Cosa ottieni quando mescoli un ragazzo di periferia con una scuola di città sommersa da chiese, club e hip-hop? Beacon Light. Nome d’arte di Brandon Clahassey, è un artista rap di Grand Rapids, capoluogo della contea di Kent nello Stato del Michigan. Si è esibito al fianco del vincitore del Grammy Lecrae, e di artisti come Andy Mineo, George Moss, Tommee Profitt, Sam Tinnesz, Joshua Silverberg, Derek Minor e molti altri.

Tutto è nato quando diventò leader di culto in una chiesa hip-hop a Grand Rapids. Ha una laurea in studi biblici e da sempre è un attivista esistenziale, impegnato a lasciare un segno nella vita delle persone, in termini spirituali.

Due gli album: Overcomin’ (2010) e Lights On (2013), ma da sommare a innumerevoli singoli e download gratuiti su siti popolari come Noisetrade (più di 5 milioni di stream su Spotify, vari record nelle classifiche di Billboard e una serie di posizionamenti su Starz, HBO, Netflix, NBC, Fox e atri):

“L’hip-hop è uno dei generi più sfacciati in circolazione – ha detto – gli artisti si vantano sfacciatamente di feste, droghe e violenza. Io mi vanto sfacciatamente di Gesù e spero di ispirare gli altri a fare lo stesso“.

Color Blind è un brano scritto nel 2016 per contrastare il razzismo, con la regia di Will Thomas. Con oltre 16.000 follower su Instagram, dal 2015 ha accoppiato Hip Hop & Rap dedicandosi a colonne sonore per TV Film e Sync, sempre pronto a nuove sfide artistiche, ma sempre in ottica di attivismo cristiano.

“Oltre il 90% delle Chiese cristiane in America sono monoetniche – ha affermato – e ciò significa che una sola etnia è ampiamente rappresentata in ogni congregazione. Questo mi disturba davvero considerando che come cristiani dovremmo essere il gruppo più diversificato e unito che ci sia. Con Color Blind spero che sia in grado di incoraggiare alcune persone a guardare ai problemi razziali che affrontiamo e fare qualcosa al riguardo”.

Cresciuto con due genitori uniti e una sorella minore, già alle elementari Bacon ha sviluppato un amore per la musica hip hop, la scrittura creativa e il dialogo con le altre culture. Poi, un’estate in terza elementare, è cominciato un abuso sessuale prolungato: per cinque anni ha subito violenze senza riuscire a parlarne con anima viva, vergognandosi e sentendosi in colpa, come accade a molte vittime.

“So che l’abuso è un argomento di cui alla gente non piace parlare. Ma quando viene ignorato, di solito il trauma si radica“.

Al liceo i suoi divorziarono e Bacon ebbe un primo crollo, finchè, da studente universitario, iniziò a giocare d’azzardo:

“Immagina di essere stato colpito da un proiettile, ma invece di essere portato d’urgenza al pronto soccorso, hai semplicemente messo dei cerotti sui buchi, indossato i tuoi vestiti più belli e poi sei andato a ballare. Ho fatto questo per tanti anni. La musica era uno sfogo, mi piaceva combattere nel freestyle, entrare alle feste, attirare la folla e sfidare chiunque pensasse di poter rappare. Mi ha fatto sentire come se avessi il controllo della mia vita. Ma dentro mi sentivo intrappolato, depresso e inutile. Se non ero ubriaco o circondato da persone, mi sentivo solo“.

Dio comparve a metà del suo secondo anno al college:

“Vivere Dio è dieci volte meglio di qualsiasi droga, qualsiasi bevanda, qualsiasi donna a caso“.

Si iscrisse al Grace Bible College specializzandosi in studi biblici e entrando in contatto con la musica di Lecrae, produttore e esponente del christian rap. Da lì, il decollo come artista. E voi, che ne pensate?

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