Dal 21 ottobre 2024 al cinema, e dal 4 dicembre su Netflix, arriva Il treno dei bambini, il nuovo film diretto da Cristina Comencini, già presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma. La pellicola è tratta dal celebre romanzo di Viola Ardone, tradotto in ben 25 lingue, che racconta una storia toccante di crescita, separazione e solidarietà.

Una storia commovente ambientata nel dopoguerra

Il film segue il viaggio di Amerigo, un bambino di soli sette anni, che vive nei vicoli più poveri della Napoli del dopoguerra. Il padre ha abbandonato la famiglia per cercare fortuna in America. Invece per garantire un futuro migliore a suo figlio, sua madre decide di separarsi temporaneamente da lui e farlo salire su un treno. Amerigo parte così per il nord Italia, dove sarà accolto da una famiglia adottiva nel contesto di un’iniziativa di solidarietà promossa dai partiti comunisti italiani per aiutare i bambini delle zone più colpite dalla guerra.

Il romanzo di Viola Ardone

Il romanzo di Viola Ardone, pubblicato nel 2019, ha riscosso un enorme successo internazionale grazie alla sua capacità di raccontare una vicenda intima e allo stesso tempo universale. La trama è ispirata a fatti realmente accaduti negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, quando migliaia di bambini del sud Italia furono mandati a vivere temporaneamente con famiglie del nord, in un atto di solidarietà e speranza per il futuro.

Il viaggio di Amerigo

Il viaggio di Amerigo non è solo fisico, ma anche emotivo. Lasciare la propria madre, i vicoli che conosce e l’amore per la propria città non è facile per un bambino così piccolo. Tuttavia, grazie all’affetto delle nuove persone che incontra e alla scoperta di un mondo diverso, Amerigo imparerà a trovare il suo posto nel mondo e a scoprire il proprio destino. Il film, come il romanzo, esplora temi come l’amore materno, il sacrificio, la ricerca di una nuova identità e la complessa relazione tra radici e nuove esperienze.

Questo film, in cui di dovremmo riconoscere, racconta quello che siamo stati e che potremmo essere”

dice Cristina Comencini, già nota per pellicole come La bestia nel cuore, in cui si toccano argomenti altrettanto complicati e delicati, porta sullo schermo questa toccante storia con sensibilità e maestria. La sua partecipazione alla Festa del Cinema di Roma ha confermato la grande attesa attorno a questo progetto, sia da parte della critica che del pubblico.

Il film promette di commuovere e far riflettere, trasportando gli spettatori in un’epoca non troppo lontana, ma densa di significato storico e umano.

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