“Immagina un mondo”, un libro, l’agenda 2030 e il non-fiction
Un libro per ragionare su alcuni elementi dell'Agenda 2030 in maniera significativa.
Un libro per ragionare su alcuni elementi dell'Agenda 2030 in maniera significativa.
Questo è un post che necessita una colonna sonora adeguata… proviamo a metterci Imagine di John Lennon sullo sfondo e vediamo come va! Immagina un mondo di Florence Thinard e Eleonora Antonioni edito da Camelozampa con la traduzione di Sara Saorin è un libro uscito da pochissimo e che mi pare vada a colmare una necessità che soprattutto le scuole stanno avvertendo pressante e presente: quella di lavorare sull’Agenda 2030 dell’Onu.
Se vi è capitato negli ultimi tempi di passare in una scuola primaria o secondaria, talvolta anche dell’infanzia, avrete notato spessissimo segni di un’attenzione e di un lavoro didattico con i bambini e le bambine rivolto all’Agenda 2030 che diventa parte della materia educazione civica ma anche di scienze, di storia, di geografia ecc.
Diversi libri scolastici presentano anche capitoli ed approfondimenti legati a questo documento e alla sua importanza, ma il libro che vi propongo oggi, Immagina un mondo, permetterà di ragionare su alcuni elementi dell’Agenda 2030 in maniera non solo approfondita ma esteticamente significativa.
Credo infatti, e non mi stanco di ripeterlo, portate pazienza, che il COME si dicano e si raccontino le cose sia parimenti (se non talvolta più) importante del COSA si vuole raccontare. E se questo rapporto tra il come e il cosa, tra forma e sostanza, si può sbilanciare a favore della forma, del come, quando si tratta di fiction, nel caso della non-fiction il rapporto deve essere bilanciato riconoscendo al come lo stesso valore del cosa.
Il nostro libro si apre e chiude con, nei risguardi, un planetario con segnati alcune parti del mondo che sono quelle che troveremo protagoniste nelle varie tavole del libro, all’interno poi ogni doppia pagina ci proporrà un elemento su cui centrare l’attenzione:
“Immagina di condividere idee e progressi. Immagina di studiare e cambiare vita, immagina gli oceani in buona salute”.
E poi tante altre aperture di doppia pagina che tra una buona scrittura, una bella illustrazione e una riuscita impaginazione ci fanno attraversare i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 che troverete anche ricapitolati nelle pagine finali del libro.
Spesso mi capita di andare nelle scuole, di qualsiasi ordine e grado, di vedere le biblioteche di scuola e di classe (ammesso che vi siano) e di constatare l’assenza frequentissima di una parte dedicata ai libri di non-fiction, alla divulgazione variamente intesa. Credo invece che sia fondamentale che bambini e bambine, ragazzi e ragazze, possano avere tra le mani tanti e diversi libri dedicati alla scienza, all’ambiente, al corpo umano, all’arte, alla musica, alla storia e chi più ne ha più ne metta. Libri che raccontano, in un modo esteticamente significativo, le tante sfaccettature del mondo che ci circonda. Ci sono lettori e lettrici di ogni età che amano questo libri forse di più che quelli di fiction e che hanno diritto a far crescere la loro lettura ed esigenza di bellezza anche attraverso libri di non-fiction.
Possiamo lanciare un appello dalle pagine di Rewriters affinché crescano sempre più numerose le biblioteche di classe e di scuola e che in ognuna di esse ci sia uno spazio ampio dedicato alla divulgazione?
Lo mettiamo come punto aggiunto all’Agenda 2030?
Sembra uno scherzo ma se avessimo più libri (belli) in casa, più libri (belli) a scuola, e tra le mani di persone di ogni età e di ogni luogo faremmo senz’altro meno fatica a puntare e raggiungere gli obiettivi che l’Onu si è posta per migliorare la qualità di vita sul nostro pianeta per ognuno degli esseri viventi che la abitano, non credete?