Crumb Gallery è nata con una mission precisa e inequivocabile: creare uno spazio per donne artiste e fotografe. Siamo in quattro: Emanuela Mollica è architettrice, come direbbe Mazzucco. Lea Codognato è comunicatrice (dell’arte). Adriana Luperto è artista. Rory Cappelli è giornalista. Tutte, in un modo o in un altro, abbiamo avuto o abbiamo a che fare con il mondo dell’arte. Tutte sappiamo bene cosa significa essere donne in un sistema che fatica, e per tanto tempo ancora faticherà, a raggiungere anche solo una parvenza di parità di genere.

Nell’arte il 25 per cento delle mostre personali sono dedicate a donne. Le opere firmate da femmine valgono un ventesimo (senza esagerazioni) rispetto a quelle di colleghi maschi a parità di coefficienti. Il 90 per cento degli artisti rappresentati dalle gallerie sono uomini. Le critiche dell’arte – e cioè non chi scrive di un artista spiegandone gli stilemi e inquadrandolo in una casella che già esiste, ma chi è in grado (e quindi ha il potere) di creare movimenti, fare la storia, mettere insieme, immaginare inedite connessioni, dare un nome e perciò una casa simbolica a chi e a cosa nome non ha – sono talmente poche da diventare esse stesse notizia.

È il 2019. A maggio, in via San Gallo 119/r, a Firenze, la neonata Crumb Gallery inaugura la sua prima mostra: è di Adriana Luperto, una di noi. Il titolo è Tra terra e cielo: in esposizione 30 opere su carta di riso e cartoncino che raccontano di cieli sconfinati dove si librano a velocità e altezze da vertigini creature libere dalla gravità e dal peso della terra e del terreno, dove il confine si perde o forse neanche esiste. Il 4 ottobre 2019 è poi la volta di Donne in farsi. Viaggio nei volti dell’Iran, mostra che entra anche nel programma dell’Eredità delle Donne, diretto da Serena Dandini. Le immagini sono state scattate da Lea Codognato e Rory Cappelli nel corso di un viaggio in Iran. Il giorno dell’inaugurazione abbiamo organizzato un incontro-dibattito con la docente di persiano Bianca Maria Filippini fondatrice con Felicetta Ferraro della casa editrice Ponte33 che pubblica chi vive e lavora in Iran.

E poi arriva il marzo 2020: la più grande fotografa italiana, Letizia Battaglia, si innamora del nostro progetto e sceglie proprio Crumb Gallery per la sua prima volta nel capoluogo toscano, offrendo con generosità i propri scatti a una realtà così nuova. “A Firenze, espongo foto di nudi” ha detto Battaglia in un’intervista. “Racconto la grandiosità, la bellezza e la dolcezza del corpo femminile. Non sexy o in pose da modella. Una ventina di foto fatte dagli anni Settanta al 2019. C’è la ragazza così come la donna di 70 anni che mentre scatto dice sono bella così come sono. Le ho fotografate con solidarietà e rispetto. A un fotografo si deve sempre chiedere rispetto, lui deve nobilitare la verità. La fotografia è un atto meraviglioso, come fare l’amore. Ma con rigore e senza vanità”. Alla fine di settembre, proprio con Letizia Battaglia, abbiamo organizzato un workshop di fotografia a Firenze.

In questo blog vogliamo raccontare l’arte e le donne. Perché è solo “dicendolo” che il mondo esiste. E perché anche noi, nel nostro piccolo, vogliamo contribuire al progetto Rewriters, riscrivendo l’immaginario intorno alle donne artiste.

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