Il tempo è vino. Il vino é tempo. Non c’è dubbio che quando viaggiare sarà nuovamente uno dei piaceri della vita, andrò davvero in Spagna. In questi giorni, dove con perizia certosina, sono a mettere in ordine (si chiama anche stappare), le bottiglie della mia cantina, mi ritrovo tra le mani bottiglie di quella terra, davvero uniche. E non parlo della preziosità del vino, ma della particolarità che ha segnato un’epoca sotto tutti i punti di vista. Come si fa a non rimanere estasiati da quelle donne che con trasudante sensualità ballano il flamenco? Ecco, cosa si può trovare in un bicchiere di Pedro Ximenez Murillo Centenary, Lustau.

Intanto siamo al sud, in Andalusia (tutto torna) e guardiamo l’Atlantico. La città é Jerez de la Frontera, che a parte essere una tappa storica del motociclismo mondiale, è forse più di tutto la storia millenaria dello Sherry.

Sherish era il nome originario di questo insediamento fondato dai Fenici più di 3000 anni fa e qualcosa su come lavorare l’uva, é stato ampiamente certificato, che lo sapessero. Ora, torniamo su questo nettare. Lustau, la cantina, esiste dal 1896 e il capostipite, Don José Ruiz-Berdejo è un segretario di tribunale, ma ha qualche vite che coltiva con passione. E’ esattamente un almacenista, cioè un piccolo produttore che conferisce poi il vino a case vinicole più strutturate e importanti. Trasmette questo amore alla figlia, che acquista per questo una cantina a Jerez. Avere lo sbocco dei propri prodotti vicino a vie fluviali é senza dubbio il valore aggiunto per una possibile crescita. E così succede che nel 1945, il marito di Maria, Don Emilio Lustau Ortega, comincia a vendere e ad esportare direttamente il loro vino. Da lì l’espansione, mantenendo l’artigianalitá e sperimentando nuove tecniche di produzione, addirittura creando una nuova bottiglia, come ulteriore segno distintivo. Ora però, bisogna capire la gioia di questa etichetta.

L’uva é Pedro Ximenez ed é piantata in queste colline bianche di calcare chiamate albariza, perché migliaia di anni fa era una zona sommersa dal mare. La cosa però più affascinante é il metodo di invecchiamento adottato per il Pedro Ximenez Murillo Centenary adoperato normalmente per gli sherry e i vini fortificati: il metodo Soleras. Vale a dire, si prepara una piramide con le botti poste orizzontalmente, che una volta esauste verranno sostituite. Nella apice di questa viene messa la vendemmia più giovane e ogni anno o più, viene prelevata una parte da immettere in quella sottostante o accanto, fino ad arrivare all’ultima della costruzione, dalla quale se ne prende una parte per l’imbottigliamento. Praticamente abbiamo un vino che fino alla bottiglia che non ha mai smesso di essere contaminato e quindi dopo un certo periodo avrà un’età media costante. Si chiama anche invecchiamento dinamico (lo voglio praticare anche io). Fantastico! In tutto questo interviene anche un altro processo che che si chiama flor, che é la gestione del lievito, ma trovo più interessante ritornare al nostro Murillo, vale a dire la Soleras dove questo Sherry ha cominciato la sua vita nel 1996. Ogni anno una piccola quantità viene messa in commercio, e io che l’ho degustato (non ho resistito), so che ha almeno 15 anni.

Lo Sherry Pedro Ximenez Murillo Centenary è scuro, viscoso e porta con sé un’esplosione di profumi che non ha uguali. Liquirizia, fichi, datteri, scorza d’agrumi e avvolge il palato come non mai. In un attimo di generosità, l’ho fatto assaggiare anche a qualcun altro e per questo sono diventata bugiarda. Alla domanda: “non ne hai più di Pedro?”, la risposta é automatica: “no, davvero, finito tutto”. Certe gioie possono solo essere egoiste!

Per acquisti: Velier s.p.a., Genova – info@velier.it – tel. 010 3108611

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