300, il fumetto della Battaglia delle Termopili. La storia raccontata coi balloon
Come un fumetto storico può adempiere ad un fine educativo.
Come un fumetto storico può adempiere ad un fine educativo.
300 è uno dei fumetti più celebri al mondo. Essa è una vera e propria opera d’arte perché a scriverla e disegnarla è stato il maestro Frank Miller con l’aiuto di Lynn Varley ai colori.
Questo fumetto storico (altamente romanzato, precisiamolo) tratta della battaglia delle Termopili, durante la seconda Guerra Persiana, dell’agosto o settembre del 480 a.C. Ciò che rese la battaglia epica e leggendaria fu l’eclatante inferiorità dell’esercito greco (circa settemila uomini), capeggiato dal Re spartano Leonida e 300 spartani, rispetto all’imponente esercito Persiano di Re Serse (che contava decine di migliaia di soldati), che nonostante tutto riuscì a fermare l’avanzata persiana verso l’Ellade per circa 3 giorni.
300 riprende in maniera tragica e romanzata l’eroico gesto degli spartani, i quali si sono immolati per una causa comune: la libertà.
Nel fumetto emerge la consapevolezza del re e dei soldati riguardo il proprio destino. Infatti i 300 sanno che saranno travolti e sterminati dall’esercito persiano ma nonostante tutto decidono di combattere fino all’ultimo per ottenere la gloria ed indirettamente per contribuire alla vittoria finale.
Il fumetto usa come fonti di riferimento varie opere, tra cui anche Le Storie di Erodoto! Per la prima volta un fumetto si unisce alla storiografia classica, per raccontare uno degli eventi fondanti l’occidente che oggi noi conosciamo.
Già, perché la forza di questo fumetto è stata proprio nel raccontare non un fatto storico in sé, ma uno degli eventi storici più importanti della storia europea. Seppur con molte sbavature storiche, non solo si narra la battaglia vera e propria ma anche la tragedia che ruota intorno al protagonista, Leonida.
Questo pathos di emozioni si trasmette sia con la semplice lettura dei dialoghi nelle vignette, sia con la visione dei meravigliosi disegni di Miller, che valgono più di mille parole.
In un’atmosfera del genere, il lettore riesce a percepire la gravità della situazione, la disperazione e l’angoscia per un destino che sembra ormai segnato.
Questo genere di fumetto andrebbe reso obbligatorio nelle scuole, per lo studio delle Guerre Persiane, ma, attenzione, non per la spiegazione dei fatti, ma per permettere allo studente di percepire l’eroismo e la tragicità di un evento che ha tracciato i contorni del destino europeo.
Un fumetto che serve ad insegnare alle prossime generazioni qual è stato, qual è e quale sarà il prezzo per l’esercizio delle proprie libertà, all’apparenza così scontato.
Non solo, si insegnerebbe il rispetto per il passato e per i grandi eventi della storia. E soprattuto si insegnerebbero i concetti di eroismo e di virtù (quanto ce ne sarebbe bisogno ai nostri tempi?)
300 rispecchia per me quello che è il vero sentimento europeo. Non l’Europa delle banche e della burocrazia, ma l’Europa dei diritti e dei popoli liberi, unico faro di luce, speranza e democrazia, in un mondo in cui cominciano ad emergere super potenze dittatoriali ed oppressive.
Perché ci sono e ci saranno sempre dei Persiani pronti a minacciare le nostre idee.
A noi giovani non resta che difendere strenuamente gli altissimi ideali di libertà e democrazia, non solo per noi stessi, ma anche per rendere onore a chi ha perso la vita per un mondo più giusto e libero ed ovviamente per le generazioni future, affinché le nobili gesta dei 300 Spartani che lottarono contro un impero possano essere tramandate e rimanere il più grande esempio di lotta della libertà contro la tirannia.
«O straniero, annuncia agli Spartani che qui noi giacciamo in ossequio alle loro leggi»
(Epitaffio di Simonide, iscritto in una lastra alle Termopili).