Ci penso sempre tanto a quali libri scegliere per ReWriters, ma questa volta, dopo aver letto l’ennesima mancanza di rispetto, l’ennesimo delitto, contro la fauna selvatica del nostro Paese, mi si sono imposti da soli due titoli bellissimi.

Si tratta di due libri non recenti, ma che vale la pena tenere sempre sotto mano, per la loro qualità, per la loro estetica, ed anche per la loro capacità di ricordarci che anche i libri di non-fiction hanno una parte importante nella letteratura per bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

I due libri che ho scelto per voi parlano di lupi e orsi, e sono Lupinella e Ursula di Giuseppe Festa illustrati da Mariachiara Di Giorgio e editi da Editoriale Scienza con il contributo del Muse di Trento.

Entrambi i libri raccontano la storia di una femmina rispettivamente di orso e lupo, dalla sua nascita e maturazione fisica, fino a quando diventa lei stessa pronta a mettere al mondo cuccioli che porteranno avanti la specie. Entrambe le protagoniste, Lupinella e Ursula, si raccontano in prima persona e Giuseppe Festa è autore perfetto per raccontare questo tipo di storie, ben costruite dal punto di vista narrativo quanto puntuali sotto l’aspetto scientifico.

Punteggia la narrazione, che procede capitolo per capitolo in maniera autonoma, una specie di narrazione parallela di tutt’altra natura: il libro è inframezzato da riquadri puramente naturalistici che svelano e spiegano aspetti fondamentali della vita del lupo e dell’orso in natura.

Questi approfondimenti sono curati, nel caso di Lupinella, dalla lupologa del progetto Life WolfAlps con cui il libro è stato realizzato; nel caso di Ursula invece dall’orsologa operatrice del Museo di Trento.

Il punto di vista di lupi e orsi

Quello che emerge dai libri, fortissimo, sia se preferiamo dare la precedenza all’aspetto narrativo che a quello puramente divulgativo naturalistico, è il profondo e totale rispetto, prima ancora che amore, per gli animali, per la fauna selvatica in particolare.

L’approccio è quello di uomini e donne che si sforzano di prendere il punto vista dell’animale o quanto meno di rapportarsi ad esso con la consapevolezza di essere solo una delle tante creature del mondo senza alcun diritto prevaricatore.

La conoscenza genera rispetto

Quanto fondamentale è educare al rispetto degli animali?

Io credo sia un dovere imprescindibile, un imperativo categorico come direbbe Immanuel Kant, e la letteratura e i libri di divulgazione possono venirci in aiuto facendoci sentire, provare, punti di vista diversi da quelli degli esseri umani con le potenzialità immaginifiche e di impersonificazione che solo la narrazione può avere, e con la precisione e la correttezza che la conoscenza necessita.

Per questo e per molto altro, che scoprirete leggendo Lupinella e Ursula, penso che questi due libri siano perfetti in giorni come quelli che ci tocca di vivere, provando a metterci sempre dalla parte di giovani lettrici e lettori e degli animali, non solo lupi e orsi, di qualsiasi specie!

Condividi: