La frequenza dei discorsi che fanno parte del nostro tempo riguardano prevalentemente l’emergenza climatica e delle stagioni che non riconosciamo per le temperature anomale, che nonostante il loro alternarsi, quasi non permettono al nostro fisico di abituarsi in modo graduale al cambiamento.

Alla base c’è il cambiamento climatico provocato dalle attività umane con l’aumento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra che hanno provocato disastri ambientali e cambiamenti dei territori. Un dialogo che non ha prodotto buone soluzioni e all’incontro dei potenti, quelli che ne escono scontenti, sono sempre i paesi dell’Europa, come del resto è accaduto in occasione della Cop27 .

Come ci appare il nostro pianeta
attraverso le stagioni?

Così è normale non riconoscere l’autunno nelle sue caratteristiche principali come il foliage che rappresentava uno spettacolo straordinario in molte parti del nostro pianeta, ma esiste un luogo nato dalla fantasia di Jill Barklem dove è possibile riscoprire l’autunno, come se il tempo si fosse fermato, e si chiama Boscodirovo, raccontato nella fiaba Storia d’autunno, dove generazioni di topolini hanno continuato la loro vita, senza risentire troppo del cambiamento climatico.

Boscodirovo si trova sull’altra riva del ruscello, tra i campi… Una delle quattro storie delle stagioni di Boscodirovo in una nuova veste, completamente laminata oro, per festeggiare i 40 anni dalla nascita del magico mondo sbocciato dalla fantasia di Jill Barklem

La storia è ambientata nelle campagne inglesi, dove i protagonisti non perdono l’occasione di vivere piccole avventure, come nel caso di Primulina, e di celebrare avvenimenti speciali.

Attraverso le sue illustrazioni antiche, l’autrice tenta di trasmettere la bellezza delle piccole cose non solo con i disegni ma anche con la scrittura: esistono diversi modi di passeggiare nei boschi anche solo per bazzicare strade diverse o per capire se dei percorsi ci possono allontanare dai nostri punti di riferimento, come nel caso della protagonista che nella narrazione riesce a sorprendere ogni lettore al di là della sua età anagrafica.

Ma esiste un luogo a Roma dove è possibile entrare in un mondo simile a quello dei personaggi di Racconto d’autunno per riscoprire la magia dell’Orto Botanico attraverso un incanto di luci: passeggiare nel viale dei Rami Scintillanti per poi vedere la Cattedrale di Luce per arrivare fino alla luna.

Un autunno fantastico di natura e luci

Dal 19 novembre all’8 gennaio l’Orto Botanico di Roma si veste di luce, aprendo le porte di un mondo incantato. Un’esperienza favolosa, una mostra sensoriale in cui luce e natura avvolgono il visitatore in un abbraccio di un chilometro e mezzo e accendono le sere natalizie della Capitale. Un percorso straordinario, che irradia la bellezza della natura nello spazio e proietta lo sguardo verso l’infinito. In particolare, tramite i personaggi, viene messo in risalto l’aiuto reciproco e l’unione come punto cardine della convivenza in una comunità.

La natura ha un ruolo fondamentale: il rispetto per l’ambiente e, di conseguenza, anche dell’alternarsi delle stagioni che possono avvenire se ogni membro di una società ha rispetto dell’ambiente, come l’utilizzo di fonti rinnovabili ma anche con comportamenti più responsabili.

Ognuno di noi può fare la sua parte perché, anche se non sembra, siamo ospiti di questo pianeta, ma quando gli abusi diventano troppi allora accadono avvenimenti che ci fanno pensare alla ricchezza di quello che possediamo, ma anche alla salute e al futuro che vogliamo consegnare nelle mani delle nuove generazioni.

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