In puro ordine sparso, ecco un po’ di voti alla mitica kermesse sanremese. E’ solo un giochino, probabilmente scemo, che va fatto alla buona, solo per sorridere un po’. Sanremo rappresenta una parte dell’Italia, lo farà sempre. Per fortuna però, ogni anno diventa sempre più simile a una parodia, agli show russi che per Natale celebrano un’Italia che non c’è più. Non siamo così, non possiamo essere così. Ci divertiamo però ancora a vederci così… Speriamo di cambiare un po’. Oppure no. Ognuno faccia ciò che crede, pensi ciò che vuole, sia chiaro. Una cosa però va detta: Sanremo è riuscito a fare il suo mestiere e portare l’Italia all’apice del mondo con lo scouting dello scoutin. Parlo dei mitici Måneskin, ovvio.

Tornando al giochino, chiaramente, si votano i cantanti, gli ospiti e ciò che succede, mica le canzoni, così è molto più divertente. L’ordine che vedete qui sotto è del tutto casuale. Continuerò, magari in solitaria, ascoltando tutte le canzoni. Continuate anche voi. E ora via, in puro stile Giorgio Terruzzi, storico giornalista specializzato in motori.

Giusy Ferreri

L’ex cassiera, a differenza di molti colleghi, ha la voce e potrebbe cantare con successo anche l’elenco telefonico. La canzone proposta quest’anno è all’altezza, chiaramente, delle Pagine Gialle. Voto 10 alla voce, 0 alla canzone.

Massimo Ranieri

Gli anni passano e per una volta in una carriera infinita, stona. Dispiace. E’ un momento di malinconia. Ma attenti che Massimo ha cuore e mestiere. Almeno una volta interpreterà il pezzo come si deve e uno così va applaudito sempre. Sempre. Voto 6 (di incoraggiamento).

La pubblicità

Amadeus, da esperto qual è, fa iniziare il Festival alle 9, in anticipo rispetto alle consuete prime serate, così può inserirne di più. E’ francamente intollerabile, per chi è abituato alle tv in streaming o a YouTube. I blocchi pubblicitari sono però belli lunghi, così ognuno può sfogarsi sui social. Voto 10 oppure 0, fate voi.

La regia di Sanremo

Degna di MTV e di un concerto degli U2 negli anni ’90, dà movimento, quello che sul palco di solito manca. Voto 7.

Palco e scenografia

Lo sfondo bianco è degno di un’astronave ferma da decenni, fa molto Star Wars. L’orchestra, infossata come a teatro per le opere liriche, non ha il giusto spazio. I musicisti, nel loro insieme, la regia non riesce quasi mai a riprenderli. E quelli bravi sono loro, mica i cantanti. Voto 4 –.

Berrettini

Simpatico e molto bello, come la sua famiglia. E’ un italiano che ha avuto successo nel mondo, a Sanremo è l’ospite perfetto. Voto 8.

D’Argen D’amico

Più noto come autore che come solista, si presenta con una bella giacca rosa anni ’80. Almeno lui, è orgogliosamente stonato. Il pezzo è brutto, ma sincero. Parla di ballare, quella cosa che in Italia non si fa da due anni. Voto 5/6.

La Rappresentante di Lista

Il testo del brano, una canzone pop fin troppo immediata, ripete più volte culo, con gusto, come fanno i bambini di 4 anni se ben ricordo. A Sanremo la parolaccia è, per alcuni, ancora oggi sana goduria. E loro sono mitici. Voto 10 per la canzone, voto 10 per la parolaccia.

Noemi

Bella voce come sempre, l’arrangiamento non gira troppo, la canzone neppure. Voto 5.

Ornella Muti

Bellissima voce, bella presenza, splendide le dichiarazioni sulla cannabis terapeutica che aiuta tante persone. Non si capisce perché non le si trovi un ruolo in qualche fiction, film d’autore o programma tv. Avrà senz’altro il difetto di dire e fare qualche che pensa, imperdonabile nel piccolo stagno dello show biz italiano. Voto 8.

Michele Bravi

Ha una voce esile, originale ed interpreta molto bene una canzone forse non memorabile. Sul palco ha una certa eleganza. Voto 6.

Youman

Gli accordi iniziali di pianoforte citano The great Gig in the Sky dei Pink Floyd, il che è francamente pericoloso. L’oltraggio è a un passo. L’inciso contiene altri riferimenti, in puro stile sanremese, c’è pure la classica salita di tono… Youman canta benissimo. Per il resto, calma piatta. Ben vestito, a parte i pantaloni a zampa e le scarpe. Voto 4 (8 alla voce, 2 alla canzone).

Gli autori di Sanremo

Il colpo di genio di chi scrive i programmi è ancora copiare David Letterman, in Italia. Chi lavora con Alessandro Cattelan, e lo stesso Cattelan, c’hanno fatto una carriera. A Sanremo 2022 fanno uscire Amadeus dal teatro per fare un giro con un trenino elettrico coi Maneskin. Basta. Voto 1.

Achille Lauro

Sta benissimo a torso nudo e pantaloni in pelle, anche se non si muove poi così bene. Le cantanti americane nere che porta sul palco sono tra le poche ad essere degne di questo nome a Sanremo, il che non lo aiuta. La canzone, simile ad altri suoi brani, neppure. Ho perso l’attimo dell’auto battesimo e l’ho visto solo bello bagnato tipo Pamela Anderson appena uscito dalla consueta piscina. Voto 6 –.

Ana Mena

Abituata alle serate in disco, in cui si canta non sulle base ma sulla canzone, doppiando la propria voce, anche sul palco la bella Ana sussurra e non canta. Il risultato è degno della Sagra del tortello o, come hanno scritto tanti miei amici, de Il Boss delle Cerimonie. Voto 2. Voto 10 per Rocco Hunt che si è rifiutato di cantare questo brano pur avendolo scritto.

Blanco e Mahmood

“Anche facendo la canzone che avrebbero fatto – in altri momenti – solo ed unicamente da cinquantenni, Mahmood e Blanco sono piste davanti a tutti finora. Blanco soprattutto”, ha scritto a caldo il mio amico Damir Ivic su Facebook. Voi potete leggerlo spesso su Rolling Stone. Io copio e incollo, visto che meglio non si può descrivere la migliore performance da anni a Sanremo. La linguaccia di Blanco prima di iniziare a cantare, fatta con la sana strafottenza di chi ha 18 anni e di Sanremo se ne frega, è il momento più divertente del festival. Poi sono pure belli e vestiti bene, almeno loro. Voto 8 +.

Amadeus e il suo terzo Sanremo

Umberto Eco, genio a cui in Università a Bologna ho portato qualche volta il caffé (facevo la tesi con il prof. Dal Lago che aveva l’ufficio accanto al suo), diceva che il successo di Mike Bongiorno derivava dal fatto che lo spettatore si sentiva più intelligente di lui. La stessa cosa si può dire oggi di Amadeus. Molto amato dagli addetti ai lavori, ad esempio gli ex colleghi di Radio Deejay, gestisce il palco come casa sua e non si vergogna affatto di fare un mestiere redditizio, pop, divertente. Sbaglia solo quando crede che presentare Sanremo sia una cosa dannatamente importante. Voto 7 -, per l’impegno.

Fiorello

Fa Fiorello e in certi momenti, ad esempio quando ricorda i bei tempi in cui il papà di Berrettini faceva il maestro di Tennis stile Borg nei villaggi in cui lui era animatore, è splendido. Per il resto, grande mestiere. Voto 6.

Gianni Morandi

Fa Gianni Morandi, con il solito pezzo retrò scritto dal solito Jovanotti. Voto 7 per Morandi, 3 per la canzone.

La sala stampa di Sanremo

Espulsi pure da Amici, i giornalisti musicali restano qui protagonisti perché rappresentano la carta stampata, e a Sanremo il vecchio conta sempre. Voto 5.

Il suono

Si sente abbastanza male, in generale, non per colpa dei cantanti o dei musicisti, ma perché i fonici / ingegneri del suono cercano ormai di riprodurre live il suono che le canzoni hanno su Spotify. Ancora, per fortuna, non è possibile. La musica dal vivo lasciamola live. Voto 5.

Maneskin

Sono gli unici sul palco a saper davvero usare l’orchestra. L’arrangiamento di Zitti e buoni è cambiato rispetto allo scorso anno, è ancora più bello. Sa di Led Zeppelin (Kashmir) ma non è un plagio. Coraline suonata e cantata così è ipnotica. Potrebbero diventare una grande band, già oggi emozionano. Voto 8 e mezzo per loro, voto 1 per chi, come chi scrive, li ha visti crescere e non ha lasciato loro il tempo di farlo.

Rkomi

Fa proprio quel che ti aspetti, Rkomi. E quindi passa inosservato. Senza voto.

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