Finchè non sono diventato padre non mi sono mai accorto del fatto che i fasciatoi fossero solo nel bagno delle donne, non mi ero mai posto il problema e sinceramente non essendo mai entrato nel bagno delle donne non sapevo neanche fossero lì.

Poi la paternità ha cambiato e stravolto le mie abitudini, ho imparato a dare il latte dal biberon, a montare un seggiolino per auto, a capire i diversi suoni del pianto di mia figlia e soprattutto a cambiare il pannolino. Quello è diventato il mio must, facevo le gare mettendo in sottofondo il rumore dei box della Ferrari e contavo quanto tempo ci mettevo a fare il cambio completo.

Il problema però era fuori casa, quando portavo mia figlia a fare una passeggiata e mi trovavo a doverla cambiare. Ovviamente avevo tutto il kit completo, dal fasciatoio portatile alle salviette e per non cambiarla nel passeggino entravo nei locali chiedendo dove poter fare l’operazione.

La risposta era quasi sempre: “ce n’è uno nel bagno delle donne”. All’inizio entravo titubante, chiedendo permesso e urlando ad occhi chiusi: “Non sono un maniaco, sto cambiando mia figlia!”. Poi ho capito che il problema non era il mio o di mia figlia, il problema era la concezione stessa del mettere il fasciatoio solo da una parte.

Cambiare un figlio solo nel bagno delle donne è sintomo di una cultura maschilista che vede la donna come detentrice della cura domestica e l’uomo che va a caccia e cattura la cena da portare a casa. Ma soprattutto quello che sconvolge è la mancanza di questa consapevolezza. Quando faccio notare questa cosa, molti cadono dal pero oppure rispondono: “va beh, io l’ho sempre cambiata nel bagno delle donne, che problema c’è?”. Il problema non siamo noi che ci dobbiamo adattare, ma la mentalità comune che deve cambiare, per avere una parità di genere sia per i padri che per le madri, sia per le donne che per gli uomini.

C’è una campagna molto interessante a cui noi di Bar Papà abbiamo aderito, si chiama #iocambio ed è promossa dall’associazione Onalim per sensibilizzare sulla mancanza dei fasciatoi nei bagni degli uomini o nelle aree comuni dei bagni degli esercizi pubblici, per consentire a tutti i papà e alle famiglie arcobaleno di cambiare i loro bambini. Noi abbiamo anche creato le prime Olimpiadi del Pannolino, proprio per far luce su questa problematica e su tutto quello che ruota intorno ad essa.

Non minimizziamo il problema dicendo che ce ne sono altri più importanti. Certo, ovviamente tante cose sono più importanti di questa, ma è con i piccoli passi che si fanno i grandi viaggi, un gradino alla volta cerchiamo di restringere la distanza tra i generi e proviamo a guardare il mondo con altri occhi. Ogni voce è importante, soprattutto la tua.

E tra le voci più originali sull’argomento, vi segnalo quella di Alexander Maurizi, autore del libro Bello di papà. Lo Zen e l’arte di cambiare i pannolini, per restare in argomento con ironia e buon umore, seguendo le vicende di un uomo di trent’anni alle prese con un marmocchio sdentato che va di corpo come un elefante. E che nasconde un segreto…

Condividi: