Residenza Arcadia è un fumetto di Daniel Cuello, un fumettista con un’incredibile stile e dote narrativa, di cui io vado pazzo. La scelta di parlarvi di questo fumetto deriva appunto dalla trama stessa! Perché?

Perché Residenza Arcadia tratta di un…condominio! Questo elemento mi ha incuriosito tantissimo, ma non solo. Infatti i protagonisti di questi fumetti sono…degli anziani!
Un condominio e degli anziani. Da questi semplici elementi Daniel Cuello genera un fumetto ricco di profondità e saggezza. In generale infatti la trama racconta le storie e le vite degli abitanti di questo condominio, ognuno con le proprie vicende personali ed i propri demoni.

La cosa che preme sottolineare è proprio la scelta dell’autore di usare come protagonisti delle persone della terza età. Attenzione però: l’espediente narrativo non è quello che tutti potrebbero aspettarsi, cioè la figura dell’anziano saggio e perfetto! Daniel Cuello riesce a far emergere la saggezza dell’anzianità attraverso la descrizione dei difetti di questi attempati e delle loro storie segrete. Insomma l’autore cambia il punto di vista per darci una naturalità ed un realismo più veritieri.

Difatti gli anziani che vivono in questa residenza, spesso sono persone sole, con delle vite travagliate e con molteplici problemi personali. Da questi elementi emergono tantissimi insegnamenti e note di saggezza che i protagonisti enunciano senza accorgersene.

Uno degli elementi più affascinanti è la descrizione che viene fatta di alcuni personaggi in relazione al loro attaccamento agli ideali politici. In particolar modo si mette in luce la non pertinenza tra questi ideali e il presente in cui viene narrata la storia. Infatti emerge proprio una sorta di delusione\ammonimento riguardo gli ideali e gli effetti che possono generare (anche a lungo termine).

Ricordiamo infatti che il contesto in cui viene narrata la storia è all’interno di una sorta di dittatura (di cui però non si fanno precisazioni) ed anche il nome della residenza, Arcadia, richiama ad un luogo utopico ed idealizzato della Grecia, dove natura e uomo vivevano in perfetta armonia (per intenderci l’Arcadia è l’ambientazione bucolica di molte composizioni di Virgilio).

Insomma Residenza Arcadia decanta la disillusione derivante dai miti degli ideali. Racconta come spesso alcune cose, a tenersele dentro, seppellendole nel nostro cuore, prima o poi fuoriescano in forma di veleno dell’anima, rovinando e rendendo più misera e angosciosa la nostra esistenza.

Residenza Arcadia insegna a non avere rimpianti da portarsi nel cuore, perchè il tempo passa velocemente e quello che che non facciamo per paura o vergogna, ce lo porteremo dentro per sempre.

Non solo. Residenza Arcadia ci insegna anche a pensare a quello che facciamo ed alle conseguenze delle nostre stesse azioni, perché spesso queste risultano imprevedibili e rischiano di marchiarci a vita!

Insomma questo fumetto mette in luce la saggezza dell’anzianità, ma non attraverso la solita predica o storiella a lieto fine, bensì attraverso l’analisi degli errori commessi in giovinezza e dei vizi che caratterizzano dei normalissimi anziani.  Questo è il grande insegnamento (o anche la triste verità) di Residenza Arcadia: dagli errori di una persona, possono giovarne mille. 

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