Premio De Sanctis a Veronesi: la letteratura come atto responsabile
Premio De Sanctis 2025, il vincitore Sandro Veronesi lancia un appello per la liberazione di Boualem Sansal, scrittore incarcerato in Algeria. il libro "Settembre Nero".

Premio De Sanctis 2025, il vincitore Sandro Veronesi lancia un appello per la liberazione di Boualem Sansal, scrittore incarcerato in Algeria. il libro "Settembre Nero".
Oggi, venerdì 23 maggio, si svolgerà alle ore 18 a Roma la cerimonia di consegna del prestigioso Premio De Sanctis per la Letteratura, assegnato allo scrittore Sandro Veronesi per il suo romanzo “Settembre nero“, edito da La nave di Teseo. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Sanctis, rappresenta un importante momento culturale, ma anche un’occasione per rilanciare un forte messaggio civile a difesa della libertà di pensiero e dell’indipendenza degli intellettuali.
Il libro vincitore, “Settembre nero”, affronta con intensità narrativa i temi della vulnerabilità sociale e delle derive ideologiche. Ambientato in un’Italia attraversata da tensioni e paure, il romanzo racconta il crollo emotivo e politico di una società alla ricerca di nuovi equilibri, ponendo domande cruciali sul ruolo dell’individuo in un mondo sempre più instabile. Con la sua scrittura lucida e coraggiosa, Veronesi costruisce un’opera di forte attualità che riesce a fondere l’impegno civile con la profondità psicologica dei personaggi, confermando la sua voce come una delle più autorevoli della narrativa italiana contemporanea.
Nei giorni precedenti, dove gli era stato comunicato che avrebbe ricevuto il premio, lo scrittore ha voluto trasformare il riconoscimento in una piattaforma per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla situazione drammatica di Boualem Sansal. Lo scrittore franco-algerino di 80 anni che recentemente è stato condannato a cinque anni di reclusione in Algeria per aver espresso le proprie opinioni. Sansal, da anni simbolo della resistenza intellettuale ai regimi autoritari, è oggi in carcere per il solo fatto di aver scritto parole scomode.
Il Premio De Sanctis diventa così un’occasione di confronto e di riflessione sulla condizione degli scrittori nei contesti non democratici. Veronesi ha inoltre sottolineato, la necessità di unire il mondo della cultura con quello delle istituzioni in una battaglia condivisa per la libertà d’espressione, ricordando quanto siano fondamentali gli autori nel difendere i valori democratici anche nei momenti più bui. Ha dichiarato che si tratta di una “battaglia di civiltà da condurre insieme, senza colori politici”.
Presenti all’evento, interverranno figure istituzionali di rilievo, tra cui il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni e il presidente del Premio Gianni Letta. Presente anche il presidente della Fondazione De Sanctis, Francesco De Sanctis, insieme all’assessora del Comune di Roma Monica Lucarelli.
Veronesi ha sottolineato come il valore di un premio letterario sia legato anche al contesto in cui viene assegnato. Riceverlo in un momento in cui la libertà di espressione è minacciata in diverse parti del mondo rappresenta un atto che va oltre la semplice celebrazione culturale. Il riconoscimento diventa un gesto di responsabilità, un’occasione per prendere posizione e fare rete contro la censura e le persecuzioni.
Il riferimento ai rapporti commerciali tra Italia e Algeria è apparso strategico: secondo Veronesi, proprio in virtù di questi legami economici, il governo italiano dovrebbe far sentire la propria voce, chiedendo chiaramente la liberazione di Sansal e ponendo il tema della libertà culturale al centro del dialogo bilaterale. Un’iniziativa di questo tipo segnerebbe un passo concreto nella difesa dei diritti umani e nella promozione dei valori democratici.
Vi lascio qui il link al libro di Veronesi “Settembre nero”.