“Si è sempre fatto così”. All I want for Christmas… è un giocattolo neutro
La discriminazione e gli stereotipi di genere iniziano fin dalla più tenera età, con i regali che riceviamo. Dei giocattoli "di genere" ne ha scritto Alessia Dulbecco.
La discriminazione e gli stereotipi di genere iniziano fin dalla più tenera età, con i regali che riceviamo. Dei giocattoli "di genere" ne ha scritto Alessia Dulbecco.
Se fossi alla ricerca di un regalo di Natale unisex/neutro per tuo/a nipote o figlio/a, armati di tanta pazienza. La discriminazione di genere inizia dalla più tenera età ed è davvero un compito arduo trovare un giocattolo da donare che non sia fortemente orientato o a un maschio o a una femmina.
I reparti di giocattoli, organizzati come scompartimenti stagni, si riconoscono da un miglio grazie al colore identificativo che straborda: rosa per le bambine, azzurro per i bambini. Ma è sempre stato così? Non affatto. Come scrive Alessia Dulbecco in Si è sempre fatto così (Tlon, 2023), la riattribuzione dei colori in base al genere è un processo che inizia negli Stati Uniti intorno agli anni Quaranta del Novecento, quando le spinte consumistiche cominciano a orientare il mercato e a essere registrate dalla nascente industria del marketing. Quindi da più di ottanta anni, alle bambine vengono proposti giocattoli rosa con il tema di cura e bellezza, ai maschi invece giochi azzurri che riguardano guerra, scienza, motori e avventura. La forte dicotomia viene descritta magistralmente da Emer O’Toole, nel suo saggio Girls will be girls (le plurali, 2021).
Ecco la scena: è la vigilia di Natale e sei in un negozio di giocattoli invaso dal panico, per trovare qualcosa per le tue bambine e i tuoi bambini. Intorno a te, i genitori stanno perdendo la testa, implorando l’assistenza clienti, “per favore, oh per favore”, di trovare un altro Furbie, solo uno, quello che si nasconde nel buio ed emette un piagnucolio elettronico impaurito in fondo al magazzino. Le casse emettono un debole bip in controtempo, come quello dei monitor per il battito cardiaco che preannunciano la morte. […]
La tentazione di prendere il regalo generico per bambine numero 347, dalla sezione per le femmine, e il regalo generico per bambini numero 217, dalla sezione per i maschi, e scappare è enorme. Quello per bambine è rosa e ha a che fare con le faccende domestiche o i prodotti di bellezza. Quello per i bambini è blu e ha a che fare con veicoli a motore o violenza gratuita. […]
Ripensi al passato. Da bambina, cosa ti regalavano per Natale? Come se stessi annegando, tutta la tua vita di regali ti passa in un attimo davanti agli occhi: bambole con i capelli magici e il trucco; finti neonati che pisciano; pony luccicanti coi fiori disegnati; un’assurda testa con le spalle ma senza corpo a grandezza naturale, dai capelli biondo ossigenato, per allenarsi al rituale di farsi belle; borsette; cerchietti; smalto non tossico accompagnato da un libro di ingegnosi disegni da fare sulle unghie con lo smalto non tossico; una cucina della Fisher-Price; kit per fare gioielli; Barbie: ROSA, ROSA, TUTTO ROSA.
Eppure da un po’ di tempo sul mercato stanno arrivando delle soluzioni alternative, come i giochi di Cas Holman che sono rigorosamente gender neutral oppure Lilà Toys di Firenze, che offre un’ampia selezione di giochi con un’attenzione particolare agli stereotipi di genere, con il fine di proporre sul mercato una vivace alternativa per articoli da regalo per tutte le età.
In Spagna, da dicembre 2022 è entrato in vigore un nuovo codice deontologico concordato tra governo spagnolo, l’Associazione spagnola dei produttori di giochi AEFJ e Autocontrol, un’organizzazione indipendente responsabile dell’autoregolamentazione del settore pubblicitario spagnolo, con l’obiettivo di evitare disparità e imposizione dei ruoli tradizionali di genere per quanto riguarda la promozione di prodotti rivolti a minori. Quindi si iniziano a prendere dei piccoli passi verso la parità, anche nella scelta di giocattoli. E voi che “genere” di regali farete questo Natale?
Hanna Suni è una femminista, un’editrice, una grafica, una delle fondatrici dell’associazione “Uniche ma plurali” e molto altro.