Per prima cosa vorrei farvi sapere della mia enorme difficoltà nel leggere libri, c’è chi ha la cosiddetta lettura trasversale e si divora letteralmente le storie, io no. Devo capire tutto di un libro, se non capisco bene quanti peli incarniti dice di avere sullo scroto un vecchio cowboy texano devo rileggermi il paragrafo e così a finire un libro ci metto eoni. Cosa che invece non mi succede con molti libri di Lansdale. La Foresta, con le sue discrete 350 pagine, l’ho finito in tre giorni. Mi era successo pure con Acqua Buia, molti anni fa ormai.

Lansdale ha una scrittura diretta, asciutta, che non le manda a dire, anzi, ti manda a cagare alla prima buona opportunità. Le sue storie, oltretutto, non lasciano il segno con incredibili colpi di scena o finali pazzeschi (anche se devo dire la verità, le ultime pagine di questo libro le ho lette in apnea) ma per il viaggio, le ambientazioni grottesche e luride che il vecchio Joe ti crea, i personaggi quasi sempre non campioni di bellezza che ti fa incontrare, le belle cagate soddisfacenti che ti descrive. Io vivo per quelle cagate soddisfacenti, e Joe è un maestro di cagate soddisfacenti. Se dovessi paragonarlo, Lansdale, a un altro grande creatore di storie sarebbe a Tarantino. Ecco, Lansdale è un Tarantino di carta sporca e sangue.

Ma andiamo al libro in sé. La Foresta inizia, e questo non lo considero spoiler perché avviene nel primissimo capitolo e c’è anche scritto letteralmente nella quarta di copertina, con il protagonista, Jack Parker, che si vede prima portar via i genitori per il vaiolo, poi il nonno ammazzato (che è palesemente ispirato al nonno di Heidi) e la sorella rapita. Un inizio scoppiettante. La storia è tutta incentrata su Jack che cerca di ritrovare la sorellina caduta in mano ai ceffi più brutti e cattivi mai scritti e sulle compagnie che lo aiuteranno lungo la strada tra cui si annoverano: un nano pistolero parecchio incazzato ma filosofeggiante, un omone nero gigantesco scavatore di fosse, una puttana in fuga, un maiale, uno sceriffo sfigurato e un altro nero che si chiama Spot per una macchia sulla fronte. Jack è stato cresciuto a pane e cristo, crede nella bontà d’animo delle persone e non vuole far male a nessuno e questo è il principale punto di conflitto che lo costringerà a un profondo cambiamento spirituale. Jack non è molto intelligente a dirla tutta, era la sorella quella strana che parlava di stelle lontane e della futilità dell’essere. Per Jack il massimo della vita era coltivare patate nel terreno di famiglia, mangiare, cagare e pisciare. Una persona semplice insomma. Una persona semplice travolta da eventi complicati che lo sbatacchiano a destra e a manca come una monetina in una lavatrice.

Come ho già detto prima, io faccio una fatica immane a finire un libro e poche volte mi diverto veramente con quel che leggo. L’ultima volta è stato con Kafka sulla Spiaggia di Murakami, ma anche Sostiene Pereira di Tabucchi, La Compagnia dei Celestini di Benni e appunto Acqua Buia di Lansdale. Cosa hanno in comune questi titoli? Io credo che gli autori di questi libri si siano divertiti un mondo a scriverli, e il divertimento sono sicuro al cento per cento che sia il fattore numero uno per poter scrivere un buon libro piacevole. Poi va anche detto che ci vuole un pizzico di follia, cosa che Joe ha a badilate. Oltre a scrivere libri fa anche sceneggiature, ha scritto qualche puntata dei cartoni animati di Batman e Superman, con Batman poi ci ha scritto anche un fumetto e infine dalla sua serie di romanzi sul duo Hap e Leonard è stata tratta una serie tv presente su prime. Mi meraviglio sempre quando incontro gente che non lo conosce, qualche anno fa l’ho incontrato alla presentazione della sua biografia scritta da Seba Pezzani in una piccola libreria a Monteverde, c’era molta meno gente di quanto mi aspettassi per una superstar come lui, stavamo quasi larghi nella saletta.

Mi sono dimenticato di aggiungere che lui è anche un campione di arti marziali e ha creato un suo stile e ha una scuola di autodifesa, quindi se volesse potrebbe anche aprirti il culo. Che altro posso dire per convincerti a leggere un suo libro? Magari sei fan di Zerocalcare, lui ogni tanto lo cita e la cosa mi fa sempre emozionare. Gli ha anche disegnato una copertina. Ecco. Trovato. Leggi Lansdale, piace anche a Zerocalcare.

La Foresta, Joe R. Lansdale, 2013

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