Tutti abbiamo paura di qualcosa, giusto? C’è chi ha paura dei ragni (aracnofobia), altre persone hanno paura degli spazi aperti (agorafobia), oppure al contrario degli spazi chiusi (claustrofobia).

Alcune persone hanno paure molto comuni, come ad esempio la paura degli aghi (belonefobia), ed altre ancora hanno una paura dal nome impronunciabile (hipopotomonstrosesquipedaliofobia!!! Ovvero la paura delle parole lunghe).

In ogni caso, di qualunque cosa abbia paura una singola persona, si possono fare due grandi distinzioni: si può avere paura di qualcosa di tangibile oppure di qualcosa che non possiamo materialmente e potenzialmente toccare.

Ma cosa succede se non riusciamo a dare una forma alla nostra paura? E, ancora più inquietante, cosa succede se l’unico modo per affrontarla è avere il coraggio di non vederla?

Bird Box e i suoi eroi normali

Nel film Bird Box, disponibile sulla piattaforma digitale di Netflix, queste domande prendono vita, mettendo in scena un film a metà tra l’horror e il thriller e dove l’ansia accompagna lo spettatore per tutta la durata della pellicola. Il film è l’adattamento cinematografico del libro La morte avrà i tuoi occhi di Josh Malerman.

Il film racconta la storia di Malorie, una donna che incinta del nono mese si troverà costretta a partorire in un mondo colpito da una sorta di catastrofe: le persone iniziano a morire in massa perché attaccate da un’entità misteriosa che fa vivere loro le peggiori paure, portandole al suicidio.

Le uniche persone che sembrano essere immuni a tale epidemia di paura sono le persone cieche e quelle pazze. I pochi sopravvissuti fanno fronte comune ed hanno una sola scelta per sopravvivere: chiudere gli occhi.

Malorie dovrà lottare con tutte le sue forze per proteggere se stessa e i suoi bambini da nemici naturali e sovrannaturali. Per riuscire a trovare un rifugio sicuro la donna e i suoi figli dovranno sfidare la natura selvaggia e qualunque genere di pericolo; il tutto con una benda davanti agli occhi.

A quanto sembra gli eroi di questo film sono una donna, dei ciechi e dei pazzi. Sono tra le poche persone che riescono a combattere l’istinto di aprire gli occhi e guardare in faccia la propria paura. Non esistono i supereroi in questo film, e non c’è nemmeno il Rambo della situazione che con la sua mascolinità prorompente e le sue doti da combattente salva il resto dei personaggi.

Qui, la bellezza e l’eroicità dei personaggi risiede nella loro normalità: una donna, due bambini, ed altre persone del tutto normali, che con i loro pregi e difetti, con le loro ansie e paure, affrontano con estremo coraggio un nemico subdolo che li conosce meglio di loro stessi.

Oltre al viaggio che Malorie deve compiere nella speranza di trovare un posto sicuro per lei e i suoi figli, la protagonista (interpretata da una fantastica Sandra Bullock) compie un altro viaggio: l’accettazione di se stessa come madre e dei due bambini come suoi figli.

La donna, dal carattere severo e freddo, nonostante protegga i suoi bambini, per la maggior parte del film chiama i suoi figli bambino e bambina, come a voler mantenere un certo distacco nei loro confronti; li vuole proteggere ma non vuole farsi coinvolgere in questa nuova relazione.

Il sequel “Bird Box Barcelona”

Prossimamente uscirà, sempre su Netflix, un sequel spin-off del precedente film, dal titolo Bird Box Barcelona. La data di uscita prevista per questo nuovo film è il 14 luglio, e scatterà in automatico il confronto con il precedente film.

Riuscirà ad essere migliore o, come si dice, il primo film non si batte mai? Ma la vera domanda che bisogna farsi è un’altra: riusciremmo ad essere abbastanza forti e coraggiosi da combattere la nostra paura? Saremmo in grado di tenere gli occhi chiusi?

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