Care e cari Rewriters, vi piace la montagna?

Che siate amanti delle scalate o lunghe passeggiate in pendenza, o che preferiate stare in pianura o al mare, oggi vi propongo due albi illustrati con la montagna al centro. Si tratta di due libri molto diversi tra loro ma che mi sono capitati tra le mani insieme e siccome sono fermamente convinta che il caso non esista ecco a voi così, insieme.

Il primo albo che vi racconto è In cima alla montagna di Nicoletta Asnicar e Chiara Spinelli edito da Storiedichi edizioni, il secondo si intitola La mia montagna ed è di François Aubineau e Jérôme Peyrat edito da Mimebù.

“In cima alla montagna”

In cima alla montagna ci porta in un ambiente di montagna in un clima decisamente da fiction: lo stambecco, che abita in cima alla montagna, decide di fare una festa ed ecco che tutti gli animali intraprendono la scalata per raggiungere il luogo del party. Solo Chiocciola e Salamandra restano indietro e non arrivano in tempo per la festa che però senza di loro non inizierà, anzi, gli invitati scenderanno tutti giù per la montagna a recuperare le amiche un pochino più lente.

La storia è metaforica, s’intende, e anche l’illustrazione gioca sulla metafora della montagna come salita e discesa, il tutto regge abbastanza bene dando vita ad una storia simpatica e solidale che so chiude non più in montagna bensì… ve lo lascio scoprire nel libro!

“La mia montagna”

La mia montagna, invece, è una storia con tutt’altro respiro e passo che gioca sul doppio punto di vista e sfrutta la possibilità di leggere il libro in due versi. Se lo apriamo da un lato leggeremo la storia di un pastore che esordisce dicendo “questa è la mia montagna” e racconta la sua quotidianità e le insidie del luogo che abita. Ma se apriamo il libro dal lato opposto ecco che troveremo un lupo che userà esattamente le medesime prole ma pensando al suo modo di abitare la montagna.

Va da sé che per uno il pericolo è il lupo e per l’altro l’uomo.

Un libro ben fatto, che sfrutta efficacemente l’espediente della costruzione dell’oggetto libro per ribaltare il punto di vista. Roba che mi è parsa adatta a noi Rewriters, insomma, non vi pare?

Dunque valutate voi in quale mood vi trovate, se preferite una storia più realistica o più fantastica, più metaforica o più concreta, entrambe vi porteranno faranno respirare un po’ di aria fresca di montagna.

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