L’attrice norvegese Sonja Wigert venne ostracizzata dal suo pubblico dopo che fraternizzò con un nazista durante la seconda guerra mondiale, ma le sue reali motivazioni non erano quel che la gente pensava. Qual è la sua vera storia?

Pur di porre rimedio a tale errore, Sonja accettò l’offerta dell’Intelligence svedese di diventare una spia. Con il loro aiuto, l’attrice fece ammenda per il suo affronto al gerarca nazista e diventò l’amante di Terboven, da sempre attratto dalle belle attrici; il loro rapporto si consolidò e l’uomo, credendola affidabile, le chiese di diventare spia per conto dei nazisti.

Sonja Wigert era un personaggio molto in voga sin dal periodo pre-bellico, la sua avvenenza non sfuggì nemmeno ai gerarchi nazisti che si premurarono di invitarla a una cena con Goebbels e il Commissario nazionale per i territori norvegesi occupati, Josef Terboven; lei disertò l’evento e ciò le causò gravi ripercussioni personali. Per rivalersi di tale offesa infatti, i tedeschi arrestarono il suo anziano padre.

Sonja Wigert si ritrovò così a vestire i panni della doppiogiochista.
L’intelligence svedese volle che lei concentrasse i suoi sforzi sulla ricerca dell’identità di un agente nemico dal nome in codice Maria. La posta in gioco era molto alta: qualora fosse stata scoperta, avrebbe rischiato la vita e messo in pericolo l’incolumità di tutta la sua famiglia. Fortunatamente la Wigert riuscì a portare a termine l’incarico affidatole e quindi a mettere in salvo la famiglia.

Scoperto il doppio gioco della donna, i tedeschi diffusero molte voci negative sul suo conto, sia in Svezia che in Norvegia, tentando di inimicarle il pubblico. Solo nel 1946, il suo nome e la sua reputazione vennero riabilitate.

Sonja Wigert lavorò, in tempi successivi, per gli americani e per l’Office of Strategic Services (OSS) – l’ente antenato della CIA.
Dopo il conflitto continuò a fare l’attrice prendendo parte, in tutti i paesi della penisola scandinava, a numerose opere teatrali e film. Trascorse i suoi ultimi anni in Spagna, dove morì nel 1980 a 67 anni. La sua attività spionistica venne a galla, nel dettaglio, solo nel 2005 quando alcuni documenti, fino a quel momento secretati, furono resi pubblici.

Di recente è uscito il film, Spionen (La spia) di Jens Jonsson, che ricorda le sue incredibili imprese; Sonja Wigert fu l’ennesima donna sottovalutata che, per amore della famiglia, seppe sfruttare la sua posizione per irretire e sconfiggere i potenti gerarchi nazisti.

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