Quando parliamo di cannabis terapeutica dobbiamo precisare che il prodotto venduto nei vari cannabis shop presenti in molte città italiane è un’integratore con proprietà completamente diverse dalla cannabis medica. Quest’ultima, il cui processo produttivo è controllato ed eseguito nei laboratori dell’Istituto militare di Firenze e autorizzato dall’AIFA- Agenzia Italiana del Farmaco, è un prodotto prescrivibile con ricetta galenica magistrale da parte di medici esperti nel settore (anestesisti, centri di terapia del dolore, neurologia, malattie infettive, oncologia, oculistica, reumatologia, radioterapia, psichiatria e cure palliative), ma anche dai medici di base.

Ne parliamo con il professor Rinaldi, specialista del dolore, che ci aiuta a capire.

La Cannabis terapeutica prodotta in Italia in conformità alle direttive europee in materia di medicinali è la Cannabis FM-2 (contenente THC 5-8% e CBD 7,5-12%). Come prodotto galenico molte farmacie producono sotto prescrizione medica anche altre formulazioni con concentrazioni di THC fino a 19%. Si può assumere a seconda delle preparazioni per via orale o per via inalatoria.

Il THC, ovvero componente della cannabis terapeutica, si utilizza per alleviare il dolore oncologico, e i disturbi cronici associati a sclerosi multipla, per la rigidità del parkinson e per lesioni del midollo spinale. Può essere prescritta anche per malattie reumatiche (artriti, osteoartrosi, fibromialgia) o neuropatie. Inoltre la cannabis è efficace come stimolante dell’appetito nella cachessia e nell’anoressia.

https://www.facebook.com/centroterapiadolore/Centro Terapia del Dolore Prof. Riccardo Rinaldi.

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