Come immaginare qualcosa di più potente in tema di riscrittura di immaginari di bambole che raccontano la diversity e inclusion? Per questo oggi proponiamo di dare un’occhiata ai nuovi modelli arrivati per la collezione delle Barbie Fashionistas, famiglia nata nel 2020 composta da 175 dolls, che raccontano la diversità attraverso varie tonalità di pelle, occhi, corporatura, ma anche la texture della pelle e alcune disabilità. Un bagno di body positivism, contro il body shaming!

La nuova arrivata è la Barbie con apparecchio acustico: creata in collaborazione con la dottoressa Jen Richardson, vera autorità nel campo dell’audiologia educativa: «Barbie crede fermamente nel potere della rappresentazione», dice Lisa McKnight – Executive Vice President and Global Head of Barbie and Dolls, Mattel.

Idem per Ken, di cui è stata creata una versione con la vitiligine: «E’ importante che i bambini si vedano riflessi nel prodotto e che allo stesso tempo siano incoraggiati a giocare anche con bambole che non gli assomiglino per aiutarli a capire e celebrare l’importanza dell’inclusione».

Standing ovation. Del resto, comunicazione, arte contemporanea, giocattoli e moda non sono forse le quattro gambe su cui è possibile appoggiare il tavolo di lavoro di riscrittura dell’immaginario? Non esistono, in questo campo, vettori più veloci e potenti. Ne avevamo parlato a proposito di Yvesmark Chery, modello con la vitiligine scelto da Kelvin Klein.

Il modello Yvesmark Chery

«Ritengo che vedersi riflessi in una bambola sia di ispirazione per coloro che sperimentano la perdita dell’udito», ha detto la Richardson, audiologa educativa con vent’anni di esperienza sulle problematiche connesse alla perdita dell’udito, e ovviamente questo è un meccanismo che si declina per ogni caratteristica che oggi sia oggetto di discrimanzione, esclusione, body shaming, etc.

La dottoressa Jen Richardson

E’ molto importante che le grandi aziende agiscano come leader di cambiamento adottando buone pratiche che, forse addirittura più dei libri, possano contribuire a creare una nuova cultura capace di valorizzare le unicità di ciascuno e ciascuna di noi, contrastando quello standard del referent man (maschio bianco, cisgender, giovane e normodotato) che diventa simbolo di esclusione e frustrazione per la maggior parte delle persone.

L’immaginario che crea Mattel attraverso questa collezione celebra la diversità con storie ispirate al mondo reale: ampia varietà di carnagioni, colori degli occhi, tipi di capelli, corporature, abilità.

In particolare, la Barbie su una sedia a rotelle a funzionamento manuale e una rampa che le permette di entrare e uscire agevolmente dalla Casa dei Sogni di Barbie diventa soggetto virtuoso delle storie che tutti e tutte abbiamo sceneggiato, da bambin3, giocando con le bambole o coi soldatini.

Per non parlare della Lego, che dichiara: “La diversità è la dimensione visibile e invisibile che rende unico ciascuno di noi. Vogliamo che la nostra organizzazione rifletta la diversità del mondo in cui operiamo e cerchiamo di ispirare. Attualmente ci concentriamo su genere, etnia, comunità LGBTQIA+ e persone con disabilità. Lavoriamo su una serie di iniziative per migliorare la rappresentazione, garantendo che il linguaggio nei nostri prodotti sianogiusti ed equi per tutti“.

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