È una bella prigione, il mondo. Lo dice Amleto, lo scrive Shakespeare. E se invece il bel mondo fosse anche la prigione? Sembra incredibile ma con il teatro, può essere davvero così: entra in scena la potenza salvifica, riabilitante ma soprattutto rigenerante e rigeneratrice del palcoscenico, tra l’improvvisazione gioiosa e la prosa intensa. Dal 17 al 20 novembre, torna Destini Incrociati, la rassegna nazionale di Teatro Carcere, con un ricco programma di performance, convegni, incontri, audiovisivi, presentazione di libri, workshop, con la direzione artistica di Ivana Conte, Grazia Isoardi, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà, Michalis Traitsis, Valentina Venturini. In programma l’assegnazione dei Premi ANCT – Associazione Nazionale Critici di Teatro.

Gli spettacoli presentati sono frutto di laboratori produttivi realizzati con i detenuti, una sezione sarà dedicata alla proiezione di video, strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, a vari laboratori, curati da Agita (associazione nazionale e agenzia formativa), sia di accompagnamento alla visione degli spettacoli, sia di critica teatrale, in collaborazione con l’ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), e a sezioni di studio, convegni, conferenze e presentazioni editoriali. Un progetto articolato, quindi, capace di restituire un ampio panorama delle nuove esperienze drammaturgiche sperimentate da registi e autori professionisti che, da anni, lavorano sul campo con detenute e detenuti, spesso direttamente coinvolti anche nel processo di scrittura e allestimento.

La svolta, studio da Quai Ouest di Bernard-Marie Koltès, apre la programmazione, mercoledì 17 novembre (ore 16.00, Casa di Reclusione di Civitavecchia). Diretto da Ludovica Andò, interpretato dagli allievi attori della compagnia AdDentro della Casa di Reclusione G. Passerini di Civitavecchia e riscritto collettivamente dai partecipanti al progetto Fortezza/Matrioska – Officine di Teatro Sociale 2021 – Assessorato alla Cultura Regione Lazio, porta in scena l’umanità ai margini che popola una zona portuale dismessa in cui l’arrivo di un uomo ricco, che ha scelto quel luogo per togliersi la vita, risveglia in tutti la speranza nella svolta. Il tono crudo e disilluso di Koltès si mescola a quello onirico e ottimista del racconto di Zavattini Totò il buono (all’origine di Miracolo a Milano di Vittorio De Sica), grazie alle improvvisazioni e ai racconti personali degli attori.

Giovedì 18 novembre, alle ore 10.00 presso il Teatro Palladium, tavola rotonda Filmare il carcere, con Mimmo Sorrentino, drammaturgo e regista, Bruno Oliviero, sceneggiatore, Salvatore Striano, attore, Valentina Venturini e Vito Zagarrio docenti dell’Università Roma Tre, Antonio Calone, acting coach. Ad arricchire l’incontro la proiezione di due lungometraggi. Cattivià, documentario diretto da Bruno Oliviero, racconta il percorso di emancipazione e reinserimento sociale avvenuto in alcune detenute nel Reparto di Alta Sicurezza femminile del carcere di Vigevano, attraverso un’esperienza quadriennale di teatro condotta da Mimmo Sorrentino, pluripremiato regista, drammaturgo e teorico del teatro partecipato, nell’ambito del progetto Educarsi alla libertà

Lea Dicursi e Antonio Calone presentano invece materiali inediti di lavoro da Ariaferma, un film di Leonardo Di Costanzo con la sceneggiatura di Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella, interpretato, da Toni Servillo, Silvio Orlando, Fabrizio Ferracane, Salvatore Striano. Ambientato in un carcere in via di dismissione, un piccolo gruppo di detenuti attende di essere trasferito in una nuova prigione ma, giorno dopo giorno, l’attesa li porta a dare sempre meno importanza alle regole. I prigionieri si ritrovano a formare una nuova comunità, seppur molto fragile. 
Alle ore 15.00, l’associazione Per Ananke e la compagnia Le Donne del Muro Alto vanno in scena con Ramona e Giulietta, Quando l’amore è un pretestoTragicommedia in atto unico. Personale rilettura di una delle più celebri opere shakespeariane delle attrici detenute della casa circondariale femminile di Roma Rebibbia, con la regia di Francesca Tricarico. Lo spettacolo vuole scardinare quello che ancora oggi è un tabù fuori e dentro le mura carcerarie: l’amore tra due donne che, nonostante i pregiudizi, trovano la forza di amarsi. 
Alle ore 16.30, presso Moby Dick – hub culturale, tavola rotonda Il teatro in carcere: tra buone prassi e iniziative legislative
Alle ore 18.45, al Teatro Palladium, va in scena I sopravvissuti, del Teatro Universitario Aenigma e della Compagnia Lo Spacco, performance teatrale ispirata ai racconti di Primo Levi, con la regia di  Francesco Gigliotti e con gli attori detenuti della Casa Circondariale di Pesaro
Alle ore 21.15, Questo è il mio regno, spettacolo con Cosimo Rega, alla presenza di Marta Cartabia, Ministra della Giustizia e Luca Pietromarchi, Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre. Cosimo Rega nasce come attore sulle tavole del palcoscenico del Teatro Libero di Rebibbia e, dal 2002 ad oggi, percorre una strada d’arte fra teatro e cinema, fino ad essere fra i protagonisti di Cesare deve morire, dei fratelli Taviani, Orso d’Oro a Berlino. Ritrovata una parziale libertà fuori dalle mura penitenziarie, Cesare ripercorre il proprio cammino di formazione e trasformazione, attraverso il teatro, da Sumino il Falco, combattente nelle file della camorra fino al Prospero de La Tempesta shakespeariana.Venerdì 19 novembre, dalle ore 8.30 alle 12.00, sarà dedicato alla prima sessione della Rassegna video. 
Alle ore 14.00, It’s just a game di Teatro Metropopolare, con Robert Da Ponte e la regia di Livia Gionfrida. Un’indagine sul capitalismo e sul ruolo che il denaro ha nella nostra società e nelle nostre vite, portata avanti dal 2019. Un performer in pigiama prova a fare il punto sulla situazione, mescolando teorie economiche e legge di Murphy, con l’aiuto di Shakespeare, Bob Dylan e dell’ex presidente Trump. Una riflessione tragicomica sul mondo globale
Alle ore 15.00, presso Moby Dick – hub culturale, tavola rotonda Identità e Formazione. A dieci anni dalla fondazione del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, dedicato alla riflessione sulla formazione di chi, volendo fare teatro in carcere, ha bisogno di specifica preparazione con percorsi più articolati e continuativi.
Alle ore 17.00 il Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro, che ogni anno l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro assegna a personalità, progetti, realtà emergenti del mondo dello spettacolo. Il Premio dedica la sua attenzione a tutta la filiera del “fare teatro”. Da alcuni anni si sono aggiunti anche il premio alla carriera “Paolo Emilio Poesio” e quelli gemellati con due prestigiose riviste teatrali, come il premio Hystrio-Anct e il premio Catarsi-Teatri delle diversità-Anct. 
Alle ore 21.15, Ulisse o i colori della mente (spettacolo vincitore del Premio Anct 2020 Catarsi – Teatri della Diversità) del Teatro Popolare d’Arte, primo episodio della trilogia Il teatro del mare, portato in scena da Gianfranco Pedullà con gli attori/musicisti detenuti nell’Isola di Gorgona.

Sabato 20 novembre dalle ore 9.00, fino alle 13.00, presso i locali del Dams Università Roma Tre (aula 1), ha luogo la seconda sessione della RASSEGNA VIDEO
Alle ore 15.30 si svolge la parte conclusiva presso Moby Dick – hub culturale, con Lungimiranze. Scuola e teatro carcere per l’innovazione, confronto tra educatori, formatori e studenti sull’esperienza della rassegnae presentazione del volume Il bosco buonanotte, realizzato dall’associazione Voci Erranti con i detenuti, in regime di Alta Sicurezza, nella Casa di Reclusione R. Morandi di Saluzzo (CN). L’incontro, centrato sulla sperimentazione di modalità e pratiche di accompagnamento alla visione degli spettacoli, destinate a insegnanti, studenti, operatori culturali e spettatori interessati, è a cura del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e di AGITA.

Conclude la rassegna, alle ore 19.00, allo spazio Rossellini, Destinazione non umana, scritto e diretto da Valentina Esposito, prodotto da Fort Apache Cinema Teatro. Sette cavalli da corsa geneticamente difettosi condividono forzatamente la vecchiaia in attesa della macellazione. Nel gioco scenico e drammaturgico, l’immaginifica vicenda di bestie umane diventa pretesto per una riflessione profonda sul tema tragico della predestinazione, della malattia, della morte, della precarietà e brevità dell’esistenza, della responsabilità individuale rispetto alle scelte maturate nel corso della vita. Destinazione non umana è la nuova produzione del gruppo Fort Apache Cinema Teatro, costituito da attori ex detenuti, formati all’interno delle carceri di provenienza e oggi professionisti di cinema e palcoscenico. 

La bella prigione, il bel mondo, il bel teatro. Shakespeare ha sempre ragione, anche parafrasato, pur invertendo l’ordine delle parole, la sostanza non cambia. Ecco il teatro che fa bene. Farlo, guardarlo, ovunque.

DESTINI INCROCIATI
Rassegna Nazionale di Teatro Carcere
Edizione VII e VIII
17 > 20 novembre 2021 – Roma

In collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre, con il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, Associazione Nazionale Critici di Teatro, l’Associazione AGITA, la Compagnia AdDentro/Associazione Sangue Giusto, Fort Apache Cinema Teatro

INGRESSO CON GREEN PASS A TUTTE LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA

INGRESSO SPETTACOLI AL TEATRO PALLADIUM € 5 intero / € 2 ridotto 

BOTTEGHINO: biglietteriapalladium@gmail.com

INGRESSO SPETTACOLO CONCLUSIVO ALLO SPAZIO ROSSELLINI € 12 intero / € 10 ridotto

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