Ci sono problemi sociali che a Roma, come in molte altre città italiane, sembrano non poter mai trovare una soluzione positiva e definitiva. In realtà, a leggerli più da vicino, sono diritti fondamentali che la Costituzione e le leggi fondamentali del nostro Paese ci chiederebbero di garantire a tutte e a tutti. Il diritto alla casa e all’accoglienza, all’avere un tetto sulla testa e un percorso da costruirsi e seguire per sentirsi parte della comunità. Poi il diritto al lavoro, a esprimersi e sostenere se stesso e i propri cari con la propria forza, creatività, formazione. Il diritto alla giustizia sociale, a intrattenere rapporti economici e sociali liberi dai condizionamenti della criminalità e delle mafie. Infine il diritto al welfare e ai servizi sociali, per rimanere incluse e inclusi, tenerci gli uni gli altri e intervenire sulle difficoltà nelle diverse fasi della vita.

Dopo la pandemia, con la crisi economica e quella sanitaria che attanagliano l’Italia e il mondo, rischiano di trasformarsi da problemi di difficile risoluzione in emergenze permanenti. La disuguaglianza attanaglia pezzi sempre più larghi ed eterogenei della Capitale. Non solo chi tradizionalmente è ritenuto in povertà, ma lavoratori e lavoratrici autonomi, studenti e studentesse, precari e lavoratori in nero, affittuari che, fino a poco tempo fa, galleggiavano poco sopra la soglia di povertà, e ora sprofondano in un baratro sempre più profondo.

Ci si può fermare su se stessi, attanagliati dalla paura. Oppure provare a partecipare a un percorso in cui ognuno di questi temi diventi il tassello di un mosaico di soluzioni e opportunità che solo insieme si può provare a mettere in pratica. La Rete dei numeri pari, partita dal Gruppo Abele di don Luigi Ciotti e dall’Associazione Libera contro le mafie, oggi unisce centinaia di realtà sociali diffuse in tutta Italia che condividono l’obiettivo di garantire diritti sociali e dignità a quei milioni di persone a cui sono stati negati: da associazioni a cooperative sociali, movimenti per il diritto all’abitare, reti studentesche, centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, campagne, circoli culturali, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, presidi antimafia, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, fabbriche recuperate, reti, fattorie sociali e cittadine e cittadini.

A partire da queste braccia e gambe già in cammino nella realtà cittadina nasce Mosaico Roma: un semestre di mobilitazioni, vertenze e incontri in tutta la città attraverso i quali elaborare proposte condivise che rimettano insieme la giustizia sociale, ambientale ed ecologica, facendo crescere consapevolezza e partecipazione.

La Rete dei Numeri Pari non pretende di generare una nuova struttura, ma promuove il coordinamento di quelle esistenti e il lavoro condiviso; sviluppa strumenti e opportunità di cooperazione nel territorio, in luoghi dove non esistono; mette a disposizione meccanismi di partecipazione in modo che siano sostenibili non solo per gli attivisti, ma per la cittadinanza in generale; promuove attività e progetti che rafforzano la partecipazione, prendendo decisioni che siano vincolanti.

“Con l’ ultimo tassello del Mosaico – spiegano dalla rete – tutte le realtà della rete si ritroveranno per condividere con la città e con le candidate e i candidati a sindaco tutte le proposte e le speranze emerse dal percorso che metterà insieme centinaia di realtà e migliaia di persone”.

Per accompagnare le attività sono stati creati 5 gruppi di lavoro – uno per ogni tassello del Mosaico – al quale sono invitati a partecipare associazioni, cooperative sociali, movimenti, centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, circoli culturali, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, presidi antimafia, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati e cittadine e cittadini. Per partecipare alle riunioni dei gruppi di lavoro è necessario inviare una mail a retenumeripari@gmail.com.

Ottobre sarà dedicato all’accoglienza e alla mobilitazione per la Giornata mondiale dell’eradicazione della povertà: il 17 ottobre. Segui il progetto e l’hashtag #lacittacheresiste della rete per non perderti nemmeno un appuntamento.

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