Negli States si dice He did it again quando qualcuno, per l’ennesima volta, riesce in un’impresa. E allora, è il caso di dire che sì, anche questa volta, la Disney è riuscita a vincere la sfida condensando in poco più di quindici minuti ben dieci (mini) cortometraggi animati con protagonisti Buzz Lightyear, Dory, Saetta McQueen e tutti gli altri mitici protagonisti dei film targati Pixar. Gli shorts, dalla durata davvero veloce (due o tre minuti, non di più), fanno parte del progetto Pixar PopCorn, disponibile in esclusiva su Disney+, e finalizzato a mettere in risalto i giovani animatori che affiancano, film dopo film, i registi ormai affermati come Pete Docter, Andrew Stanton, Lee Unkrich e Dan Scanlon.

Infatti, nello Studios fondato da George Lucas e acquistato per appena dieci milioni di dollari da Steve Jobs nel 1986, la parola d’ordine è sempre stata innovare. E l’innovazione, alla Pixar, è una sorta di religione, un credo che spinge artisti, sceneggiatori e autori ad inseguire e perseguire la perfezione visiva e narrativa. Allora, anche nei più piccoli dettagli, viene impiegata la massima cura e il massimo studio. Che sia un lungometraggio da Oscar oppure un cortometraggio, gli artisti della Pixar riescono ogni volta a stupire. E i cartoon del filone PopCorn, introdotti dalla mitica lampada Luxo alle prese – proprio – con gli scoppiettanti pop-corn, di certo non mancano il bersaglio. E il risultato finale è, ancora una volta, stupefacente.

Si parte con Buzz Lightyear in versione istruttore di fitness, incontriamo poi Dory che, in fondo al mare, scopre l’utilità inespressa di alcuni oggetti umani. C’è spazio per l’universo messicano di Coco con il corto A Day in the Life of the Dead, che in una manciata di secondi ci fa scoprire il mondo (meraviglioso) dell’aldilà. Si ride molto con Ducky & Bunny (che tornano ad essere doppiati in originale da Keegan-Michael Key e Jordan Peele), protagonisti degli unici due shorts parlati, e si ride anche con la famiglia de Gli Incredibili, con il corto Cookie Num Num, dove Mr. Incredibile, Violet e Dash si combattono uno spuntino notturno. Ma il cortometraggio più bello, forse, è Soul of the City. La musica di Trent Reznor e Atticus Ross, suonata in questo caso dal pianoforte di Joe Gardner, protagonista di Soul, accompagna un paio di minuti di immagini che racchiudono, appunto, l’anima vibrante di New York City.

L’operazione di Pixar PopCorn è molto simile al progetto SparkShorts, ovvero un programma in cui gli artisti Pixar, a fronte di un budget limitato e un breve arco di tempo per la lavorazione (appena sei mesi), realizzano cortometraggi basati su esperienze personali. Anche gli Spark – commoventi, emozionanti, divertenti – li trovate tutti raccolti su Disney+. E il consiglio, dunque, è di non perderli. Piccoli, grandi gioielli di sceneggiatura, di resa grafica e di intuizione emozionale. O meglio, delle vere scintille creative, come ha affermato Lindsey Collins produttrice esecutiva degli otto cortometraggi fino ad ora rilasciati che hanno la libertà artistica di trattare temi decisamente maturi e complessi, che non possono essere totalmente rappresentati in un lungometraggio per tutta la famiglia.

L’ultimo è Burrow (La Tana), diretto da Madeline Sharafian, ed è arrivato su Disney+ lo scorso Natale per accompagnare la release di Soul. Burrow, che ha per protagonista un dolcissimo coniglio intento a scavarsi la sua tana dei sogni, è stato girato interamente in 2D e, per enfasi e tratti, ricorda i libri di fiabe che si leggevano ai più piccoli prima di andare a fare i sogni d’oro. Tra gli altri corti della serie SparkShorts c’è anche Out, diretto e scritto da Steve Clay Hunter prendendo spunto dalla sua storia personale. E Out, visto il tema, ha fatto subito molto discutere. Il motivo? È la prima opera Pixar con protagonista una trama LGBTQ+, mostrando tra l’altro un bacio omosessuale. Eccola, quindi, quell’innovazione di cui scrivevamo poco sopra, essenziale per rileggere (e riscrivere) i paradigmi del racconto, provando a spiegare – trasversalmente – l’importanza vitale del rispetto e dell’uguaglianza.

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