Il Museo Diocesano di Pavia, fino al 28 Gennaio 2024, negli ambienti suggestivi della Cripta nell’antica Cattedrale di Santa Maria del Popolo, ospiterà uno degli appuntamenti del Museo Diffuso in ricordo di San Francesco d’Assisi a 800 anni dal Natale di Greccio del 1223.

Museo Diocesano di Pavia

San Francesco e la Sacra rappresentazione del presepe

Notizia invalidata, e come tale quasi universalmente condivisa, in realtà non fu San Francesco d’Assisi, il 24 dicembre a Greccio, a inventare gli allestimenti plastici che oggi definiamo Presepe. Infatti è confermato che la composizione d’insieme, creata da San Francesco, fu molto diversa dalla Sacra rappresentazione tridimensionale a noi contemporanea e, a tutt’oggi, non sembra essere ancora possibile una definitiva interpretazione delle fonti che permetta di comprendere ciò che venne effettivamente realizzato dal Santo.

Museo Diocesano di Pavia

Il Progetto di Pavia, a cura di Chiara Cardini e intitolato Natività, rientra in un ampio itinerario che coinvolge dieci Musei della Lombardia in cui sono state selezionate alcune opere dedicate alla natività e al mistero dell’incarnazione. La mostra, insieme alle altre esposizioni allestite nelle sedi museali ecclesiastiche invitate a valorizzare una o più opere inerenti al tema e parte del proprio patrimonio, si collega alla tradizione popolare riferendosi all’avvenimento anche attraverso l’evoluzione dell’immagine nel tempo.

Il museo diffuso

Le sedi del Museo Diffuso:

Bergamo
Museo della Basilica, Gandino
Museo d’Arte e Cultura Sacra, Romano di Lombardia

Brescia
Museo Diocesano

Cremona
Museo Diocesano

Milano
Museo della Basilica di Sant’Eustorgio
Museo dei Cappuccini
Museo Popoli e Culture – P.I.M.E.
Pinacoteca Ambrosiana

Pavia
Museo Diocesano

Varese
Museo della Collegiata, Castiglione Olona

L’esposizione, allestita nella cripta dell’antica Cattedrale di Santa Maria del Popolo e promossa da Fondazione Terra Santa con il sostegno di Fondazione Cariplo, è costituita da una serie di opere di Laura Villani poste in relazione ad una Natività del XV Secolo eseguita da Baldino di Surso.

Baldino di Surso Natività, XV Secolo

Si tratta di un bassorilievo in legno intagliato e dipinto, alto 105 cm. e largo 83,5, proveniente dalla Basilica di San Michele Maggiore a Pavia (un edificio molto antico di stile romanico lombardo risalente al VII Secolo e successivamente ricostruito nei secoli XI e XII), che secondo gli storici è un frammento di un’opera commissionata all’intagliatore, dalla Basilica, nel 1473.

Un’opera a carattere devozionale della Bottega di Baldino di Surso, pavese di cultura tardo gotica, maestro intagliatore nato a Pavia da Urbanino con il quale collaborò nella bottega aperta dal padre nel 1448 e, dopo la morte avvenuta prima del 1464, ne continuò l’attività con notevole fortuna tanto da mantenerla attiva nella città fino a quando morì a Pavia fra il 3 Gennaio e il 5 Novembre 1478.

Laura Villani, Sulla soglia del mondo, 2022, olio su tela di lino, Al. 50 x La. 60 cm.

In quel legno lavorato e policromo si esprime il felice accordo di compensazione tra i piani: il primo in cui il Bambino è adagiato su una superficie che si estende dal corpo della Vergine, inginocchiata di fronte a lui a mani giunte, come culla accogliente racchiusa dai lembi del mantello che la ricopre; il secondo in cui si trova San Giuseppe, alle spalle della Vergine; e i successivi dove i personaggi sono incastonati nello sviluppo verticale delle architetture sullo sfondo, caratterizzate da superfici a mattoni e pietra a vista, fino al più alto spazio agreste.

Laura Villani, In Absentia, 2022, olio su tela di lino, Al. 100 x La. 140 cm.

Laura Villani, di fronte all’opera di Baldino di Surso, decide per una pittura di visione aperta all’immaginazione sensuosa. Uno sguardo personale, di elementi strettamente connessi, attinto ai valori plastici della Metafisica e dedito all’approfondimento di una ricerca sull’importanza di offrire l’intensità della vita vissuta, nei volumi pieni. Ogni tela è una scelta che sgorga e si libera in forme sobrie e severe ricongiunte al pensiero e all’immedesimazione con le cose, in una:

“misura nella quale ideale e reale coincidono come natura e spirito”.
(Carlo Carrà)

Laura Villani, Non addormentarti, 2022, olio su tela di lino

La riflessione di Villani, pur collegandosi alle radici della sua formazione è sur nature, una pittura di realtà elaborata intellettualmente e collegata alla verità oggettiva. Nei paesaggi le linee configurano un’esecuzione di purificazione del contingente, svolta su accordi dalla luce tenue che contaminano l’atmosfera assorta. Il comporre è ampio ma non incantato e, in quel respiro di elementi lavorati con cautela stilistica e adagiati sulla terra di un universo apparente, la via procede per semplificazione ulteriore; deduzioni progressive attinte dal visibile verso un’essenzialità ottenuta nella concentrazione di uno spazio formale che diviene sostanza del reale rappresentato.

“superare le nozioni astratte della dottrina e le sensazioni fisiche”
(Werner Haftmann)

Laura Villani, Dentro e fuori la notte, 2022, olio su tela di lino

“tutta la bellezza delle cose si raccoglie nel disegno più semplice della loro forma e ne emerge come un’altra, una seconda realtà. E questa è immagine del mondo delle cose, una specie di arcaico simbolo della loro esistenza naturale.”
(Werner Haftmann)

Nella propria seconda realtà Laura Villani ripensa e riscrive l’esistere, lo precisa oggettivamente, dolcemente, intimamente in un equilibrio in cui misura le distanze in silenzi densi di sollecitazioni e rimandi. Nell’opera di Baldino di Surso, l’artista, osserva la risoluzione dello spazio a partire dall’arco partecipe al vortice della creazione tra ispirazione e proporzione. Da questa plastica, concreta rappresentazione d’arcaico simbolo, Villani raccoglie presenze, rideclina forme, e indaga come liberare l’anima sopra la tela per ricostruire l’effimero nostro stato terreno.

Laura Villani, L’oracolo, 2022, olio su tela di lino, Al. 50 x La. 40 cm.

Spazi d’acqua, crateri, menhir, monti, poltroncine da salotto che poggiano sul terreno o svettano sospese accarezzate dall’aria o protette, un cannocchiale in direzione del cielo all’interno di una bolla trasparente, case occupate dalla luce, esili strutture che si alternano al vuoto e lune dal diafano chiarore che scivolano sulle superfici come chiavi dei luoghi in cui ci accompagnano.

Laura Villani, Asceti, 2022, olio su tela di lino, Al. 50 x La. 40 cm.

Nella pittura dei paesaggi il reale si riavvicina incrociandosi con archiviate vocazioni che hanno lasciato spazio al colore, dichiarato da partiture invisibili. In questa modalità lo studio formativo di Laura Villani ritorna con l’affascinante realtà che appare nella propria consistenza e sostanza d’equilibrio tra luce e atmosfera, in soluzioni dove forme scelte, e ripensate nella loro imperturbabile solitudine e isolamento, sono gli interlocutori di un dialogo incessante.

Laura Villani, E Oltre, 2021

Nel ritmo lento e meditativo della stesura del colore, gli oggetti e le vedute sono evidenze di quell’assenza che è presenza senza corpo.

Non c’è traccia d’umanità perché questa è una pittura in cui le cose hanno un’esistenza che non si dà senza memoria d’oggetto d’ispirazione, di confronto, di conforto.

Laura Villani

Chi è Laura Villani

Laura Villani nasce a Pavia dove vive e lavora. Conclusi gli studi al Liceo Artistico e al Conservatorio di Musica si dedica all’attività concertistica suonando in gruppi di musica da camera fino a quando la sua espressione artistica d’elezione diviene l’incisione originale. Successivamente frequenta i Corsi Internazionali di Calcografia all’Accademia di Urbino e i Corsi di Tecniche Incisorie Tradizionali e Sperimentali alla Scuola di Grafica di Venezia con Riccardo Licata. Negli ultimi anni il suo interesse e rivolto esclusivamente alla pittura e al disegno. Per approfondire: www.lauravillani.com.

L’ingresso al Museo è gratuito.
Orari
Sabato 14.30-18.30
Domenica 10.00-12.00 | 14.30-18.30
Da lunedì a venerdì su prenotazione per gruppi e scuole.
Per informazioni Museo Diocesano di Pavia:
museodiocesano@diocesi.pavia.it – 0382 386511

La pubblicazione delle immagini fotografiche per questo articolo su ReWriters.it è stata autorizzata da Laura Villani.

Condividi: