È difficile definire Dario Ballantini. Se scendessi in strada a chiedere alla gente chi è Dario Ballantini la risposta più frequente sarebbe imitatore.

Dario Ballantini compie 40 anni di attività artistica, splendidamente sintetizzati anche nel suo sito ufficiale. E’ infatti dal 1983 (anno in cui approdò giovanissimo ad una trasmissione di Corrado Mantoni come imitatore) che non ha mai più smesso di impersonare ed interpretare personaggi con il suo particolare trasformismo, una sorta di moderno Alighiero Noschese.

Ma Dario Ballantini non imita, crea qualcosa di diverso. Ballantini osserva, studia, scandaglia, entra nell’animo altrui e sceglie quei frammenti preziosi che hanno illuminato i suoi personaggi – Gianni Morandi, Nanni Moretti, Ignazio La Russa, Vasco Rossi, Papa Francesco, ecc. – con colori e sfumature imprevedibili.

Ballantini poi, i colori e le sfumature li ha messi anche su tela (i suoi lavori possono essere visti su un profilo IG a parte che ha creato per raccontare la sua arte visiva). La pittura espressionista è parte del suo mondo ed è la diretta espressione del suo sforzo, sempre ben riuscito, di comprendere stati d’animo ed emozioni umane.

Dopo il liceo artistico degli anni ’80 a Livorno, ha iniziato ad esporre dal 1985 fino ad adesso in gallerie musei spazi culturali di tutto il mondo. Ha ottenuto consenso di critici come Giancarlo Vigorelli, Achille Bonito Oliva e Vittorio Sgarbi. Una sua importante opera è contenuta nella mostra Lucio Dalla anche se il tempo passa in questo momento al museo Ara Pacis di Roma fino al 5 febbraio.

Proprio il suo amico Lucio Dalla apprezzò la sua mano e la sua capacità di dedicarsi tanto all’arte, quanto al teatro e alla tv. Lucio amò la vena pittorica di Dario e Dario, oggi, abbraccia e strizza l’occhio a Lucio sul palco del teatro.

Da Balla a Dalla è uno spettacolo teatrale intenso, intimo e coinvolgente che sarà a Roma, Bologna e Firenze per 3 uniche date: 24 gennaio al Teatro Ambra Jovinelli; 26 gennaio al Teatro Celebrazioni di Bologna; 9 febbraio al Teatro Puccini di Firenze.

Scritto e cantato dallo stesso Dario Ballantini su progetto e regia di Massimo Licinio, lo show celebra l’amico e grande cantautore Lucio Dalla, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario della scomparsa, attraverso una narrazione sincera e trasparente di Dario Ballantini che, in giovanissima età, scelse proprio il celebre artista emiliano come soggetto di mille ritratti e di altrettante rappresentazioni da trasformista.

In scena, insieme a Dario Ballantini, i musicisti diretti da Francesco Benotti, che fanno da quinta intorno a quella che diventa una vera e propria trasformazione camaleontica, in corpo e voce, da Balla a Dalla. E mentre la voce di Dario Ballantini incarna quella di Lucio Dalla, sul palco fluttuano le immagini dei suoi disegni abbozzati sui diari scolastici, a conferma della sua passione/ossessione per Dalla.

Come definire, allora, Dario Ballantini? Nel modo più semplice: un artista.

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