C’era una volta il dottor Freud, un uomo geniale, lo scienziato che inventò la psicoanalisi, lo studioso che legò indissolubilmente la psiche di ognuno alla sessualità e il nemico n.1 della clitoride! È così che viene indicato nel corto animato di Lori Malépart-Traversy  Le clitoris (2016), che trovate qui  con sottotitoli in italiano e in inglese.

Il dottor Freud nel 1905 decise che le donne provavano due tipi di orgasmo, e li classificò in ordine di importanza.
Al primo posto l’orgasmo vaginale, l’orgasmo maturo, quello che le donne provano con la penetrazione, al secondo posto, l’orgasmo clitorideo, un orgasmo di terza classe, simbolo di immaturità psichica ed emotiva.
Freud in fondo era un uomo, brillante e geniale, ma pur sempre un essere sprovvisto di clitoride e ragionò partendo da questa menomazione

È passato poco più di un secolo da allora, e diverse migliaia di ricerche in tutto il mondo hanno raccontato che l’organo deputato al piacere femminile è la clitoride. Se suona male declinata al femminile sappiate che il sostantivo clitoride può essere sia maschile che femminile, la forma al femminile è quella originaria, mentre il maschile è diventato progressivamente più comune (lo dice l’Accademia della Crusca).   

Per me è sempre e solo la clitoride perchè non può che essere  femmina. 
Con ben 8000 terminazioni nervose ed un meccanismo erettile identico a quello del pene (che però di terminazioni nervose ne ha circa 3000), é lei la regina dei nostri orgasmi. E le sue ancelle sono le piccole e le grandi labbra, anche loro particolarmente innervate e sensibili. La vagina è semplicemente il canale del parto, molto meno sensibile di per sé, essendo povera di terminazioni nervose. 

La clitoride non è solo ciò che vediamo nella parte esterna della nostra vulva, quel bottoncino è solo la punta dell’iceberg, la clitoride ha nell’interno della vulva due radici di circa dieci centimetri l’una che innervano fino alla vagina. Da decenni si studia quel magico incrocio tra le radici clitoridee e il canale vaginale, lo hanno chiamato punto G, e adesso lo chiamano area CUV (CUV sta per ClitoroUroVaginale, per un nome sensuale credo dovremo ancora aspettare a lungo) e come nella maggioranza degli affari riguardanti la sessualità femminile, ci sono molte idee e molto confuse. 

Scienziati di fama mondiale si dividono in almeno 3 fazioni: chi pensa che il punto G esista e sia il responsabile dell’orgasmo vaginale, chi sostiene che non esista affatto e chi invece dice che solo il 50% delle donne ce l’hanno… La situazione è confusa ma non senza soluzione.
Mettiamola così, se per respirare avessimo bisogno di  conoscere nel dettaglio l’anatomia e la fisiologia dell’apparato respiratorio ci saremmo estinti da un pezzo. Quindi, fortunatamente, per provare piacere non dobbiamo conoscere nel dettaglio l’anatomia della nostra vulva, ma qualche informazione di base serve per aiutarci a prendere confidenza con il nostro piacere e a provarne sempre di più. 

Anatomicamente parlando, la clitoride stimolata in modo diretto o indiretto genera i nostri orgasmi. Quelle 8000 terminazioni nervose possono produrre fuochi d’artificio. Fisiologicamente parlando l’orgasmo è uno solo, ma possono essere molti e diversi i modi per procurarselo. Le nostre sole fantasie sessuali possono provocarci orgasmi meravigliosi

Freud non possedeva sufficienti strumenti di indagine per scoprirlo. Ma ogni storia può essere riscritta.
Le clitoris può essere il primo capitolo di una nuova storia dell’orgasmo femminile. Buona visione!

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