Il gaslighting è una forma di abuso emotivo e psicologico in cui una persona usa trucchi verbali e comportamentali per convincere un’altra persona che sta perdendo la testa o, per lo meno, non può fidarsi del proprio giudizio. Perché? Per ottenerne il controllo.

“I gaslighter sono maestri manipolatori”, afferma la psicoterapeuta di Tampa Stephanie Sarkis. “Mentono o nascondono informazioni, mettono le persone l’una contro l’altra e danno sempre la colpa altrove, ottenendo nel contempo il controllo su coloro che stanno illuminando”.

Secondo l’American Psychological Association, il termine “una volta si riferiva a una manipolazione così estrema da indurre malattie mentali o giustificare l’impegno della persona colpita da gaslighting in un istituto psichiatrico, ma ora è usato più in generale”.

Nel libro Gaslighting. La più subdola tecnica di manipolazione psicologica di Mara Scatigno, Lorenzo Puglisi e Lorita Tinelli edito da CSA Editrice, (2022), si approfondisce l’argomento nel modo più dettagliato e articolato.

Gli autori evidenziano le componenti disfunzionali della comunicazione, nonché le varie strategie di annientamento della personalità fondate sull’eloquenza della parola e sull’uso strumentale della menzogna. Il volume esplora anche altre forme abusanti come ghosting, orbiting, benching, breadcrumbing e mobbing.

Dove nasce il termine gaslighting

Il termine gaslighting deriva dall’opera teatrale del 1938 Gas Light, di Patrick Hamilton. La commedia racconta la storia di un uomo astuto che tenta di convincere la sua devota moglie che sta impazzendo. Nasconde e sposta vari articoli nella loro casa e, quando lei se ne accorge, le dice che ha perso gli oggetti o che li ha spostati lei stessa ma non riesce a ricordare.

L’obiettivo del marito è aumentare segretamente la propria fortuna rubando l’eredità di sua moglie. Quando vede le luci a gas nella sua stanza spegnersi ed è indotta a credere che non stia realmente accadendo, inizia a mettere in dubbio la propria sanità mentale.

Vale la pena ripetere che il gaslighting è una malsana forma di controllo derivante dalla necessità di dominare gli altri.

Alcune condizioni di salute mentale come il disturbo narcisistico di personalità, di cui ha parlato anche la nostra direttrice Eugenia Romanelli qui su Rewriters, e il disturbo antisociale di personalità si prestano al gaslighting poiché tali malattie danno alle persone una visione distorta di se stesse e degli altri e una propensione a manipolare gli altri per i propri fini con ogni mezzo necessario, oltre a non riconoscere mai le proprie colpe o proiettarle sugli altri.

Il gaslighting persistente può essere catastrofico per la salute mentale della persona che riceve, facendogli credere di meritare, l’abuso. L’impatto può durare a lungo dopo che il gaslighter è uscito dalla vita della vittima e molto spesso porta a una vita di dubbi su se stesse e difficoltà a prendere decisioni.

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