Muore Adamo Dionisi: il “boss” di Suburra. Da Rebibbia al grande schermo
Addio al boss di Suburra Manfredi Anacleti. Aveva scoperto la passione per la recitazione in carcere. Martedì 22 ottobre i funerali.
Addio al boss di Suburra Manfredi Anacleti. Aveva scoperto la passione per la recitazione in carcere. Martedì 22 ottobre i funerali.
Una storia di riscatto quella dell’attore Adamo Dionisi, 59 anni, conosciuto per il suo ruolo nella serie tv Suburra dove ha interpretato il boss sinti Manfredi Anacleti.
Nato e cresciuto nella periferia romana, Dionisi conosceva bene le difficoltà di chi abita quelle zone. Una realtà che ha plasmato la sua personalità e il suo carattere, e che lo ha reso uno dei capi ultrà degli Irriducibili della Lazio. Nel 2001, quando venne arrestato per droga, si avvicinò per la prima volta al teatro. Fu proprio durante la reclusione nel carcere di Rebibbia che Dionisi scoprì il mondo della recitazione prendendo parte a diversi progetti teatrali. Una passione che è andata oltre le sbarre e che ha voluto trasmettere a chi come lui aveva riscoperto la vita attraverso l’arte, insegnando recitazione ai giovani delle periferie della capitale.
Il suo debutto nel mondo del cinema risale al 2008, con Chi nasce tondo…, un film che lo vide anche nelle vesti di co-sceneggiatore. Da allora, la sua carriera come caratterista lo ha portato a collaborare a film come Good Morning Aman, Scialla! e Tutti i santi giorni di Paolo Virzì. Nel 2014, Abel Ferrara lo volle per una parte nel biopic Pasolini, dove interpretava una guida napoletana.
La notorietà arrivò nel 2015, quando vestì i panni dell’implacabile Manfredi Anacleti in Suburra, film diretto da Stefano Sollima e, successivamente, nella serie prodotta da Netflix a partire dal 2017. Nel trailer, il suo personaggio veniva descritto come lo zingaro più felice di Roma, un uomo senza scrupoli che vive seguendo una sola regola: prendersi tutto quello che si desidera, senza mai fermarsi.
Ma non si è limitato solo a Suburra. Nel 2017 è tornato al cinema con Brutti e cattivi e, l’anno seguente, ha preso parte a Dogman di Matteo Garrone. Nel 2020 è stato tra i protagonisti di The Shift, un thriller interamente ambientato dentro un’ambulanza, e ha continuato con Morrison nel 2021, Enea di Pietro Castellitto nel 2023 e Martedì e Venerdì nel 2024. Prima di ritirarsi, ha fatto un cameo nel cortometraggio Marcello di Maurizio Lombardi e ha partecipato alla serie tv Rocco Schiavone.
A fermare la sua ascesa è stata una breve malattia che lo ha costretto ad abbandonare il mondo dello spettacolo. Si è spento domenica 20 ottobre all’ospedale Fatebenefratelli di Roma dove era stato ricoverato in seguito ad un aggravamento delle sue condizioni. Lascia due figli, Christian, di 32 anni, e Alessia, di 38.
Amici, colleghi e fan piangono un uomo che ha saputo prendere in mano la sua vita e cambiarne direzione, lasciando un’impronta indelebile nel panorama cinematografico italiano.
Per coloro che vorranno salutarlo un’ultima volta, i funerali si terranno martedì 22 ottobre nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere, lì dove Dionisi amava sedersi al sole a prendere appunti per i suoi prossimi ruoli.