Alzi la mano chi non conosce o non ha mai visto La carica dei 101! Adesso alzi la mano chi ha letto il romanzo da cui è stato tratto il celebre cartone animato Disney o almeno sa della sua esistenza.

Io, fino a un paio di mesi fa, avrei sicuramente alzato la mano alla prima domanda e non alla seconda. Non solo non avevo letto il romanzo ma francamente non mi ero mai posta la domanda rispetto all’origine della storia, di solito c’è un romanzo, ma l’idea non mi aveva sfiorata.

Ora la situazione è diversa perché ho avuto il piacere grande di leggere 101 dalmata di Dodie Smith edito da Camelozampa con le illustrazioni di Giulia Sagramola e la traduzione di Sara Saorin.

101 Dalmata è un romanzo per bambini e bambine, ragazzi e ragazze, intenso, bello da godersi sia nella lettura individuale che nella lettura ad alta voce.

Si tratta di un romanzo che definirei un classico per ragazzi sia per scrittura che per pubblico di riferimento. Se lo leggete ad alta voce potrete rivolgervi anche a bambini e bambine dei primi anni della scuola primaria mentre, se volete proporlo per una lettura autonoma, può benissimo coinvolgere ragazzini e ragazzine della fine della primaria e inizio secondaria di primo grado (la scuola media). Per altro l’edizione del libro, come tutte le pubblicazioni di Camelozampa, è in alta leggibilità quindi rende più facile la lettura anche per chi dovesse avere necessità di lettura specifiche legate alla dislessia.

“101 Dalmata”, la storia

La storia narrata dal romanzo presenta parecchie differenze rispetto a quella del lungometraggio animato: i cani adulti coinvolti sono 3 e non 2; le tate della famiglia sono 2 e non 1, per altro la loro caratterizzazione è esilarante; Cruella De Vil (alias Crudelia de Mon, alcuni nomi sono leggermente diversi) è sposata con un pellicciaio; e la conclusione del romanzo va oltre quella suggerita dal cartone animato.

Vale, forse, la pena rilevare queste differenze tra la storia nota e quella del romanzo se non altro per poter fare dei pensieri e due chiacchiere, con i nostri bambini e bambine, ragazzi e ragazze, riguardo come può cambiare la narrazione per poter aderire in maniera più adeguata al canale di comunicazione scelto.

Il lungometraggio Disney ha senz’altro lavorato in un’ottica di semplificazione dell’intreccio, mentre il romanzo, con la sua lunghezza e argomentazione della narrazione, ha potuto prendersi tutto lo spazio-tempo necessario per ingarbugliare quanto basta i fili narrativi giocando anche con il genere del giallo. Tante sono le divagazioni che incontreremo sulla strada che i cani compiono per raggiungere il luogo dove sono stati nascosti i cuccioli, ed ognuna ha lo scopo, tra gli altri, di aumentare la suspense per ciò che sta per accadere.

Al netto delle differenze di trama e intreccio il romanzo credo risulti particolarmente piacevole alla lettura non solo per il ritmo narrativo ma anche per la costruzione dei personaggi che permette, ad esempio, a Cruella di acquisire forza narrativa e taratura psicologica degna di un personaggio classico. Anche dal film Crudelia esce alla grande, è lei l’assoluta protagonista della narrazione, ma vi assicuro che nel romanzo la sua caratterizzazione è tale da renderla più forte e ancora più ingegnosamente cattiva. Pensate che Cruella ha un animale (un gatto) che poi entrerà in combutta con i cani per andare a distruggere la collezione di pellicce della padrona, mangia solo piccante, dorme in lenzuola di ermellino e comanda il marito a bacchetta… insomma Cruella nel romanzo diventa un personaggio a tutto tondo che va ben oltre la macchietta del film.

I cani, e… un gatto

Anche Miss (nel film Peggy) e Pongo vengono molto meglio definiti, i pensieri di Miss sono a volte sconcertanti e impareremo a conoscere la sua forma mentale in maniera approfondita, così come l’ingegnosità di Pongo, il carattere di alcuni dei cuccioli, e poi c’è lei… Perdita, la terza dalmata adulta pezzata di marrone che rappresenta una vera novità per la storia come la conoscevamo, nonché la ragione del colpo di scena finale del romanzo.

Ma di Perdita non vi dirò niente perché spero proprio che avrete modo di leggere il romanzo e di lasciarvi trasportare dai suoi intrecci che, costruiti nel 1953 (quando il romanzo venne pubblicato per la prima volta) rivelano ancora tutta la freschezza di un grande libro per ragazzi.

p.s. Ultimo indizio… i cani, fino a quasi la penultima pagina saranno 100 non 101… ma anche di questo dovrete chiedere ragione a Perdita 😉

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