Il 18 ottobre, Fandango pubblica il nuovo libro di Claudio Morici, La malattia dell’ostrica, un’opera che unisce intelligenza, ironia e una profonda riflessione sulla vita di alcun* dei più grand* autor* della letteratura. Dopo il successo di romanzi come La terra vista dalla Luna e Confessioni di uno spammer, Morici torna con un libro che ci fa ridere e pensare allo stesso tempo, confermando il suo talento multiforme di scrittore, attore e creatore di contenuti.

Morici alla scoperta del lato oscuro
di alcun* autor* iconic*

Accompagnato dall’uscita del podcast omonimo (qui tutti gli episodi), coprodotto da Fandango Podcast e Teatro Metastasio di Prato, La malattia dell’ostrica è molto più di un semplice libro: è un’indagine personale e divertentissima sulla vita di autor* iconic* come Michael Ende, Cesare Pavese, Paul Celan, Virginia Woolf, Emilio Salgari, Primo Levi, Kurt Vonnegut e Italo Calvino.

Invece di concentrarsi sulle loro opere, Morici esplora il lato oscuro e umano di questi mostr* sacr*, svelando la fragilità e le difficoltà che hanno segnato la loro esistenza. Tra suicidi, problemi psichiatrici, dipendenze e fallimenti personali, lo scrittore ci regala uno spaccato tragicomico di vite tanto affascinanti quanto tormentate.

Il libro nasce da una serie di notti insonni, durante le quali Morici si trova a riflettere con il figlio di sei anni su temi esistenziali come la morte e la vita da scrittore. Quando il bambino esprime il desiderio di seguire le orme del padre e diventare scrittore come Michael Ende, inizia un dialogo surreale e spassoso sulla realtà dietro le biografie degli autori che ammiriamo. Ende, ad esempio, è ricordato per La storia infinita, ma la sua vita è stata un incubo di sfortune personali.

I libri possono salvare la vita

Con una scrittura ironica e brillante, Morici ci porta a scoprire che, nonostante tutto, quest* autor* in qualche modo inabili alla vita hanno trovato nella scrittura uno strumento di sopravvivenza, una via di fuga dai loro demoni interiori. La rivelazione finale è potente: i libri, sia per chi li scrive che per chi li legge, possono davvero salvare la vita.

Morici non è solo un abile narratore, ma anche un comico intelligente e raffinato, capace di farci ridere attraverso osservazioni taglienti e profonde. Le sue riflessioni sulla letteratura e sulla paternità si intrecciano con una grande capacità di raccontare la vita quotidiana, rendendo la lettura un’esperienza divertente e toccante allo stesso tempo. Nel panorama culturale italiano, Claudio Morici si distingue anche per il suo lavoro teatrale e per la sua capacità di portare la letteratura in luoghi inaspettati.

I suoi spettacoli, veri e propri happening comici, hanno conquistato il pubblico nei teatri off di tutta Italia, mentre la sua partecipazione alla finale di Italia’s Got Talent – dove ha presentato un monologo esilarante sull’elenco telefonico di Roma – ha dimostrato il suo talento di performer a tutto tondo. Nei suoi spettacoli, Morici sa come mescolare sapientemente la risata e la riflessione, unendo la leggerezza a temi profondi, senza mai cadere nella banalità. La sua capacità di parlare a tutt*, affrontando argomenti complessi con un linguaggio accessibile e pieno di humor, lo rende uno degli autor* contemporane* più originali e interessanti.

La malattia dell’ostrica conferma il suo talento di scrittore che, attraverso una lente comica e dissacrante, ci aiuta a comprendere meglio la fragilità della condizione umana e la forza salvifica della letteratura. Non perdetevi questa nuova uscita editoriale di Fandango: un libro divertente, intelligente e dal forte impatto emotivo, perfetto per chi ama la letteratura e la vita in tutte le loro contraddizioni.

Se non vi bastasse, potrete assistere a Milano il 18-20 ottobre e a Roma il 30 ottobre all’Auditorium allo spettacolo La malattia dell’ostrica da cui nasce sia il libro che il podcast, uno spettacolo potente che indaga la fragilità umana e il rapporto con il destino, prendendo ispirazione dal dramma Ivanov di Anton Čechov.

Morici esplora la sofferenza interiore del protagonista, come un’ostrica bloccata nel suo guscio, prigioniera di un destino che non riesce a cambiare. La pièce mette in luce la condizione esistenziale dell’essere umano moderno, paralizzato dalla propria insoddisfazione e impotenza. Con un linguaggio scarno e essenziale, Morici invita il pubblico a riflettere sul concetto di malattia come metafora della vita stessa, in un contesto intimo e coinvolgente (qui tutte le date).

Oltre a essere un artista di grande talento, Claudio Morici si distingue anche per la sua umanità e generosità. Lo posso dire in prima persona: senza conoscermi, qualche anno fa, mi diede una mano per uno spettacolo che dovevo mettere in scena al Museo Napoleonico di Roma durante la Festa della Musica, che si celebra ogni 21 giugno.

Attraverso un’amica comune, mi misi in contatto con lui e mi inviò alcuni dei suoi monologhi sull’amore. Questi testi, dissacranti e ironici, furono perfetti per alternarli agli interventi di musica lirica che avevamo previsto, dando vita a uno spettacolo in bilico tra poesia e comicità.

È stata un’esperienza esilarante, grazie soprattutto alla sua capacità di far riflettere sul tema dell’amore con leggerezza e arguzia. Claudio Morici è così: una persona disponibile e generosa, pronta a condividere il suo lavoro senza riserve, anche con chi non conosce. Questo lato umano si riflette profondamente anche nelle sue opere, dove, dietro l’ironia e il sarcasmo, emerge sempre una grande empatia verso le persone e i loro dilemmi. Morici è non solo un grande autore, ma anche una persona speciale, capace di regalare il suo talento con autentica semplicità.

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