Ci volevano Sophie Hyde alla regia e Katy Brand alla sceneggiatura per mettere in piedi un film del genere, anzi, senza genere. Ma soprattutto un’interpretazione come quella di Emma Thompson, noto genio dello schermo, che qui supera se stessa, in un nudo che non lascia indifferenti, alla tenera età di 64 anni.

Il titolo originale è Good Luck To You, Leo Grande, attualmente noleggiabile su Prime Video. Novantasette minuti di puro teatro (si svolge interamente in una stanza di hotel), in cui lei, un’insegnante in pensione vedova, si rivolge a un’agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande (l’attore irlandese Daryl McCormack).

Il film ha ottenuto 1 candidatura al Golden Globe, 4 candidature ai British Academy Film Awards, 4 candidature ai British Independent Film Awards, mentre da noi, in Italia al Box Office ha incassato 995 mila euro.

Tra i due nasce una relazione di fiducia (demisessuale?) che permette ad entrambi di guardare a se stessi e alla propria vita con meno giudizio e più amore. Il focus, tuttavia, è proprio sul piacere femminile, che (anche) in questa donna è stato per una vita represso, negato, mai conosciuto. Thompson, infatti, non ha mai avuto un orgasmo, non si è mai masturbata, ha vissuto un matrimonio (e una vita) ripetivivo, anche dal punto di vista sessuale.

Non facile, per sceneggiatrice e regista, mettere in scena il desiderio e il piacere femminile scegliendo una protagonista ultrasessantenne, dunque abbondantemente in menopausa, e affiancarla a un venticinquenne, toy boy per eccellenza, che le potrebbe essere facilmente figlio. Eppure, grazie alla gigante Thompson, non solo la sfida riesce, ma si compie con autenticità e senza rinunce (un nudo integrale sia di lei che di lui).

Spulciando in rete, in effetti, sono molti i siti che offrono escort per donne, da Dax Accompagnatori alla ditta individuale di Roy Gigolò. Una ricerca del 2017 realizzata dai ricercatori della Queensland University Of Technology, racconta che, in 61 Paesi, gli escort uomini sono sempre più richiesti, soprattutto dalle donne: oltre il 50% degli escort ha come clienti donne.

Precisa uno degli autori, John Scott:

“sappiamo che gli uomini sono i maggiori clienti di escort maschi, ma il nostro sondaggio ha evidenziato un mercato sempre più emergente di donne che pagano per servizi sessuali da parte degli uomini”.

Dal sondaggio, inoltre, è emerso che il prezzo medio in tutto il mondo sembra essere intorno ai 200 dollari:

“è importante notare che siti come Rentmen e Hourboy includono profili di escort provenienti da tutto il mondo e vengono spesso ospitati in Paesi in cui il lavoro sessuale è legale”.

Interessante analizzare l’immaginario che ne nasce: una donna, ricca, over 50, emancipata. Femminista, aggiungerei, consapevole o meno, dato che decide di prendersi il suo piacere e dunque sottrarsi ai role-model del patriarcato.

In Italia, è Lidia Ravera l’attivista più impegnata nel combattere lo stigma ageista, tanto che, su questo giornale, firma un suo blog appunto chiamato Ageless ed è attualmente il libreria col suo ultimo libro, Age Pride. Ma non basta, perché su sesso, piacere, donne, overage si incrociano vari affluenti del grande fiume dei pregiudizi.

Suggerisco il lavoro di Rossella Pivanti sui migliori podcast sul sesso, o SEX, il programma Rai di Angela Rafanelli, adesso in tour nelle scuole. Eppure, c’è ancora tantissimo da fare per uscire dai binari del giudizio e riscrivere l’immaginario dei ménage, mentre la contemporaneità (e le app di incontri) ci insegnano che esistono tante forme di sessualità, come la demisessualità, l’asessualità, e tante altre relativamente nuove nella ricerca accademica e nelle discussioni pubbliche, e pertanto poco studiate. Forse occorrerebbe concentrarsi di più sull’educazione sessuoaffettiva e sulla pratica del consenso, baluardi certi di rispetto e libertà in ogni relazione tra persone.

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