BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del Re, è il nuovo Progetto Espositivo di Casa Museo Zani, a Cellatica in provincia di Brescia, ideato e curato dal Direttore Dott. Massimiliano Capella. È costituito dall’esposizione di alcune opere, già presenti nella Collezione d’Arte della Fondazione Paolo e Carolina Zani visibili in questa particolare e funzionale occasione, con altre provenienti dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica Palazzo Barberini e Galleria Corsini a Roma . Fino al 25 Maggio 2025 si potranno ammirare preziosi dipinti eseguiti da due tra i più acclamati pittori francesi del Settecento alla corte di Luigi XV di Borbone.

Sala di Canaletto – Allegoria della Terra, François Boucher, 1741, Commode attribuita ad André Charles Boulle, 1715 c. Coppia di Cigni in bronzo su disegno di Lazare Duvaux, 1755 c. Baccanale di Gaspero Bruschi,1747-1752.
Casa Museo Fondazione Paolo e Carolina Zani

Una traccia di storia

Alla morte di Luigi XIV di Borbone detto Il Re Sole, Le Roi Soleil, o Luigi il Grande (Saint Germain en Laye, Francia, 5 Settembre 1638 – Versailles, Francia, 1° Settembre 1715), dopo un regno di 72 anni e 110 giorni (dall’età di 4 e ai quasi raggiunti 77), con un governo espresso sinteticamente, ma perfettamente, dalla celeberrima affermazione L’État, c’est moi! Lo stato sono io!, il nipote, nobile, politico, generale, Filippo II di Borbone Duca d’Orléans (Saint Cloud, Francia, 2 Agosto 1674 – Versailles, Francia, 2 Dicembre 1723), uomo ambizioso e amante delle arti, si insediò al potere facendo le veci dell’avente diritto al trono Luigi, Duca d’Angiò, che allora aveva solo cinque anni.

Al Parlamento di Parigi fece invalidare il testamento del defunto Sovrano, si investì del potere regio, e divenne Reggente unico del Regno di Francia escludendo i figli del Re Sole legittimati. Il successore di Luigi XIV, Luigi XV di Borbone, detto Beneamato (Versailles, Francia, 15 Febbraio 1710 – Versailles, Francia, 10 Maggio 1774), al raggiungimento della maggiore età, il 15 Febbraio 1723, divenne Re.

Jacint Rigau-Ros i Serra, Ritratto di Luigi XV di Francia, 1730, olio su tela, Al. 271 x La. 186 cm. Museo della Storia di Francia. Versailles. Francia. Immagine di Pubblico dominio. Jacint Rigau-Ros i Serra, o anche Hyacinthe Rigaud (Perpignan, Spagna, 18 Luglio 1659 – Parigi, Francia, 29 Dicembre 1743)

La decorazione a Rocaille

Con il termine Rocaille ci si riferisce ad uno stile decorativo che interessò gli spazi interni ed esterni degli edifici; una decorazione composta dall’andamento ondulato di elementi modellati e ispirati essenzialmente alle forme della natura diffusasi nell’ambito degli stili del Barocco tardo e del Rococò, in particolare in Francia durante il regno del Re Beneamato e successivamente anche in Italia, Austria e Baviera. Il nome, derivato dal francese è riferito quell’insieme di rocce, conchiglie e gesso che veniva creato per rendere più pittoresche le grotte artificiali nei giardini aristocratici a partire dal Rinascimento.

Gustaf Lundberg, Ritratto di François Boucher, 1741, pastello su carta blu, Al. 65 x La. 50 cm. Museo del Louvre, Parigi, Francia.

Gustaf Lundberg (Stoccolma, Svezia, 17 Agosto 1695 – Stoccolma, Svezia, 18 Marzo 1786).

Maestro senza pari di Rocaille fu il Pittore del Re, François Boucher (Parigi, Francia, 29 Settembre 1703 – Parigi, Francia, 30 Maggio 1770), che nel suo studio a Parigi vide crescere il più talentuoso e geniale dei suoi allievi, Jean-Honoré Nicolas Fragonard (Grasse, Francia, 5 Aprile 1732 – Parigi, Francia, 22 Agosto 1806). Entrambi furono creatori di visioni allegre, spensierate e frivole, di beatitudine pastorale, di scene mitologiche in composizioni dai colori pastello, luminose e brillanti come la porcellana.

L’inarrestabile ascesa

François Boucher si farà notare molto presto dagli amanti dell’arte per l’abilità nella decorazione. La sua indubbia bravura gli permise di essere coinvolto in alcuni incarichi di prestigio. L’inarrestabile ascesa della sua popolarità gli permetterà nel 1723, a soli 20 anni, di vincere il Prix de Rome; tuttavia non rimarrà subito a Roma ma vi ritornerà quattro anni più tardi, nel 1727, alloggiando all’Accademia di Francia di Villa Medici, periodo in cui si dedicherà all’osservazione delle opere dei pittori italiani che maggiormente influenzarono il suo lavoro: Paolo Caliari detto il Veronese, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino e Giambattista Tiepolo.

François Boucher, Madame de Pompadour, 1756-1758, olio su tela, Al. 37,9 x La. 46,3 cm. Scottish National Gallery – Edimburgo, Scozia, Regno Unito. immagine di Pubblico dominio.

Durante il 1731 rientrò a Parigi e, di lì a breve, entrò a far parte della prestigiosa Académie Royale de Peinture et de Sculpture. All’indubbia capacità artistica, in grado di soddisfare nuove curiosità ed esigenze, conseguenti all’estensione inusitata del gusto, nel tempo e nello spazio, che scombinò generi e classificazioni, una particolare condizione gli facilitò il divenire sempre più importante e famoso. Nel 1742 fu tra pittori della corte del Re, poi professore, direttore, e nel 1761 Rettore della stessa Académie; nel 1765 Primo Pittore del Re. Venne favorito dalla protezione di Jeanne Antoinette Poisson, Marchesa di Pompadour, detta Reinette, Reginetta, meglio nota come Madame Pompadour, la più celebre favorita del Re di Francia e la donna più potente del XVIII Secolo.

François Boucher, Madame de Pompadour con libro, 1756, olio su tela, Al. 201 x La. 157 cm. Neue PinakothekMonaco di BavieraAlta BavieraBaviera, Germania. Immagine di Pubblico dominio.

Dopo aver conseguito il titolo nobiliare di Marchesa di Pompadour Jeanne-Antoinette fu riconosciuta come maîtresse en titre: amante ufficiale del Re, esercitando una notevole influenza sulle arti, la moda, il teatro e la musica. In questo contesto si assiste alla nascita dell’estetica come disciplina autonoma, e allo studio dei sentimenti e delle emozioni che invade il campo dell’arte con suggestioni alle quali rispondono termini chiave come: Grazia e Sublime, portati ad una più contemporanea significazione. Un regno composito attento agli effetti fisiologici della visione, a un razionalismo orientato alla chiara intelligibilità della scena.

BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del ReFondazione Paolo e Carolina Zani François Boucher, Il mattino, 1764, olio su tela, Al. 63 x La. 80 cm. La sera, 1764, olio su tela, Al. 63 x La. 80 cm. Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini e Galleria Corsini

L’incontro con le opere in Collezione
Boucher e Fragonard

Ogni occasione d’incontro con le proposte espositive di Casa Museo Fondazione Paolo e Carolina Zani è un’esperienza che offre ai visitatori, in un perfetto equilibrio, l’opportunità di arricchire la conoscenza anche della funzionalizzazione dell’arte che, in diverse prospettive, si misura di volta in volta in modo diretto con nuovi compiti. Lo spazio espositivo, arricchito dalle opere dei due artisti, le accoglie su pareti preparate appositamente, e scenograficamente, da uno splendido nuovo Colore: il Rosa Pompadour. L’effetto è emozionante, e da vivere!

François Boucher, Allegoria della Terra, 1741, olio su tela, Al. 83 x La. 76 cm. BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del ReFondazione Paolo e Carolina Zani

La visita è un momento di rivelazione, complice il Colore. Chi osserva ha l’impressione di essere avvolto da citazioni, vita immaginata, sentimenti, affetti, sorprese, apparizioni di figure e paesaggi di una terra idealizzata: l’Arcadia, dove esseri umani e natura convivono in perfetta armonia. Nell’Allegoria della Terra, opera firmata e datata 1941, due cupidi addormentati sono come protetti dal corpo di un terzo dolcissimo cupido che sostiene graziosamente un intreccio di tralci di vite in uno spazio poetico saturo, ma raggiunto da un apice di luminosa bellezza che ha assorbito la luce per riconcepirla e restituirla a chi guarda.

François Boucher, Venere nella fucina di Vulcano, 1746-1747, olio su tela, Al. 96 x La.130 cm.
BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del ReFondazione Paolo e Carolina Zani

Colpisce per l’aspetto molto scenografico, evocativo e ricercato, la tela dedicata a Venere nella fucina di Vulcano: l’opera più grande di François Boucher in Italia, eseguita prima della versione oggi custodita, ed in esposizione, al Museo del Louvre.

Venere nella fucina di Vulcano di Casa Museo Zani è elegante e ricca di gestualità, di dialoghi, di sensazioni nella forma dell’antico che ritorna. La sintonia tra i personaggi sulla tela esprime un approccio attento all’aspetto di una pittura che valorizza ed esalta l’armonia tra le figure nel loro contesto e in rapporto alla natura circostante. Boucher, nei temi mitologici-pastorali ambientati all’interno di artificiose cornici naturalistiche, trova il registro più adatto a ricreare un’Arcadia libertina, dove deità femminili, maschili, satiri, ninfe, pastori, sono pretesti per rappresentare corpi nudi dalle forme seducenti.

Installation View – François Boucher, Venere nella fucina di Vulcano, Il mattino, La sera. BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del ReFondazione Paolo e Carolina Zani

Il Mattino e La sera, entrambi del 1764, rappresentano esattamente lo stesso luogo, Beauvais, in cui sorgeva un’arazzeria diretta da F. Boucher. È descritta la realtà dei personaggi del popolo dipinti dettagliatamente negli abiti del loro tempo, mentre svolgono mansioni nella quotidianità del mondo reale, nell’armonico compenetrarsi di umanità e natura, unite da quella sostanza vera che, come collante, li tesseva insieme immergendoli nel paesaggio a cui non avrebbero saputo rinunciare.

François Boucher, La piccola giardiniera, 1767 ca., olio su tela, Al. 58 x La. 45 cm. Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini e Galleria Corsini https://barberinicorsini.org/. BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del Re – Fondazione Paolo e Carolina Zani https://www.fondazionezani.com/

Del 1767 è La piccola giardiniera, simbolo del desiderio di spensieratezza agognato dalla corte reale di Francia, e di una grazia intesa come dono d’inizio di una nuova vita. Una bella figura femminile a piedi nudi, vestita sontuosamente da un abito di seta dal panneggio morbido e voluminoso è seduta in mezzo alla natura con un cesto di fiori appena colti. L’opera riuscì ad attirare le critiche di Denis Diderot (Langres, Francia, 5 Ottobre 1713 – Parigi, Francia, 31 Luglio 1784), un uomo che in Francia ebbe un ruolo fondamentale nell’ambito della Storia della Critica d’arte e nella Storia dell’Arte. Egli disapprovò profondamente la pittura troppo ornamentale e frivola del Rococò, ritenendo F. Boucher l’artista della corruzione morale. A dispetto di quanto affermò l’intellettuale illuminista, la produzione di F. Boucher fu sostenuta, approvata e ammirata dalle generazioni successive, e senza interruzione, per oltre due secoli. La piccola giardiniera incarna l’ideale di bellezza dall’ingenuità apparente in attesa, forse, di compiacere o compiacersi come a voler dire siamo fatti di questo e per questo, in ogni attimo e in ogni luogo.

Jean Honoré Fragonard, Annette a vent’anni, 1762 circa, olio su tela, Al. 36 x La. 45 cm. Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini e Galleria Corsini https://barberinicorsini.org/. BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del Re – Fondazione Paolo e Carolina Zani https://www.fondazionezani.com/

Jean-Honoré Nicolas Fragonard con Annette a vent’anni, o Annette e Lubin, eseguita nel 1762 circa, rappresenta una sensualità, che mai trascende il buon gusto e porrà l’artista ai vertici del Rococò. Nel 1753, come il suo maestro François Boucher, Fragonard vinse il Prix de Rome, la borsa di studio con cui rimase in Italia dal 1757 al 1761.

Jean-Honoré Nicolas Fragonard, Autoritratto, 1800-1806 circa, olio su tela, Al. 59,5 x La. 46 cm. Villa Fragonar, Grasse, Francia. Immagine di Pubblico dominio.

Furono i dipinti allegorici e maliziosi che lo portarono al successo e all’enorme fama di pittore alla moda, ricercato dai più facoltosi collezionisti del tempo. Annette a vent’anni raffigura un racconto contenuto nei Racconti Morali di Jean François Marmontel (Bort les Orgues, Francia, 11 luglio 1723 – Habloville, Francia, 31 Dicembre 1799), poeta, romanziere e drammaturgo, anch’egli protetto dalla favorita reale Madame de Pompadour. Una serie di racconti nei quali l’esaltazione dei buoni costumi sono solo un pretesto di testi accattivanti per catturare il lettore ed invitarlo ad immergersi nell’elegante leggerezza della sua scrittura. La storia è quella di Annette e Lubino, due cugini belgi rimasti orfani dall’età di otto anni, cresciuti a contatto con la natura. I due pastorelli, s’innamorarono ed ebbero un figlio, scatenando lo scandalo di chi considerava incestuoso il loro amore.

BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del Re riscopre il magico mondo dei giardini invasi dalla luce e dal colore, come fuoco che si alimenta della sua stessa sostanza. L’incantevole eleganza dei paesaggi, degli incontri intimi tra i sussurri che toccano culmini di raffinatezza e artificio, sono una pittura di bellezza, frivolezza, di una vita dedita al lusso, alle feste e ai plaisirs dello stile Rocaille. L’ingresso in un altro secolo, alla Casa Museo, avviene con un Colore Rosa e la sensazione di un morbido petalo che accarezza la pelle. Ciò che osserviamo è il compiacimento estetico per la natura, i fiori di cui sembra percepirne il profumo, le vesti e il fruscio della seta, la visione della carne inquieta dell’essenza umana fino all’esaltazione di un osare per i sensi, nell’amore che trionfa e trascina a poursuivre une forme de douce rêverie.

Informazioni e orari.

BOUCHER e FRAGONARD. Alla corte del Re – Fino al 25 Maggio 2025
Martedì – Venerdì: 09:00 -13:00 – Sabato – Domenica: 10:00 – 17:00

Intero: 12 euro – Ridotto: 10 euro
Elenco completo riduzioni e categorie esenti dal pagamento: info@fondazionezani.com
L’accesso alla Casa Museo e alla mostra è consentito solo con visita guidata su prenotazione al sito www.fondazionezani.com, all’indirizzo email: info@fondazionezani.com o telefonicamente al numero 030/2520479 – www.fondazionezani.com

Le immagini fotografiche pubblicate in questo articolo scritto per la testata giornalistica digitale ReWriters, è stata autorizzata dall’Ufficio Stampa – Bianca Martinelli I BIANCA etc. Mobile 349.0863743 – Email info@biancaetc.it

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