Frida e Munch, vicini di arte a Milano
Fino al 26 gennaio 2025 a Milano, Palazzo Reale, la mostra "Munch il grido interiore". Munch e Frida cosa hanno in comune?
Fino al 26 gennaio 2025 a Milano, Palazzo Reale, la mostra "Munch il grido interiore". Munch e Frida cosa hanno in comune?
Era incominciato il freddo che nessuno si aspettava e prima di riporre direttamente le t-shirt estive Milano si tuffava nei maglioni e in due eventi straordinari: il primo riguardava la presentazione di un libro Frida. Donna. Artista. Icona edito dalla Whitestar, con la presenza dell’autrice Chiara Pasqualetti Johnson e della conduttrice Maria Vittoria Barevelli curatrice d’arte e fotografia, all’interno di Book City Milano.
Il secondo sempre a Palazzo Reale aveva come titolo Munch il grido interiore che in occasione dell’80°anniversario della sua morte, veniva celebrato attraverso una mostra monografica e vari eventi culturali, che potete visitare fino al 26.01.2025.
Ma che cosa hanno in comune due artisti che hanno fatto passare la loro esistenza attraverso la pittura?
Apparentemente sembrano due opposti per genere, contenuti culturali, tempi storici e modi di rappresentare tutto quello che dalle profondità dell’abisso interiore può essere portato verso l’esterno. Ma guardando questi due eventi che ho avuto la fortuna di osservare da spettatrice ho capito che la chiave di lettura stava in una citazione che la stessa Frida aveva fatto:
“Non sono malata, sono rotta, distrutta. Ma sarò felice di vivere fino a quando potrò dipingere”.
Citazione e Autoritratto di Frida Kahlo
Tutto passava attraverso il dolore e l’introspezione dello stesso ributtato su tela, come del resto accadeva per Munch.
A loro modo hanno vissuto come degli irregolari diventando loro malgrado delle icone e la loro arte un brand da incollare ovunque, dentro un tempo che corre troppo veloce è stato casuale incontrali dentro il silenzio di Palazzo Reale dentro un libro fatto di fotografie e parole, come in una mostra dove il silenzio si incollava alle braccia e gli sguardi si fondevano con tutto quello che era immagine in quel preciso momento.
Tutto accade in un attimo: gli incidenti che non ti permettono di vivere una vita come molti esseri umani, il tormento dell’oscurità di un periodo dove tutto era una dittatura e la democrazia si poteva conquistare solo attraverso una serie di rivoluzioni.
Il consiglio è di leggere questo libro per apprezzarne l’importanza della diversità, ma allo stesso capire che dal dolore si può ricostruire una vita quasi vicina alla gioia, perché ogni vita porta un bagaglio esistenziale che ogni uomo può osservare creando linee morbide, ma allo stesso tempo è un libro che parla di una femminista, quindi un libro per ogni donna e in ogni tempo.