Cos’è: Il termine analfabetismo funzionale (illiteracy in inglese) si riferisce all’incapacità nell’utilizzo delle abilità di lettura, scrittura e calcolo nella vita di tutti i giorni. A questa incapacità segue il non saper comprendere e analizzare le informazioni che sono reperibili nella nostra società.
Una vera e propria definizione del termine è stata fornita dall’UNESCO nel 1984 che definisce l’analfabetismo funzionale come “la condizione di una persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.
L’aggettivo funzionale venne aggiunto per distinguere la normale alfabetizzazione scolastica, che implica competenze, applicazioni, apprendimento e capacità di analisi, dall’alto livello di alfabetizzazione che prevede un’applicazione pratica e l’uso continuativo delle abilità di lettura e scrittura.
L’analfabetismo funzionale non permette a chi lo sperimenta di far parte in maniera attiva a tutte quelle attività che richiedono un certo grado di conoscenza della comunicazione verbale.
Caratteristiche: A differenza di una persona analfabeta, una persona funzionalmente analfabeta può essere in grado di leggere e scrivere, ma potrebbe non essere in grado di comprendere e analizzare a pieno tutti gli aspetti di un discorso complesso.
Le principali caratteristiche di un analfabeta funzionale sono:
- Incapacità di comprendere testi informativi pensati per la persona comune
- Scarsa padronanza delle abilità matematiche di base
- Scarsa conoscenza degli strumenti informatici
- Ignoranza di fenomeni storici, sociali e politici
- Mancanza di senso critico
Sull’analfabetismo funzionale consiglio l’ottimo articolo di Emiliano Colomasi pubblicato all’interno della rivista Rewriters (https://rewriters.it/un-romanzo-a-prova-di-stupido/).