“Sono un educatorə ma nessuno mi considera”. La difficile realtà degli educatorə in Italia
Nonostante l’importanza del loro lavoro, gli educatorə si scontrano con tanti ostacoli. Il libro "Le competenze dell’educatore professionale"
Nonostante l’importanza del loro lavoro, gli educatorə si scontrano con tanti ostacoli. Il libro "Le competenze dell’educatore professionale"
Essere educatorə è una vocazione, una scelta di vita che richiede passione, dedizione e competenze specifiche. Tuttavia, molti professionisti del settore si trovano spesso a vivere un senso di invisibilità e frustrazione. La frase
“Sono un educatorə, ma nessuno mi considera”
rappresenta un sentimento diffuso tra chi opera nel campo dell’educazione, soprattutto in Italia, dove il ruolo dell’educatore è spesso sottovalutato e non adeguatamente riconosciuto a livello sociale, economico e istituzionale.
Gli educatorə svolgono un compito essenziale: lavorano con bambini, giovani, adulti e anziani in contesti educativi, sociali e riabilitativi. Spesso, sono figure di riferimento nelle comunità, nei centri di accoglienza, nelle scuole, negli ospedali e in molte altre strutture. Il loro lavoro non si limita all’insegnamento di competenze tecniche o didattiche, ma mira a promuovere lo sviluppo personale e sociale degli individui, aiutandoli a superare difficoltà, valorizzare le proprie capacità e integrarsi nella società.
Nonostante l’importanza del loro lavoro, gli educatorə si scontrano con numerosi ostacoli che ne riducono la visibilità e il riconoscimento. Quali sono i principali fattori che portano all’invisibilità di questa professione ?
La mancata considerazione e riconoscimento ha effetti profondi non solo sugli educatorə stessi, ma anche sul sistema educativo e sociale nel suo complesso, come la demotivazione, una scarsa iniziativa di formazione continua o la diminuzione della qualità dei servizi.
Per contrastare questa tendenza e restituire dignità e visibilità alla figura dell’educatore, è necessario adottare una serie di misure concrete, come il riconoscimento contrattuale che dia una maggiore stabilità lavorativa.
É ora che i media e le istituzioni diano l’importanza che meritano, é ora che ci siano possibilità di formazione continua e soprattutto un valido supporto psicologico che accompagni gli educatorə verso una stabilità emotiva oltre che economica.
La maggior parte delle persone non sanno neanche fino in fondo l’importanza e la mole di lavoro che compete questa professione. Nel libro Le competenze dell’educatore professionale di Walter Brandani e Paolo Zuffinetti si viaggia attraverso le molteplici competenze della professione e l’importanza di questo lavoro.
Essere educatorə è una professione di grande responsabilità e valore, ma spesso trascurata e sottovalutata. È necessario che la società, le istituzioni e le organizzazioni riconoscano finalmente il ruolo fondamentale di questi professionisti, garantendo loro il giusto riconoscimento, un’adeguata retribuzione e condizioni di lavoro dignitose. Solo così potremo garantire un sistema educativo e sociale più equo e di qualità, in cui gli educatorə possano sentirsi valorizzati e supportati nel loro prezioso lavoro.