Metodo alimentare Adamski: la scienza della leggerezza intestinale
Ideato dal naturopata e osteopata Frank Laporte-Adamski, il metodo si basa su anni di osservazioni del comportamento intestinale.

Ideato dal naturopata e osteopata Frank Laporte-Adamski, il metodo si basa su anni di osservazioni del comportamento intestinale.
English translation below
In un mondo affollato di diete mordi e fuggi, il Metodo Alimentare Adamski rappresenta un ritorno al buon senso digestivo. Né moda passeggera né regime punitivo, questo approccio si fonda su un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: il segreto della salute non è solo nel “cosa” mangiamo, ma nel “come” e “quando”.
Ideato dal naturopata e osteopata Frank Laporte-Adamski, il metodo si basa su anni di osservazioni cliniche e studio del comportamento intestinale. Alla base c’è la convinzione che un intestino pigro, intasato o in fermentazione cronica sia il vero grande nemico del benessere moderno. In effetti, la scienza sembra supportare questa visione: il microbiota intestinale, oggi riconosciuto come un “secondo cervello”, è al centro di numerose ricerche che correlano la salute dell’intestino a disturbi come infiammazioni croniche, problemi cutanei, disturbi del sonno e dell’umore (1).
Un lavoro pubblicato su Nature Microbiology ha evidenziato come squilibri nel microbiota intestinale possano contribuire a condizioni infiammatorie sistemiche, mentre altre ricerche sottolineano il ruolo della digestione nel controllo dei livelli di serotonina (2), l’ormone del benessere prodotto in larga parte proprio a livello intestinale.
Il cuore del Metodo Adamski risiede in una classificazione innovativa degli alimenti, non secondo le loro calorie o macro-nutrienti, ma in base al tempo che impiegano a transitare nel tratto digestivo:
Il principio è semplice ma profondo: se si mescolano cibi a transito rapido con cibi a transito lento nello stesso pasto, si rischia di generare rallentamenti digestivi, fermentazioni e la conseguente produzione di tossine. Da qui deriverebbero sintomi comuni come gonfiore, stanchezza post-prandiale, pesantezza e infiammazioni silenti.
Uno dei punti di forza del metodo è il rispetto dei tempi digestivi. Evitare di sovraccaricare lo stomaco con troppi stimoli contrastanti consente una digestione più fluida e, di conseguenza, una migliore assimilazione dei nutrienti. Il tempo tra un pasto e l’altro è importante: almeno 4 ore di distanza, e la frutta mai alla fine dei pasti, bensì come spuntino o colazione.
Questo concetto trova riscontro anche nella cronobiologia, branca che studia l’interazione tra i ritmi circadiani e la digestione. Secondo alcuni studi, mangiare seguendo i ritmi naturali dell’organismo favorisce il metabolismo e la salute intestinale (3).
Ecco un esempio equilibrato di menù settimanale che segue i principi del metodo, distinguendo chiaramente i pasti “veloci” e quelli “lenti”:
Giorno | Colazione (veloce) | Pranzo (lento) | Cena (lento) |
---|---|---|---|
Lunedì | Yogurt naturale con miele e banana | Riso integrale con verdure e ceci | Filetto di salmone con zucchine grigliate |
Martedì | Macedonia di frutta di stagione | Pollo al forno con carote e patate | Zuppa di legumi con pane integrale |
Mercoledì | Succo fresco + mela verde | Farro con broccoli e olio EVO | Uova strapazzate con spinaci |
Giovedì | Yogurt di capra con prugne secche | Lasagna vegetariana con besciamella vegetale | Tofu alla piastra con melanzane |
Venerdì | Smoothie con frutta e miele | Baccalà con finocchi al vapore | Minestrone di verdure e miglio |
Sabato | Frutta + 1 cucchiaino di miele | Hamburger di manzo con lattuga e riso | Risotto allo zafferano e piselli |
Domenica | Yogurt con fichi e noci | Tagliatelle integrali con sugo di verdure | Spezzatino di tacchino con zucca |
Un Metodo per Chi Vuole Rallentare e Sentirsi Leggero
Il Metodo Adamski non promette miracoli istantanei. È un invito a prendersi cura del proprio corpo con attenzione, rispetto e coerenza. È perfetto per chi è stanco di diete drastiche e cerca un rapporto più armonioso con il cibo e la propria fisiologia.
Non è una moda, ma un’educazione. Non è una rinuncia, ma una riscoperta: quella del ritmo naturale del corpo e del piacere di sentirsi finalmente leggeri.
Fonti e Approfondimenti:
La rivoluzione alimentare. Metodo Adamski. La tua guida alla longevità
ENGLISH VERSION
Neither a fleeting trend nor a punitive regimen, the Adamski Nutritional Method is built on a concept that is both simple and revolutionary: the secret to health lies not only in what we eat, but in how and when we eat it.
A Naturopathic Insight Backed by Science
Developed by naturopath and osteopath Frank Laporte-Adamski, the method is rooted in years of clinical observation and the study of intestinal behavior. At its core is the idea that a sluggish, clogged, or chronically fermenting gut is a primary enemy of modern well-being. And science appears to support this view: the gut microbiota—now recognized as our “second brain”—is the subject of numerous studies linking gut health to chronic inflammation, skin disorders, sleep disturbances, and even mood imbalances (1).
A study published in Nature Microbiology found that imbalances in the gut microbiota can contribute to systemic inflammation, while other research highlights the role of digestion in regulating serotonin levels (2), the so-called “feel-good hormone,” which is largely produced in the gut.
Fast Foods and Slow Foods: The Core of the Method
The heart of the Adamski Method lies in a novel classification of foods—not by calories or macronutrients, but by how long they take to move through the digestive system:
The principle is simple but profound: mixing fast-transiting foods with slow ones in the same meal can slow digestion and cause fermentation, leading to the production of toxins. The result? Common symptoms like bloating, post-meal fatigue, heaviness, and silent inflammation.
A New Food Chronobiology
One of the method’s strengths is its attention to digestion timing. Avoiding the overload of contrasting food types promotes smoother digestion and better nutrient absorption. The interval between meals is also crucial: at least four hours apart, and fruit should never be eaten at the end of a meal, but rather as a snack or breakfast.
This concept aligns with chronobiology—the study of how biological rhythms interact with digestion. Some studies suggest that eating in sync with the body’s natural rhythms enhances metabolism and gut health (3).
Adamski-Inspired Weekly Menu
Here is a balanced weekly menu example that follows the method’s principles, clearly distinguishing between “fast” and “slow” meals:
Day | Breakfast (Fast) | Lunch (Slow) | Dinner (Slow) |
---|---|---|---|
Monday | Plain yogurt with honey and banana | Brown rice with vegetables and chickpeas | Grilled salmon fillet with zucchini |
Tuesday | Seasonal fruit salad | Oven-baked chicken with carrots and potatoes | Legume soup with wholegrain bread |
Wednesday | Fresh juice + green apple | Farro with broccoli and olive oil | Scrambled eggs with spinach |
Thursday | Goat yogurt with dried prunes | Vegetarian lasagna with plant-based béchamel | Grilled tofu with eggplant |
Friday | Fruit smoothie with honey | Cod with steamed fennel | Vegetable and millet soup |
Saturday | Fruit + a teaspoon of honey | Beef burger with lettuce and rice | Saffron and pea risotto |
Sunday | Yogurt with figs and walnuts | Wholemeal tagliatelle with vegetable sauce | Turkey stew with pumpkin |
Note: Between main meals, only fast food snacks (fruit or yogurt) are allowed, and only if at least 4 hours have passed.
A Method for Those Who Want to Slow Down and Feel Lighter
The Adamski Method doesn’t promise instant miracles. It’s an invitation to care for your body with attention, respect, and consistency. It’s ideal for those tired of extreme diets, seeking a more harmonious relationship with food and physiology.
It’s not a trend, but an education. Not a sacrifice, but a rediscovery: of the body’s natural rhythm and the pleasure of finally feeling light.
Sources and Further Reading:
La rivoluzione alimentare. Metodo Adamski. La tua guida alla longevità