Twisters è un vero e proprio tornado cinematografico. Sequel del film uscito nel 1996, nel suo primo weekend di programmazione ha spazzato via la concorrenza al botteghino nord-americano incassando ben 80,5 milioni di dollari, aggiudicandosi così il terzo debutto più ricco dell’anno dopo Inside Out 2, che ha raccolto 154 milioni di dollari e Dune 2 che aveva raggiunto solo 82 milioni di dollari.

Insomma, i numeri parlano chiaro: Twisters ha già superato ogni aspettativa, dimostrando che i film catastrofici hanno ancora un enorme fascino.

“Twister” il disaster movie dell’estate

Diretto da Lee Isaac Chung, Twisters è il disaster movie dell’estate. Un mix perfetto di avventura, suspence e dramma. Al suo successo ha inevitabilmente contribuito un cast d’eccezione che, grazie alla partecipazione di Daisy Edgar-Jones e Glenn Powell, è riuscito ad attirare un pubblico eterogeneo e sempre più giovane.

L’interpretazione di Daisy Edgar-Jones, già conosciuta per il suo ruolo nella serie tv Normal People (2020) dove interpretava il personaggio di Marianne, e di Glen Powell che negli ultimi due anni ha visto decollare la sua carriera con il ruolo di Hangman in Top Guy: Maverick (2022) e Ben in Tutti tranne te (2023), è riuscita a far decollare le vendite dei biglietti che hanno raggiunto cifre stellari.

I Tornado, il cambiamento climatico e le polemiche sul film

Tuttavia, non sono mancate alcune polemiche da parte degli spettatori più attenti. Paradossalmente, nonostante la trama narri la storia di un gruppo di cacciatori di tornado intenti a studiare le cause di questi fenomeni meteorologici estremi per riuscire a domare la loro immensa potenza distruttiva, la pellicola non accenna alcun riferimento ai cambiamenti climatici. No, non si tratta di una svista, ma di una scelta precisa del regista, che ha dichiarato

Non credo che i film debbano essere orientati verso un messaggio. Ero più interessato a mostrare ciò che accade davanti a noi, i dettagli che i protagonisti osservano nel bel mezzo dell’azione. Non siamo negazionisti del cambiamento climatico; volevo solo realizzare un film, non una predica o un sermone. Il cinema dovrebbe essere cinema, non uno strumento per veicolare un messaggio. Deve essere un riflesso del mondo.

Ironia della sorte, il film è uscito nelle sale il 17 luglio scorso, giorno in cui gli USA sono stati colpiti dall’ultimo tornado verificatosi nel corso dell’anno. Forse proprio quello che serviva in questo caso era un accenno, anche marginale, alla situazione sempre più allarmante che si prospetta per gli USA, dove gli scienziati prevedono che, solo quest’anno, si registreranno più di 1.000 fenomeni atmosferici estremi.

Secondo i dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), negli ultimi anni negli Stati Uniti si stanno verificando un numero sempre più crescente di tornado, alcuni dei quali sono stati classificati tra più devastanti nella storia. La zona più colpita è la cosiddetta “Tornado Alley”, un’area che comprende Texas, Kansas, Nebraska, South Dakota e Oklahoma, lo Stato in cui è ambientata la pellicola.

Il film, quindi, pur non affrontando direttamente il tema del cambiamento climatico, arriva in un momento storico in cui la consapevolezza pubblica su questi temi è in aumento. Considerando questo, i disaster movies potrebbero abbracciare più apertamente temi legati al cambiamento climatico e alla sostenibilità, contribuendo ad educare e sensibilizzare il pubblico senza fare a meno di storie avvincenti.

Per ora, Twisters rimane un’opera di puro intrattenimento. Ma la necessità sempre più imminente di combattere i cambiamenti climatici offre la possibilità di aggiustare il tiro per le produzioni cinematografiche future, avendo un occhio di riguardo alle tematiche socialmente utili.

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