Corpo di donna. edizione 2022 è il titolo che abbiamo dato alla mostra, che inaugura il 30 settembre a Firenze, da noi in galleria, che ripropone una scelta delle più belle foto di nudo, selezionate insieme all’Archivio Letizia Battaglia, tra quelle presentate nel 2020, sempre da noi.

Tutto cominciò nel marzo del 2020 quando Letizia Battaglia (fino alla morte membra del Comitato Scientifico di ReWriters) scelse noi per esporre una ventina di foto, alcune inedite e molto recenti, che raccontano un aspetto importante e caro della ricerca della grande fotografa palermitana: donne ritratte nude, donne colte con scatti che alzano il velo per permettere allo sguardo di vedere proprio là dove altrimenti non si coglierebbe nulla. “È questo l’occhio – affermava Battaglia – non la tecnica. Non la conoscenza. Ma la capacità di vedere davvero, stando alla distanza ‘di un pugno o una carezza‘”.

L’artista, la donna, con slancio ha da subito creduto nel progetto Crumb offrendo con generosità i propri scatti a una realtà così nuova come era la nostra, fondata da appena un anno. Quando la intervistarono su quella mostra disse anche:

A Firenze, esporrò foto di nudo femminile. Racconto la grandiosità, la bellezza e la dolcezza del corpo femminile. Non sexy o in pose da modella. Una ventina di foto fatte dagli anni Settanta al 2019. C’è la ragazza così come la donna di 70 anni che mentre scatto dice sono bella così come sono. Le ho fotografate con solidarietà e rispetto. A un fotografo si deve sempre chiedere rispetto, lui deve nobilitare la verità. La fotografia è un atto meraviglioso, come fare l’amore. Ma con rigore e senza vanità”.

Capelli rosa, occhi che brillano come quelli di una sedicenne, il sorriso di chi è davvero interessato alla vita e a chi le sta di fronte. Questa era Letizia Battaglia, impegnata in un racconto senza fine che ha avuto inizio in maniera quasi casuale, come diceva lei stessa, negli anni Settanta e Ottanta con gli scatti che l’hanno resa celebre, quelli dei morti ammazzati per le vie di Palermo, burattini con i fili tagliati, immagini crude ma che come nessun’altra sanno restituire il sapore di quegli anni amari.

Oltre a questi durissimi reportage, però, Letizia Battaglia ha sempre documentato anche la vita della gente comune, per la strada, in case miserissime, in luoghi di lavoro, nei mercati, cogliendo in ogni situazione soprattutto il movimento umano, l’espressione degli occhi, in particolare di donne e bambine.

Letizia Battaglia e Rory Cappelli

Per noi – dice una delle quattro galleriste di Crumb Gallery, Rory Cappelli, giornalista e curatrice anche della ReWriters Web Art Gallery – questa mostra è per dirle grazie, grazie per ciò che ha fatto per il mondo, per le donne, per Crumb Gallery, per ReWriters.

Tra l’altro, sarebbe dovuta essere Presidente della giuria della mostra «Cherchez la femme» che porteremo al ReWriters fest., composta da Marco Paoli, fotografo di viaggio, Betty Colombo, fotoreporter, Lea Codognato, comunicatrice, Rory Cappelli, gallerista, Eugenia Romanelli, founder della ReWriters Web Art Gallery, che ha selezionato le 10 foto vincitrici della call sulla riscrittura dell’immaginario femminile, fatta in collaborazione con ReWriters (iscrizioni gratuite qui).

La mostra, che rimarrà aperta fino al 27 novembre 2022, rientra negli eventi della FLORENCE ART WEEK e farà parte degli eventi off della quinta edizione del festival L’Eredità delle Donne 2022 diretta da Serena Dandini (Premio ReWriters 2021) e sarà accompagnata da una riedizione aggiornata del catalogo (collana NoLines), a cura di Rory Cappelli.

Una mostra da non perdere – dice Eugenia Romanelli, founder del progetto ReWriters – in una galleria unica nel suo genere: fondata nel 2019 da quattro donne professioniste – un’artista, una giornalista, un’architetta e una comunicatrice, Crumb Gallery #womeninart nasce come spazio esclusivo per artiste per promuovere, divulgare, sostenere ed espone pittura, sculture, fotografie, installazioni e performance create e realizzate da donne. Le gallerie che espongono solo donne, nel mondo, si contano sulle dita di una mano e Crumb, prima in Europa, vuole dare il suo piccolo contributo per ridurre il gap tra uomini e donne nel mondo dell’arte contemporanea“.

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