Come balleremo in futuro? Che musica riempirà i locali? Che tipo di sound ci farà impazzire durante questo splendido inverno o nella primavera 2022? Oppure, quale sarà il pezzo riempipista per Capodanno? Quest’ultimo è un tema perfetto per un servizio TV di alleggerimento, quelli che vanno sempre in onda alla fine del telegiornale, come per lasciarci almeno un pochino di dolcezza in bocca dopo tanti problemi, oggi pure pandemici…

Tutte queste domande sono oziose almeno quanto quelle mitica di Don Abbondio (“Carneade, chi era costui?”), perché la risposta è solo una e sola: boh. Chi lo sa, quale sarà il futuro della musica da ballo… e soprattutto, chi se ne importa! L’importante è ballare, divertirsi, rilassarsi con gli amici.

Soprattutto se si ha la sfortuna di non avere più vent’anni e quindi le occasioni si diradano, le moglie imbiancano e i figli crescono e fanno preoccupare… è molto importante muoversi a tempo. Non capire il resto. (Certo, la frase precedente è una citazione del genio di Franco Battiato, che con Giusto Pio ha creato l’unico pezzo da ballo della storia della musica occidentale senza una piffero di nota di batteria e/o percussioni? Come sarebbe quale? Questo qui… ed il voto è ovviamente 10/10 più 10 lodi)

Purtroppo di canzoni così, non è che ne girino tante, in questo periodo, sia in Italia, sia nel mondo. Anche i presunti protagonisti si mettono a fare auto revival in bello stile. E’ quel che il quartetto The Weeknd + The Swedish House Mafia ci ha regalato (voto 6/10). Si possono anche raccogliere 46 milioni di ascolti in pochi giorni senza fare la storia. Anzi, senza provarci neppure con un occhio al mercato. Anzi tutti e due.

E che si fa se il presente delude un po’? Forse l’idea giusta è ripartire guardando indietro, come del resto abbiamo già fatto (in piccolo, sia chiaro) qui su Tra & Rock by ReWriters intervistando Marco Fratty from MFX2. E’ quel che fanno i Funk The Sound con la loro cover in salsa disco house di quel capolavoro immortale è che Superstition di uno dei pochi geni musicali viventi oggi, Stevie Wonder (voto 10/10 per Stevie, 10/10 per l’originale, 7-8/10 per la cover). Un pezzo così lo si beve volentieri a bordo piscina mentre si balla un drink. Ok, i drink si bevono e i pezzi si ballano, ma ci siamo capiti (ballando).

Altro giro altra cover, questa volta a cura del romagnolo Mitch B., che con un team consolidato di collaboratori ci propone una nuova versione di I Love the Nightlife. (Voto 7-8/10) Soffice, dolce, perfetta per l’aperitivo (ok, l’abbiamo detto anche per il pezzo precedente, ma un drink tira sempre l’altro) e per un incontro galante con lui/lei o una notte brava a 3, 4 o 5, che sognare o fare non è mai peccato… con la colonna sonora giusta, certe cose vengono senz’altro meglio.

Premiamo forte il tasto avanti veloce e arriviamo al bergamasco Komatsu San, che ha realizzato uno dei brani più divertenti che abbia mai ascoltato (voto 9/10). Provate ad ascoltarlo senza ridere o ballare e vuol dire che non state bene fisicamente. Sembra una storia tratta da un romanzo e invece è una canzoncina hardcore che racconta temi seri come le preferenze di genere, con la dovuta leggerezza. Perché hanno ragione La Sei e Komatsu San: i veri problemi sono i risvoltini dei pantaloni e le polo con il colletto tirato su, altro che ragazzi con la gonna.

Visto che siamo andati avanti, torniamo indietro, ma molto lentamente, fino agli splendidi e patinati anni ’80. Il sound questa volta è quello del fiorentino Ago (nella foto), che a fine novembre pubblicherà un intero nuovo album, Opera Fourty ovviamente su vinile (Joevinyle Records). Nel frattempo, ecco su YouTube il video del suo nuovo singolo, She Told Me (voto 8/10). Con lui una bella ragazza, un boy muscoloso, Tony Di Bart, una camicia bianca e una che sembra uscita dall’armadio di Keith Haring…

Ci vediamo in giro, ci riconosceremo dal sorriso, tipico di chi ha ascoltato e ballato quel che gli andava di ballare. Mica quel che impone il mercato, in questo momento un po’ triste e ripetitivo.

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