Gianni Rodari, uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della letteratura per l’infanzia. Attraverso la sua creatività, il suo approccio innovativo e la sua capacità di parlare direttamente ai bambin*, ha rivoluzionato il modo di raccontare fiabe, trasformandole in strumenti di educazione, divertimento e immaginazione senza confini.

Un nuovo modo di raccontare

Le fiabe di Gianni Rodari si distinguono per la loro originalità. A differenza delle fiabe tradizionali, spesso legate a schemi rigidi e morali predeterminati, Rodari ha introdotto una narrazione aperta, basata sul gioco linguistico e sull’immaginazione. Grazie alla sua celebre opera Grammatica della fantasia (1973), ha mostrato come sia possibile inventare storie partendo da piccoli spunti, combinando parole, situazioni improbabili e colpi di scena che stimolano la curiosità e la creatività dei lettori.

Per Rodari, l’immaginazione non era solo un mezzo per intrattenere, ma uno strumento educativo potentissimo. Le sue storie, come Favole al telefono e Il pianeta degli alberi di Natale, insegnano ai bambin* a guardare il mondo con occhi nuovi, a porre domande e a trovare soluzioni creative ai problemi. Non ci sono regole fisse: una cipolla può diventare protagonista di un’avventura, un semaforo può iniziare a parlare, e le città immaginarie possono essere metafore del nostro mondo reale.

Inclusività e modernità

Rodari ha reso le fiabe più vicine alla realtà dei bambin*. Nei suoi racconti, i protagonist* non sono principi o principesse lontani dalla quotidianità, ma bambin* comuni, spesso inseriti in contesti urbani o moderni. Ha saputo affrontare temi come l’amicizia, la solidarietà e la giustizia sociale, portando la narrativa per l’infanzia verso una dimensione più inclusiva e attuale.

L’Influenza di Rodari sull’educazione

L’approccio innovativo di Rodari è stato adottato anche in ambito educativo. Le sue tecniche, come l’uso degli errori creativi o dei binomi fantastici (due elementi apparentemente incompatibili che, combinati, danno vita a una storia), sono diventati strumenti didattici per insegnare ai bambini a pensare in modo critico e creativo. Questo ha cambiato il modo in cui le fiabe sono utilizzate nelle scuole, trasformandole in strumenti per sviluppare competenze linguistiche e logiche.

Gianni Rodari ha dimostrato che le fiabe non sono solo per i bambin*. I suoi racconti, pur essendo semplici e accessibili, contengono messaggi profondi e universali che parlano anche agli adulti. Le sue storie invitano tutt* a riscoprire il potere della fantasia e la bellezza del pensiero libero, valori fondamentali in un mondo sempre più complesso.

Il libro più importante di Gianni Rodari è Grammatica della fantasia (1973), un’opera rivoluzionaria che esplora l’arte di inventare storie. Considerato un manifesto della creatività, il libro offre strumenti pratici e idee per stimolare l’immaginazione nei bambini e negli adulti, come il celebre binomio fantastico, che combina due parole apparentemente lontane per generare nuove narrazioni. Non è solo un manuale, ma un invito a vedere il mondo con occhi curiosi, rendendo la fantasia un mezzo educativo e un diritto di tutt*. Questa opera ha influenzato profondamente la letteratura e l’insegnamento creativo.

Gianni Rodari ha ridefinito il mondo delle fiabe, trasformandole in uno spazio di libertà e creatività senza confini. Grazie al suo genio, ha insegnato a generazioni di bambin* e adulti che non c’è limite all’immaginazione e che ogni errore può diventare l’inizio di una nuova, straordinaria avventura

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