(English translation below)
Pochi dubbi in proposito: stiamo vivendo un upswing, un’ascesa dell’hip hop e della break dance che è esplosa su quelle sonorità che hanno animato le comunità afro americane a partire dagli anni ’70 a new York per poi diffondersi in tutta Europa, arrivando in Italia negli anni ’80. A confermarlo è la retrospettiva organizzata dalla Cité de la Musique presso la Filarmonica di Parigi dal 17 dicembre 2021 al 24 luglio 2022, dal titolo Hip Hop 360 – Gloire à l’art de rue. Una mostra che a suon di scratch, freestyle e battute ci proietta nel fenomeno hip hop dei ghetti neri di New York. Non una mostra qualsiasi, ma un vero viaggio in un fenomeno non solo musicale, ma culturale, artistico, sociologico ed antropologico che è diventato il simbolo della capacità comunicativa di un’intera generazione.

Oggi si commette ancora troppo spesso l’errore di identificare l’hip hop con un genere musicale. Invece l’aspetto musicale è solo una parte di un grande movimento culturale caratterizzato da tre componenti: il rapping (ovvero la capacità di cantare in versi con un linguaggio di strada), il graffitismo (cioè la realizzazione di opere pittoriche su un tessuto urbano) e il breaking (quindi la danza che nasce spontanea durante i break, quegli interludi eseguiti durante i brani solo dalle percussioni). E qui si commette sovente un altro errore, quello di chiamare questo tipo di espressione artistica break dance. In realtà la break dance fu solo un’etichetta creata dai media quando questo stile di danza urbano, il breaking, cominciò a diventare popolare negli States. Gli appassionati lo chiamano anche b-boying o b-girling, a seconda che sia praticato da ragazzi o ragazze. Ma ormai si confrontano anche squadre miste.

Dunque hip hop come tendenza artistico-culturale molto sfaccettata che individua nella metropoli il suo teatro espressivo e che verrà celebrata nei prossimi mesi presso la Filarmonica di Parigi, questo nuovo meraviglioso complesso inaugurato nel 2015 e dall’architettura particolarmente avveniristica.

La mostra Hip Hop 360 si snoda lungo un percorso fatto di archivi musicali, installazioni sonore, proiezioni video e testimonianze che garantiscono una full immersion in quella cultura urbana che avrebbe poi rivoluzionato non solo il mondo delle produzioni musicali, ma anche quello della moda, quello dell’arte e del design.

“La mostra Hip-Hop 360 – come spiegano gli organizzatori dell’evento – vuole gettare uno sguardo su una cultura in perenne evoluzione, lontana dai luoghi comuni e consapevole di un’espressione artistica esigente. Il suo viaggio dovizioso e immersivo riflette le espressioni plurali del genere, attinge alle forme più contemporanee e si avvale della collaborazione degli stessi artisti”.

La retrospettiva naturalmente approfondisce il fenomeno in territorio francese, dove gli artisti sviluppano una cultura hip hop originale e influenzata dalla storia delle arti popolari francesi e della realtà sociale delle banlieue. Ma offre anche uno sguardo più ampio su una cultura in costante metamorfosi, lontana dai cliché, capace di riflettere una pluralità di espressioni artistiche e di declinazioni culturali. Una cultura che, ben lontana dall’esaurirsi, mostra tutta la sua contemporaneità con giovani artisti sempre in evoluzione come Lil Baby ed Erica Banks.

Erika Banks

E tanto è forte la cultura hip hop in tutte le sue declinazioni che una riprova arriva dall’introduzione del breaking alle prossime Olimpiadi del 2024, le cui gare si terranno in Place de la Concorde a Parigi, e che conferma la poliedricità di questa disciplina che è una danza ma è anche uno sport. Durante le gare gli atleti saranno giudicati in base non solo alla propria abilità tecnica ed acrobatica, ma anche quanto a creatività, personalità, varietà, attuazione e musicalità. Le competizioni avverranno tra battle, ovvero testa a testa tra singoli oppure confronti tra squadre miste. Ogni performance deve comprendere tre fasi diverse: il top rock, caratterizzato da movimenti in posizione eretta, il down rock, con movimenti eseguiti a terra, e il freeze, quando l’atleta si ferma in una posizione precisa.

La decisione dell’inclusione del breaking nelle prossime olimpiadi è arrivata dopo il grande successo delle Olimpiadi Giovanili Estive 2018 di Buenos Aires, dove il breaking ha debuttato con grande successo. Tra le star più attese sul palcoscenico di Place de la Concorde nel 2024 ci sarà l’atleta italiana Alessandra Cortesia, in arte Lexy, reduce dalle olimpiadi giovanili di Buenos Aires con una medaglia d’argento, conquistata nel mixed team in coppia con l’argentino Mariano Carvajal. Insomma, ne vedremo e ne sentiremo delle belle. Stay tuned!

Alessandra Cortesia, medaglia d’argento Olimpiadi Giovanili Estive Buenos Airese 2018

ENGLISH VERSION

The upswing of hip hop and breaking: from the exhibition at the Paris Philharmonic to the 2024 Olympic games

Few doubts about it: we are experiencing an upswing, a rise of hip hop and breakdance that has exploded on those sounds that have animated the Afro-American communities since the 70s in New York and then spread throughout Europe, arriving in Italy in the 1980s. This is confirmed by the retrospective organized by the Cité de la Musique at the Paris Philharmonic from 17 December 2021 to 24 July 2022 entitled Hip Hop 360 – Gloire à l’art de rue. An exhibition that to the sound of scratch, freestyle and bars projects us into the hip hop phenomenon of the black ghettos of New York. Not just any exhibition, but a real journey into a phenomenon not only musical but cultural, artistic, sociological, and anthropological that has become the symbol of the communicative capacity of an entire generation.

Today the mistake of identifying hip hop with a musical genre is still too often made. Instead, the musical aspect is only part of a great cultural movement characterized by three components: rapping (i.e. the ability to sing in verse with a street language), graffiti (i.e. the creation of paintings on an urban fabric), and breaking (therefore the dance that arises spontaneously during breaks, those interludes performed during the pieces only by percussion). And here another mistake is often made, that of calling this type of artistic expression breakdance. In fact, breakdance was just a media label created when this urban dance style, breaking, began to become popular in the States. Aficionados also call it b-boying or b-girling, depending on whether it is practiced by boys or girls. But now mixed teams are also competing.

So hip hop is a very multifaceted artistic-cultural trend that identifies its expressive theater in the metropolis and that will be celebrated in the coming months at the Paris Philharmonic, this wonderful new complex inaugurated in 2015 and with particularly futuristic architecture.

The Hip Hop 360 exhibition unfolds along a path made up of musical archives, sound installations, video projections, and testimonies that guarantee a full immersion in that urban culture that would later revolutionize not only the world of musical productions but also that of fashion, that of art and design.

“The Hip-Hop 360 exhibition – as the organizers of the event explain – aims to take a look at a culture in perpetual evolution, far from clichés and aware of a demanding artistic expression. His abundant, immersive journey reflects the plural expressions of the genre, draws on the most contemporary forms, and draws on the collaboration of the artists themselves”.

The retrospective naturally explores the phenomenon in French territory, where the artists develop an original hip hop culture influenced by the history of French popular arts and the social reality of the suburbs. But it also offers a broader look at a culture in constant metamorphosis, far from clichés, capable of reflecting a plurality of artistic expressions and cultural variations. A culture that, far from being exhausted, shows all its contemporaneity with young artists always evolving such as Lil Baby and Erica Banks.

And so strong is hip hop culture in all its forms that proof comes from the introduction of breaking at the next Olympics in 2024, whose competitions will be held in the Place de la Concorde in Paris, and which confirms the versatility of this discipline which it is a dance but it is also a sport. During the competitions, athletes will be judged not only on their technical and acrobatic ability but also of creativity, personality, variety, performance, and musicality. The competitions will take place between battles, or head to head between individuals, or comparisons between mixed teams. Each performance must include three different phases: the top rock, characterized by movements in an upright position, the down rock, with movements performed on the ground, and the freeze when the athlete stops in a precise position.

The decision to include breaking in the next Olympics came after the great success of the 2018 Summer Youth Olympics in Buenos Aires, where breaking made its debut with great success. Among the most anticipated stars on the Place de la Concorde stage in 2024, there will be the Italian athlete Alessandra Cortesia, aka Lexy, fresh from the Buenos Aires Youth Olympics with a silver medal, won in the mixed team paired with the Argentine Mariano Carvajal. In short, we will see and hear some good ones. Stay tuned!

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