Sono scortata dalla Digos, direzione rave party. Sto cercando di raccogliere informazioni sul ragazzo disperso, sugli organizzatori (pare francesi) del rave illegale, sulla situazione epidemiologica e quella di impatto ambientale. Ecco le prime dichiarazioni di due ragazzi francesi che dicono di arrivare da Lione:

Che dj vi piacciono? Non li conosciamo. Che musica avete ascoltato? Tekno, Trap Core, Acid Core, Hard Core. Non avete paura del Covid? No, siamo vaccinati e poi faremo un test per tornare. Avete il Green Pass? Si certo. Notizie del disperso? No ma è un lago pericoloso, è di origine vulcanica.

La situazione sul Lago di Mezzano pare molto diversa da quella che si legge dalle prime comunicazioni dei media, si parla di numeri ben più alti dei 6000 dichiarati, c’è chi dice 15mila, forse 30, 40 mila le affluenze, e le persone stanno continuando ad arrivare da tutta Europa: Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Olanda. Ecco un pik up con una cisterna di acqua per dare da bere ai ragazzi e alle ragazze che con questo caldo rischiano la disidratazione.

Una situazione che pregiudica gravemente la sicurezza dell’intera comunità locale, non solo per gli elevatissimi rischi legati all’emergenza epidemiologica, ma anche per i pericoli connessi a diverse ed altrettanto gravi circostanze, che potrebbero conseguire al protrarsi di un evento costituito da migliaia di persone assembrate in un luogo non attrezzato e destinato ad attività agricole, pertanto privo di ogni fondamentale presidio. Da ieri il Comune di Valentano è in costante contatto con la Prefettura, la Questura e con i Sindaci dell’Alto Lazio per monitorare attentamente la situazione.

Siamo grati alle Forze dell’Ordine per la loro presenza e per il prezioso lavoro che stanno svolgendo- ha detto il Sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti – ma non possiamo che chiedere da subito un intervento ferreo e tempestivo al Ministro Lamorgese, affinché vengano ripristinate, immediatamente e con ogni urgenza, le condizioni di Legalità“.

Davide Zapponi, titolare dell’agriturismo Frà Viaco: “La notte sentiamo la musica, certamente sono ben più dei 6000 comunicati dai media, forse 30, 40mila. Hanno occupato almeno 15 ettari di terreno. L’impatto ambientale sarà devastante. Buttano tutto a terra, per fortuna non siamo in mungitura altrimenti gli animali non avrebbero più prodotto latte. Le forze dell’ordine stanno cercando di contenere ma non so proprio come possano fare. Ci sono elicotteri ovunque ma nessuna traccia del disperso. Il lago è brullo, potrebbe effettivamente avere inghiottito qualcuno. E’ un lago protetto, molto selvatico“.

E invece le notizie del disperso purtroppo arrivano poco dopo. Mentre cerchiamo di raccogliere altre testimonianze veniamo a sapere infatti del ritrovamento del corpo del ragazzo inglese di 25 anni di cui era stata segnalata la scomparsa, mentre altri due ragazzi sono finiti in coma etilico.

Lontano dai microfoni, gli agricoltori della zona mi dicono che è evidente la presenza di un’organizzazione impressionante, per un evento pianificato da tempo. E anche i ragazzi francesi intervistati mi confermano di avere ricevuto l’invito già un mese fa.

Organizzare rave party illegali in aree protette come il lago di Mezzano ci pone molti interrogativi a cui rispondere. L’habitat del lago di Mezzano, le cui rive sono raggiungibili solo a piedi, è quasi del tutto inalterato da sempre. Sulle sue acque vivono specie faunistiche importanti, il martin pescatore, la gallinella d’acqua, le folaghe, gli aironi cenerini e il falco di palude. Il lago fa parte della Rete Natura 2000, un sistema coordinato e coerente di aree presente nel territorio dell’Unione e destinate alla conservazione della biodiversità ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e di specie animali e vegetali di interesse comunitario. Con che diritto l’essere umano può invadere con migliaia di persone e di automezzi una zona così delicata e fragile solo per organizzare un rave? Qui si pone il tema dell’Antropocene, e del prezzo che la natura deve continuare a pagare a fronte di un dominio incontrastato dell’essere umano sul pianeta Terra.

Ma c’è di più: qui oltre al tema ambientale, la tragedia della morte del giovane inglese solleva la questione della sicurezza. Migliaia di giovani, eccitati dalla musica e dal consumo di alcolici (e con ogni probabilità anche stupefacenti) assembrati senza servizi igienici, senza pronto soccorso e senza sorveglianza possono comportare, come è appena successo, un’escalation pericolosa di caos ingestibile, fino alle più drammatiche conseguenze.

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