Pratiche illegali e ingannevoli in materia di agricoltura e alimentazione, in breve frode agro-alimentare. In un sistema sempre più globalizzato e digitalizzato rappresenta oggi in Europa una delle maggiori sfide alla salute.

Siamo ciò che mangiamo e dal cibo e bevande che ingeriamo dipende la nostra salute. Questo è chiaro a tutti noi. Così come lo è anche per l’UE che negli ultimi anni si è dimostrata particolarmente attenta alla protezione dei consumatori, adottando gli standard più rigidi nel mondo in materia alimentare.

La frode nel settore agro- alimentare: cause e conseguenze

Che sia a danno dei concorrenti o dei consumatori le pratiche fraudolente di alcuni operatori del settore agroalimentare ingannano volontariamente i loro destinatari per ottenere vantaggi sleali e profitti indebiti.

E’ quanto accaduto ad esempio nel 2013,  con lo scandalo dei tortellini contenenti carne di cavallo, anziché di manzo come invece indicato sulla confezione. Oltre alla frode a danno dei consumatori, consistente nella presenza nel prodotto di un tipo di carne diverse da quella attesa, a destare preoccupazione è stata la presenza in queste di un farmaco anti-infiammatorio somministrato ai cavalli da corsa e potenzialmente dannoso per la salute umana. Questo episodio, che ha coinvolto diversi paesi europei, compresa l’Italia, ha portato il Parlamento europeo a richiedere alla Commissione maggior controlli nelle diverse fasi della produzione alimentare.

Con una filiera agroalimentare globalizzata e la motivazione economica a fornire prodotti alimentari a basso costo, aumentano le possibilità di frode, assieme allo sviluppo digitale (il cosiddetto e-commerce del cibo) che facilita la messa in pratica di azioni ingannevoli e disoneste in un contesto sempre più interconnesso e privo di confini territoriali. Purtroppo quello dei tortellini con carne di cavallo non è un caso isolato né un brutto ricordo del passato: permangono notizie di sequestri da parte dei NAS di carni senza indicazioni sulla tracciabilità e provenienti da animali nutriti con rifiuti speciali, formaggi prodotti irregolarmente o scaduti e venduti ri-etichettati, olii di semi miracolosamente trasformati in olio extravergine d’oliva, vini che di uva non hanno neanche l’odore, mozzarelle di bufala di latte di mucca di provenienza sudamericana sbiancato con calce e soda, o di colori improbabili (come la famigerata mozzarella blu),  miele contaminato da acaricidi vietati.

Il paradosso delle politiche UE

Quanto basta per accrescere la diffidenza dei consumatori:  il paradosso secondo cui le politiche dell’UE in materia di salute, sicurezza, protezione dell’ambiente e tutela dei consumatori sono efficaci , grazie a standard severi, eppure la fiducia dei consumatori verso il sistema alimentare dell’UE è  debole. E non è in gioco solo la fiducia e la salute dei consumatori quanto il funzionamento del mercato interno, con la perdita di credibilità delle autorità di controllo e di entrate per le aziende.

In presenza di una tale minaccia di natura transfrontaliera è evidente che gli Stati membri non possono agire efficacemente da soli nei controlli agroalimentari.

Le norme europee
contro la frode alimentare

Sulla scia dello scandalo della carne equina, nel 2013 il Parlamento europeo con una Risoluzione ad hoc invitava la Commissione “ad adottare tutte le misure necessarie per rendere la prevenzione e la lotta alle frodi alimentari parte integrante della politica dell’UE”. Qualche anno dopo, nel 2017, Stati membri e la Commissione concordavano una prima serie di misure concrete per rafforzare l’azione dell’UE contro le frodi alimentari, attraverso il miglioramento dell’interazione tra il sistema di allarme rapido, il Rapid Alert System on Food and Feed,  (RASFF) e il sistema di assistenza e cooperazione amministrativa (CAA), oltre la creazione di punti di contatto unici.

E ancora nel dicembre 2019 il Consiglio dell’UE adottava le conclusioni su ulteriori misure per migliorare le modalità di contrasto e dissuasione delle pratiche fraudolente nella filiera agroalimentare. In esse il Consiglio sottolineava la necessità di una cooperazione intersettoriale continua, lo stanziamento di risorse adeguate per l’effettiva attuazione della legislazione UE esistente, una migliore comprensione dei criteri riguardanti le frodi alimentari; la promozione della sensibilizzazione e una formazione specifica dei consumatori in materia.

Gli strumenti dell’UE per combattere le frodi alimentari: la Food Fraud Network

Un ottimo esempio di collaborazione intrastatale nella lotta alla frode alimentare è la Rete per le frodi alimentari, composta da rappresentanti della Commissione, di Europol e di enti di collegamento designati dagli Stati. Ne fanno parte, oltre ai membri dell’UE, anche Svizzera, Islanda e Norvegia che si scambiano informazioni sulle violazioni di natura transfrontaliera della legislazione europea relativa alla catena agro- alimentare. Per rilevare e contrastare comportamenti illegali e ingannevoli è essenziale un lavoro di squadra tra le autorità di controllo alimentare, quelle coinvolte nella lotta contro la criminalità finanziaria e fiscale, le forze di polizia e l’autorità giudiziaria. La rete permette di coordinare le informazioni tra autorità dei paesi membri e tra questi e la Commissione europea (qualora i controlli riguardino più paesi) e gestisce la ricezione delle richieste di assistenza. Essa lavora a fianco del Centro di conoscenza della Commissione europea per la frode alimentare composto da esperti in materia di autenticità e qualità del cibo e con l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione tra le forze di polizia (Europol) con cui svolge operazioni congiunte di identificazione e rimozione di cibi e bevande scadenti e pesticidi contraffatti. Inoltre collabora strettamente anche con Eurojust che aiuta a rilevare le frodi alimentari e con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). Grazie a tale collaborazioni negli ultimi anni sono state sequestrate tonnellate di cibi e pesticidi illegali.

Premesso che le norme e le strutture per un sistema alimentare robusto e sicuro non mancano, sono tre i settori di intervento: identificare e gestire le carenze informative; migliorare la capacità di individuazione e contrasto alle frodi; rafforzare la cooperazione amministrativa transfrontaliera. Per migliorare l’efficienza nei controlli di un sistema alimentare basato su standard qualitativi eccellenti e, soprattutto,  garantire la salute dei cittadini europei.

ENGLISH VERSION

Agri-food fraud in Europe

Over the last decade, the EU has stepped up the prevention and fight against food fraud, making it an integral part of its policy. Yet citizens’ confidence remains low. To change course, cross-border cooperation must be strengthened and efficiency in identification and enforcement actions increased.

Illegal and deceptive practices in the agriculture and food domain, in short agro-food fraud. In an increasingly globalized and digitized system, it represents one of the greatest health challenges in Europe today.
We are what we eat and our health depends on the food and drink we ingest. This is clear to all of us. And it is also for the EU, which in recent years has shown itself to be particularly attentive to consumer protection, adopting the strictest standards in the world in terms of food security.

Fraud in the agri-food sector:
causes and consequences

How can “food fraud” be defined? These are malicious activities, aimed at economic gain, in violation of the law and to the detriment of the consumer.
Whether to the detriment of competitors or consumers, the fraudulent practices of some operators in the agri-food sector willfully deceive their recipients to obtain unfair advantages and undue profits.
This is what happened, for example, in 2013, with the scandal of tortellini containing horse meat, rather than beef as indicated on the package. In addition to the fraud to the detriment of consumers, consisting in the presence in the product of a type of meat other than that expected, the presence in these of an anti-inflammatory drug administered to racehorses and potentially harmful to human health was a cause for concern. This episode, which involved several European countries, including Italy, led the European Parliament to ask the Commission for greater controls in the various stages of food production.

In a globalized agri-food chain with a strong economic drive to supply low-cost food the likeliness of fraud practices increases. Together with digital development (the so-called e-commerce of food) which facilitates the implementation of deceptive and dishonest actions in an increasingly interconnected context without territorial borders.
Unfortunately, that of tortellini with horse meat is not an isolated case or a bad memory of the past: there are still reports of seizures of meat without indications on traceability and coming from animals fed with special waste, cheeses produced irregularly or expired and re-labeled in order to be sold, seed oils “miraculously” transformed into extra virgin olive oil, wines that do not even smell of grapes, buffalo mozzarella from South American cow’s milk bleached with lime and soda, or of unlikely colors ( such as the infamous blue mozzarella), honey contaminated by prohibited acaricides.

The paradox of EU policies

In short, there is enough for boosting consumer distrust: the paradox that EU health, safety, environmental protection, and consumer protection policies are effective, thanks to strict standards, yet consumer confidence in the food system of the EU is weak. And it is not just the trust and health of consumers that are at stake, but the functioning of the internal market, with the loss of credibility for supervisory authorities and of revenue for companies.

In the presence of such a cross-border threat, it is clear that the Member States cannot act effectively alone in agri-food controls.

European laws against food fraud

In the wake of the horse meat scandal, in 2013 the European Parliament with an ad hoc European Parliament’s 2013 Resolution called on the Commission to take all necessary measures to make the prevention and fight against food fraud an integral part of EU policy. A few years later, in 2017, the Member States and the Commission agreed on the first set of concrete measures to strengthen EU action against food fraud, by improving the interaction between the Rapid Alert System, the Rapid Alert System on Food and Feed, (RASFF), and the Administrative Assistance and Cooperation (CAA) system, as well as the creation of single points of contact.
And again in December 2019, the Council of the EU adopted its conclusions on further measures to improve the methods of contrasting and deterring fraudulent practices in the agri-food chain. In them, the Council stressed the need for continuous cross-sectoral cooperation, the allocation of adequate resources for the effective implementation of existing EU legislation, a better understanding of the criteria relating to food fraud; the promotion of awareness, and specific training on the subject addressed to consumers.

The EU tools to combat food fraud:
the Food Fraud Network

An excellent example of intra-state collaboration in the fight against food fraud is the Food Fraud Network made up of representatives of the Commission, Europol, and liaison bodies. It includes, in addition to EU members as well as Switzerland, Iceland, and Norway who exchange information on cross-border violations of European legislation relating to the agri-food chain. Teamwork between food control authorities, those involved in the fight against financial and fiscal crime, the police forces and the judiciary is essential to detect and combat illegal and deceptive behavior.

The network makes it possible to coordinate information between the authorities of the member countries and between them and the European Commission (if the checks concern several countries) and the transmission and reception of requests for assistance. The network works alongside the EC Knowledge Center for Food Fraud, which is made up of experts in food authenticity and quality and with Europol with which it carries out joint operations of identification and removal of substandard food and drinks and counterfeit pesticides. It also works closely with Eurojust which helps detect food fraud and with the European Anti-Fraud Office (OLAF). Thanks to this collaboration, tons of illegal food and pesticides have been seized in recent years.

Given that norms and structures are not lacking, there are three areas of intervention: identifying and managing information gaps; improve the ability to detect and combat fraud; strengthen cross-border administrative cooperation. To improve the control efficiency of a food system based on excellent quality standards and, above all, to guarantee the health of European citizens.

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