Manola é la storia di due gemelle diversissime. Due facce di una stessa essenza. Una storia magica e bella da vivere e da raccontare. Ma poi succede qualcosa…

Per una volta vi dovrebbe capitare di vivere la nascita di un’opera di ingegno. E’ una cosa bella. A me è successo diverse volte, ma per Manola è stato diverso, è stato di più. Manola è stato prima un’idea, poi un breve monologo per una rassegna di aspiranti autori, poi una commedia teatrale di grande successo e alla fine un romanzo. Oggi è ancora in scena, vi aspetto dal 19 al 30 gennaio al Teatro Parioli a Roma (foto di copertina presa da qui).

La gestazione è stata lunga e complicata, la versione finale in forma-romanzo è seguita a una ricerca accuratissima, come è abitudine di Margaret Mazzantini, di parole, colori, immagini poetiche, eliminando ripetizioni e ovvietà. Durante la tournée tagliava e cuciva, cambiava aggiustava, pensava di continuo, mi faceva divertire e commuovere. Me la sono goduta fino in fondo.

Manola è la storia di due gemelle diversissime, le due facce di una stessa essenza, la bella-e-buona e la brutta-e-cattiva, unite fin da prima della nascita, separate fino alla fine, che passano dalla religione alla psicanalisi al sesso a ogni tipo di esperienza ed esperimento emotivo, fino alla disperazione della magia, fino alla rassegnazione, fino al compimento del loro destino, che poi è lo stesso, e nulla è giusto e nulla è veramente sbagliato, in questa storia. E’ stato bello, allora, costruire insieme all’autrice e al regista, suo marito Sergio Castellitto, uno spettacolo di così grande successo, e constatare che tanto buon lavoro possa portare a tre anni di tutto esaurito tutte le sere già la prima volta.

Poi qualcosa si è rotto. Le due parti si sono separate, la realtà è stata peggiore della fantasia, quello che avevamo costruito si è disgregato. Non ho mai capito perchè.
Ma in effetti questa è un’altra storia. E comunque il libro è proprio bello.

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