Carə lettorə, vi ricordate che nel mio ultimo articolo di maggio accennavo al fatto di aver da poco letto che nei mitici USA un manipolo di giudici repubblicani voleva abolire il diritto all’aborto? Et voilà, in poco più di due mesi ci sono riusciti ed il diritto di accesso all’aborto è stato spazzato via da un giorno all’altro, a seguito della pubblicazione del parere che smonta la sentenza Roe v. Wade, quella che dal 1973 regolamentava il diritto delle donne americane di interrompere una gravidanza in modo sicuro e legale. 

In un lampo negli Stati Uniti cliniche e ospedali di Stati come il Texas e il Missouri si sono ritrovati a non poter più eseguire interventi.

Foto Alan Gelati

Fino a pochi anni fa questo affondo, che equipara le donne americane ad un mero recipiente fecondativo, sarebbe stato impensabile… un’assurdità, oltre che rischioso per l’accaparramento dei voti. 

Ma stavolta il terreno era pronto per abolire l’aborto, ed era stato ampiamente preparato: grazie a Trump, supereoe degli ultraconservatori, gli Stati Uniti stanno piano piano tornando al loro Medioevo, cioè al pre-Guerra Civile, restituendo ai maschi bianchi, ricchi, giovani, cisgender, normoabili quel potere basato sulla cancellazione dei diritti delle donne, delle minoranze, dei poveri.

Così come i puritani Pilgrim Fathers hanno costruito le loro ricchezze sullo sterminio dei nativi e grazie alla schiavitù degli africani, oggi il rappresentante di una potente oligarchia, accusato più volte di violenze sessuali da diverse donne, ha costruito le basi per distruggere il suo stesso paese, la “maggiore democrazia del mondo” (e questo dimostra quanto la democrazia, così come l’abbiamo sempre intesa, sia un sistema imperfetto che sta implodendo, collassando su se stesso).

E no, non è una forzatura, mi sembra ovvio che minare uno dei diritti di base delle donne, come il controllo del loro stesso corpo, significhi usare la propria democrazia in maniera autoritaria e proseguire nel percorso finalizzato a trasformare l’America in un paese fondamentalista. Direi che per coronare il tutto, i prossimi passi saranno volti a minare il matrimonio paritario e/o quello fra persone di etnia diversa.

Ma non bisogna demonizzare gli USA. Come ho sempre detto stiamo assistendo ad un pericoloso avanzare di gruppi e idee di estrema destra in tutto il mondo: gli uomini che la pensano come Trump sono gli stessi che occupano le poltrone nel nostro Parlamento e nel nostro Senato, in Italia e in Europa, con la bocca piena di cultura della vita, che gioiscono tanto dell’affossamento della Legge Zan quanto per la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Affossamento DDL Zan: l’esultanza da stadio

La buona notizia che da noi il voto popolare esiste e, se si va a votare, indietro l’Italia non tornerà. Il mio appello, quindi, è di tornare a occuparci di politica, di farlo senza paura, alzando la voce se necessario.

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