Kirsten Neuschäfer, la prima donna a vincere la Golden Globe Race
La sudafricana Kirsten Neuschäfer vince la seconda edizione della Golden Globe Race, una regata in solitario intorno al mondo dove si rischia la vita.
La sudafricana Kirsten Neuschäfer vince la seconda edizione della Golden Globe Race, una regata in solitario intorno al mondo dove si rischia la vita.
Dopo 235 giorni, 5 ore e 44 minuti, ce l’ha fatta! Si chiama Kirsten Neuschäfer la velista campionessa del mondo che è entrata nella storia, reduce da 30.289 miglia, ed è la prima donna nella storia a vincere una regata intorno al nostro pianeta. La regata è la più controversa, la Golden Globe Race, che prevede l’intera navigazione in solitario senza scalo, su barche vintage con chiglia lunga e zero strumenti.
Il 27 aprile 2023 alle ore 21:44, lasciandosi alle spalle tre Capi (Buona Speranza, Leewin, Capo Horn) òa skipper sudafricana ha tagliato il traguardo. Una traversata durissima, in compagnia solamente del mare, del cielo, del vento, senza che a bordo ci fossero apparati elettronici o informatici (nemmeno orologio, fotocamera digitale o calcolatrice).
Con i soli sestante, carte nautiche, bussola e timone, ha sfidato onde, correnti, pioggia e venti con un unico collegamento (ma con limitazioni d’uso) della Radio SSB ad onde corte e del satellitare utilizzato per connettersi con l’organizzazione e in caso di emergenza.
Non si può nemmeno sentire la famiglia, perchè la gara è appunto vintage, ossia con l’attrezzatura che aveva Sir Robin Knox-Johnston su Suhaili nella mitica regata Sunday Times Golden Globe Race del 1968.
Kirsten Neuschäfer era partita lo scorso 4 settembre 2022 da Les Sables d’Olonne, in Francia: al suo seguito, una flotta di sedici imbarcazioni degli anni ’90, tutte rigorosamente con la chiglia lunga, costruite senza utilizzo di fibre esotiche (carbonio, kevlar, ecc.).
Questa è la seconda edizione della Golden Globe Race, una competizione dove si rischia la vita: il 19 novembre scorso Kirsten Neuschäfer era riuscita miracolosamente a salvare il finlandese Tapio Lehtinen, che era naufragato. Nella prima edizione del 2018, su sedici partecipanti, tagliarono il traguardo solo in quattro, tra cui il vincitore, Jean Luc Van den Heede.
Non ci furono morti, ma per un pelo: Abhilash Tomy si capovolse quattro volte e fu recuperato in Australia. Lo stesso che è arrivato secondo in gara in questa nuova edizione.
Noi riscrittori e riscrittrici dell’immaginario siamo felici, per le nostre figlie, di poter avere nuovi role-model ispirazionali e, per festeggiare questa vittoria così significativa per le bambine di tutto il mondo, ricordiamo altre donne veliste che hanno tracciato questo percorso, da Isabelle Autissier (classe 1956), prima donna a partecipare ad una regata intorno al mondo in solitario senza assistenza, a Florence Arthaud (classe 1957) pioniera del velismo professionale al femminile.
Anche Tracy Edwards, Dee Caffari, Ellen MacArthur e Jessica Watson hanno impresso l’immaginario della vela al femminile: Edwards (classe 1962) è stata la prima donna a partecipare alla Whitbread Round the World Race (ora conosciuta come The Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio a tappe) e nel 1989 era al comando della prima imbarcazione tutta al femminile a partecipare ad una regata intorno al mondo: è stata la prima donna a ricevere il premio Yachtsman of the Year dalla Yachting Journalists’ Association.
Invece Dee Caffari (classe 1973), è l’unica donna ad aver compiuto cinque volte il giro del mondo a vela, di cui tre senza scalo e la prima ad aver circumnavigato in solitario il globo da est verso ovest, contro i venti e le correnti dominanti.
Ellen MacArthur (classe 1976), poi, detiene il record femminile di traversata oceanica in multiscafo (7 giorni e 3 ore), e, nel 2005, ha fatto il record di circumnavigazione del globo non-stop in solitario (ci sono solo quattro velisti nella storia con il giro del mondo in solitario su un multiscafo, senza scalo e né assistenza).
Infine Jessica Watson, la velista australiana di 16 anni che ha compiuto la circumnavigazione del globo in solitaria senza scalo e assistenza in soli 210 giorni con Ella’s Pink Lady, la sua barca di 24 piedi, su cui è stato prodotto un biopic per Netflix.