ReWorld: nasce la Social Sustainability Academy, prima scuola europea di Sostenibilità Sociale
E' italiana la prima scuola di sostenibilità sociale, da un'idea di ReWorld: a dirigerla Silvia De Blasio, già capa della comunicazione in Vodafone
E' italiana la prima scuola di sostenibilità sociale, da un'idea di ReWorld: a dirigerla Silvia De Blasio, già capa della comunicazione in Vodafone
La Social Sustainability Academy è la prima scuola dedicata alla formazione di manager e team sui temi della sostenibilità sociale per promuovere il pensiero critico e il confronto sui temi contemporanei, in linea con gli obiettivi “S” di ESG dell’Agenda ONU 2030. Da gennaio 2025, infatti, 7800 aziende avranno l’obbligo di inserire cinque fattori “Social” presenti negli indicatori ESRS (European Sustainability Reporting Standard) della direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) per il Bilancio di Sostenibilità.
Il Global Compact delle Nazioni Unite determina in maniera molto chiara quali siano le indicazioni di sviluppo a tema sostenibilità sociale delle imprese. L’ampliamento della dimensione sociale della sostenibilità in un’azienda ha un impatto significativo su tutti gli aspetti della sua organizzazione, compreso il valore del prodotto o servizio e la percezione generale che i consumatori hanno di essa. Secondo il World Economic Forum’s Future of Jobs Report 2024, il 50% dei e delle dipendenti dovrà necessariamente acquisire nuove competenze entro i prossimi 5 anni. La domanda di nuove skill segue due direttrici parallele: a fronte della richiesta di nuove competenze digitali si apre un settore di formazione dedicato alle competenze individuali e sociali.
La Social Sustainability Academy si concentra sui 5 obiettivi dedicati alla sostenibilità sociale: Salute e Benessere, Gender Gap, Lavoro dignitoso e crescita economica, Contrasto alle discriminazioni, Consumo e produzione responsabili, a supporto delle aziende nel percorso di sviluppo delle soft skill necessarie.
“Investire nel benessere dei propri collegh* non è solo una scelta etica e valoriale, ma una strategia efficace per costruire un futuro socialmente sostenibile per tutt*, aumentare la produttività e la qualità dei processi lavorativi e dei team“, afferma Eugenia Romanelli, CEO di ReWorld, che ha voluto l’Academy.
Dopo la prima fase di misurazione, tramite lo strumento dell’S-Assessment (il primo indice scientifico europeo in grado di misurare l’impatto “S” delle organizzazioni, realizzato in collaborazione con DIAG Sapienza Università di Roma), l’azienda avrà una fotografia calibrata e reale della sua posizione rispetto agli indicatori europei. A seguito di questo processo la formazione proposta dall’Academy consentirà di sviluppare e formare le diverse funzioni aziendali sulle aree da migliorare, fornendo gli strumenti utili alla formazione.
L’Academy è un luogo dove programmare la formazione, selezionare relatrici e relatori qualificati per gli approfondimenti verticali, organizzare workshop e team building esperienziali e accompagnare la comunicazione interna su temi come le differenze di genere, il contrasto alle discriminazioni, il linguaggio inclusivo, i bias generazionali, l’Intelligenza Artificiale e molto altro. Una formazione strutturata per orientarsi verso una transizione concreta ed un equilibrio socialmente sostenibile.
“In uno scenario occupazionale altamente competitivo, le soft skill, o abilità personali, sono sempre più considerate un elemento cruciale di differenziazione per le imprese e per i giovani che si propongono sul mercato del lavoro” – spiega Silvia De Blasio, direttrice dell’Academy. “La trasformazione digitale ha reso ancora più rilevante il ruolo delle soft skill, qualità che facilitano l’evoluzione dei processi, predispongono al cambiamento e consentono ai team di essere flessibili e agili. Sono competenze trasversali che vanno sollecitate, allenate e alimentate“, aggiunge Sara Caratozzolo, Project Manager dell’Academy..
La formazione della Social Sustainability Academy viene declinata su una tipologia di proposte e approfondimenti crescenti per comporre un set di azioni complementari tra loro calibrate sui bisogni specifici delle aziende, tenedo conto di un fattore molto importante: secondo la ricerca di Talent LMS, infatti, il 77% di intervistati e intervistate della Generazione Z ritiene importante lavorare per un’azienda che si preoccupa della diversità, dell’equità e dell’inclusione.
Tra le e i docenti, grandi eccellenze come il linguista Massimo Arcangeli, il direttore di Unicollege SSML di Torino Giosuè Prezioso o Vincenza Ferrara, Presidente dell’Associazione VTS Italia. Ma anche nella faculty della ReWriters Factory spiccano contributors di grande spessore come la giurista Andrea Catizone o Fulvio Matteoni, relazioni esterne Decathlon.
“L’Academy – continua Caratozzolo – si distingue per l’innovazione in ambito formativo per quanto riguarda la sostenibilità sociale e proprio per questo abbiamo scelto metodi di ultima generazione come le Visual Thinking Strategies e le survey narrative“.