Come reagireste se l’incipit del romanzo che state per aprire contenesse in realtà un indizio fondamentale, nascosto in un acceso e inquietante scambio di battute tra la commessa di un negozio e una cliente? La discussione riguarda un abito particolare, molto sgargiante e colorato, capace di non macchiarsi: un dettaglio che, invece di incuriosire la donna o attrarla, scatena in lei una rabbia furiosa e inspiegabile, lasciando in chi legge un senso di sorpresa, disorientamento e desiderio di comprenderne la ragione.

Cosa spinge davvero Lise, la cliente e protagonista della storia, a volersi liberare immediatamente di quel vestito?
Da questa domanda prende avvio un viaggio oscuro e disturbante nelle successive 24 ore della vita di Lise, una donna dai comportamenti eccentrici e imprevedibili, decisa a partire per incontrare qualcuno. Ma chi è, in realtà, questa persona?

L’anti-thriller per eccellenza

Biglietto di sola andata è un romanzo della scrittrice britannica Muriel Spark, pubblicato per la prima volta nel 1970 e tradotto in italiano da Adelphi. Conosciuta soprattutto per Gli anni fulgenti di Miss Brodie (1961), Spark ha scritto qui un perfetto anti-thriller che ribalta la struttura del genere: conosciamo in anticipo l’epilogo e veniamo guidati a districarci tra i gesti enigmatici di Lise e i suoi incontri solo in apparenza ordinari, ma che celano una verità agghiacciante, rivelata soltanto nel finale con un colpo di scena.

Inquietante la quotidianità, il romanzo

Spark si rivolge a persone fiduciose, che leggono senza affidarsi tanto alla trama — lontana dai canoni classici del thriller — quanto al tono del racconto. L’autrice narra la giornata di Lise come se i suoi pensieri disturbanti e i suoi incontri insoliti fossero perfettamente normali. Proprio questa apparente naturalezza è perturbante: leggendo, si rabbrividisce anche di fronte alla descrizione dell’evento più banale. Spark riesce a rendere inquietante la quotidianità, mostrando come il lato più oscuro delle cose sia sempre sotto i nostri occhi, anche quando preferiremmo non vederlo.

“Non è mica carnevale”, dice una donna guardando sfacciatamente Lise quando le passa accanto, e allontanandosi continua a ridere, ride senza potersi trattenere, come un ruscello che, giunto davanti a un pendio, non può far altro che scendere.

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