“Incontra le persone, conosci i fatti, fai la differenza”: da oltre 30 anni l’associazione di Saint Francisco Global exchange guida circa 100 delegazioni di viaggiatori ogni anno in oltre 40 comunità dell’America Latina e del mondo consentendo loro di capirne le storie e le lotte dalle parole di chi li vive. I Reality Tours offrono a chi li sceglie l’opportunità di vivere in prima persona situazioni non convenzionali, al di là degli stereotipi del turismo di massa o dei media, e di conoscere culture non familiari, incontrare persone di tutti i ceti sociali e stabilire relazioni significative con i protagonisti di importanti lotte sociali e ambientali dei luoghi visitati.

Global exchange nasce come ong impegnata nella cooperazione con i Paesi oltre i confini statunitensi e nell’assistenza ai migranti provenienti dall’altra America e ai loro territori di provenienza. Nel 1988 si insinua tra i volontari l’idea che un viaggio, più di tanti convegni, possa influenzare la visione dell’opinione pubblica non specialistica su temi complessi come la guerra o lo sfruttamento economico o ambientale, influenzando così anche la comunità politica e le sue decisioni come o più di tante manifestazioni. I primi viaggi vengono sperimentati su sostenitori e volontari, qualche anno dopo il lancio dei primi pacchetti aperti a tutti. I costi vengono costruiti privilegiando le strutture alberghiere locali e prevedendo un sostegno diretto alle comunità visitate e ai loro progetti.

I Reality Tour di Global Exchange non sono ideati per fornire soluzioni o rimedi immediati ai problemi più complessi del mondo, e non offrono nemmeno un’occasione di pietismo o voyeurismo a buon mercato. Partecipando a un Reality Tours si può capire come, individualmente e collettivamente, contribuiamo con i nostri consumi e stili di vita a provocare problemi ad altri abitanti del pianeta, magari lontanissimi da noi. Non si torna a casa, però, prima di aver sperimentato direttamente i modi in cui riusciamo a contribuire a un cambiamento positivo a livello locale e globale.

Viaggiare ai tempi del Covid 19 è diventato più complesso, ma non impossibile, con le dovute attenzioni. Per questo, dopo una sospensione temporanea di qualche mese, Global exchange ha ripreso l’attività organizzativa orientandosi verso destinazioni meno colpite dalla pandemia, ma al centro di cambiamenti necessari per l’umanità intera. Partecipando al tour in Iran in partenza il 17 settembre, ad esempio, si può capire se la posizione degli Stati Uniti e di larga parte della comunità internazionale rispetto al Paese sia corretta o criminalizzante, se il rischio nucleare spesso evocato sia concreto, e come la società civile iraniana sia, in realtà, tra le più attive e progressiste dell’intera area mediorientale.

Visitando l’Afghanistan in ottobre, ancora, si potrà capire come dopo oltre tre decenni di guerra si continui a lottare per la ricostruzione materiale e sociale del Paese e quanto siano le donne afghane a guidare con le loro reti e associazioni questa difficile sfida.

A fine ottobre si potrà partecipare a un Reality Tour molto speciale: a Oaxaca, culla di 16 diversi gruppi indigeni, più che in qualsiasi altro stato messicano, si potrà partecipare alla celebrazione ancestrale del Dia de los Muertos. E’ la festa azteca in cui si ricordano le anime dei defunti festeggiando la risurrezione dei loro spiriti con mari di fiori di calendula, elaborati teschi di zucchero, facce dipinte, sfilate colorate, musica dal vivo e danze tradizionali.

Per capire meglio con quali occhi si potrà guardare il mondo grazie a questa esperienza, o se si ha ancora timore di rimettere la valigia in strada, Global Exchange consente attraverso il suo sito di visitare virtualmente l’Ecuador, conoscere l’impatto della pandemia sulle comunità indigene e capire come lo stanno contrastando. O di incontrare, tra i tanti altri, alcuni leader della lotta afroamericana Black Lives Matter e ascoltarli discutere su Zoom dei cambiamenti necessari nella politica statunitense. Con un occhio sul mondo e il cuore nello zaino.

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