Un festival nato nel 2020 per rispondere all’alienazione del lockdown e immaginare prospettive future. Un festival che si lega indissolubilmente alla propria città d’origine. Un festival per disegnare universi altri, creare significati possibili. Torna il FU ME, dal 29 al 31 luglio a Cesena nel parco di Villa Silvia Carducci. Per costruire nuovi universi, per creare memorie e comporre futuri possibili. Un festival di teatro contemporaneo, musica e incontri dove discutere, conoscere, esporre organizzato da Alchemico Tre. Proporre visioni, raccontare storie, riflettere sul tema dell’accoglienza e dell’altro generalmente considerato come straniero perché estraneo a un luogo, a una cultura, alle imposte categorie sociali. A volte perfino a se stesso.

Il 29 luglio, e fino al 31, nel parco di Villa Silvia Carducci a Cesena, avranno luogo incontri, si tesseranno tele per immaginare universi alternativi dove la parola diverso non sia equivalente di mostro, alieno, strano. Sinonimo di individuo che, sì appartiene a una comunità, ma nello stesso tempo ha quel qualcosa che lo distingue, uno scarto rispetto a ciò che è concepito come normaleAl FU ME si lavora per far sì che diverso non sia sinonimo di alieno ma sia alternativa di molteplicità.

Rivedere concetti e parole,
cambiare prospettiva

In Un Pesciolino, Pasolini scriveva che dentro una qualsiasi categoria

c’è tutta una vita che non sopporta categorie: una vita dove scrivere ‘categoria’ è come pretendere di scrivere con un dito nell’acqua. Macché, figuratevi se vi convincete di questo! Maledetti nazisti, tutti, tutti! Bisogna essere uguali, appartenere alla categoria normale, se no guai! […]  Che peccato spaventoso uscire in qualche modo dalla norma: la scommessa che fa con se stesso questo cretino di uomo nascendo è di non commettere scandalo: perché chi commette scandalo frega tutti gli altri, rivelando che nell’uomo, in tutti gli uomini, la possibilità di scandalo esiste: e chi la fa franca, allora, lo condanna. Con tutto l’essere suo. Con tutto il suo istinto di conservazione!

È proprio questa precostruita concezione che si vuole superare. Ciò che si vuole proporre è un cambiamento di prospettiva. Per immaginare la diversità come valore aggiunto, che renda la bellezza della pluralità dell’essere e le sue infinite possibilitàPer creare un nuovo linguaggio che superi le convenzioni insite nelle parole. Perchè sia possibile pensare a un mondo dove si riesca a considerare l’individuo nella sua specificità e non attraverso il genere, la razza, il gruppo che convenzionalmente rappresenta.

Ecco la II edizione di Fu Me:
dove tutti siamo diversi

Questa seconda edizione avrà un unico tema: Siamo diversi. Perché ognuno di noi è una storia, è un mondo irripetibile. Aldilà di ogni etichetta. Universi unici ed eccezionali.

Questo filo conduttore sarà declinato nei suoi aspetti fondamentali: menti, corpi e identità. Tre giornate, in ognuna tre momenti: un incontro, uno spettacolo teatrale e un concerto.

Le menti, i corpi e le identità

Si inizia giovedì 29 e si dà spazio a Menti _ Universi.

Ad aprire il festival sarà l’incontro con Karen Venturini, cresciuta seguendo il padre psichiatra tra i viali alberati dell’OPP, l’ospedale psichiatrico di Trieste. Presenterà il libro Melanconia con stupore, edito da Raffaelli Editore di Rimini. Ispirato ad alcune schede del manicomio dal 1870 al 1890, racconta 33 storie – denuncia delle violenze inflitte dalla società sul corpo e sull’anima delle donne internate.

Successivamente assisteremo a Gianni, spettacolo di Caroline Baglioni, in cui viene messo in scena un flusso di coscienza che diventa insieme atto politico e poetico. Tre audiocassette di metà anni ’80, ritrovate vent’anni dopo, in cui a parlare è lo zio di Caroline, un uomo con problemi maniaco depressivi che descrive le sue inquietudini, il suo rapporto complesso con la società, diventando la voce narrante di un’opera teatrale che tocca la sensibilità di ognuno di noi.

A concludere la giornata sarà Quando tutto diventa blu, concerto a fumetti di Alessandro Baronciani. La protagonista è Chiara, amante del mare e delle immersioni. Un giorno, però, la sua passione diventa paura. Paura di ammettere di aver un problema irrisolto. La paura di avere paura. Un’allegoria intima che tocca uno dei problemi più comuni in una società come la nostra, dove tutto e frenetico e dove tutto è dovuto. 

Venerdì 30 è il momento di discutere di corpi. Corpi che si cercano, corpi in viaggio, corpi esposti. Ecco allora CORPI_Universi.

L’incontro è dedicato a Jonathan Bazzi con il suo libro Febbre, finalista del premio Strega 2020 e vincitore del Bagutta Opera Prima. È il racconto di un ragazzo di 31 anni che un giorno si accorge di avere una febbre costante, insistente, che non va più via. 

La serata prosegue con Angelo di Genio, uno spettacolo con la regia di Sandro Mabellini prodotto dal Teatro dell’Elfo. È il racconto di un viaggio interiore, un Road Movie coast to coast ambientato negli Stati Uniti degli anni ’90, in cui Joel, il protagonista, cerca di superare paure, distanze e perdite fuori e dentro di sé. Un viaggio interiore che lo trasformerà profondamente. 

Alle 23:20, Alessandra Novaga si esibirà con il concerto Should have been a gardener integralmente ispirato a Derek Jarman, artista poliedrico di grande influenza negli anni ’80-’90. Un affresco costruito con le musiche amate da Jarman, in un’atmosfera intrisa di vita e morte dove il fulcro ideale è il giardino dell’artista.

Sabato 31. Ultima giornata del festival. Ed è il momento di parlare di IDENTITÁ_Universi.

Ecco allora la fumettista di Fumettibrutti che presenta il romanzo Cenerentola

Quest’ultimo giorno di luglio sarà dedicato allo spettacolo Pochos di Benedetto Sicca, selezionato dopo una call nazionale per under 30 del territorio. Un gruppo di ragazzi omosessuali si riunisce per giocare una partita di calcio. L’occasione diventa una consuetudine e la compagnia di amici diventa una vera e propria squadra. Questa circostanza sarà, per alcuni di loro, l’opportunità per iniziare un percorso di liberazione e, per noi pubblico, innescare un processo di riflessione sulla sessualità, desideri e passioni.

festival Fu ME: Siamo Universi
Pochos di Benedetto Sicca

Infine, a chiudere questa seconda edizione, sarà il concerto live Giorgieness di Giorgia D’Eraclea.

Non solo spettacoli, musica e incontri

FU ME non è solo spettacoli, incontri e musica dal vivo, sarà anche un’occasione per progetti di varia natura. Ed ecco allora Isole, da un’idea di Anna Sbaragli, Chiara Pavolucci, Stefano Benatti, Marcella Magalotti, Melissa Moscatelli e Michela Poggi. Artisti e creativi cesenati hanno ora la possibilità di inviare le creazioni nate durante il periodo pandemico. Oppure ecco Controversi, installazione diffusa, video – performance interattiva in cui la voce di poeti italiani e internazionali che hanno avuto il coraggio di andare contro riecheggia tra gli angoli del parco di Villa Silvia. Il festival sarà anche l’occasione per un laboratorio di giornalismo e critica a cura di Altre Velocità e condotto da Alex Giuzio

Un programma denso e variegato, in cui la molteplicità diventa un tratto distintivo in un mondo creativo fatto di musica, teatro e letteratura. Un mondo che suggerisce più strade. Per immaginare universi diversi, altri, ugualmente validi. Per sottolineare sempre la pluralità dell’essere.

Per tutte le informazioni visita il sito dedicato all’evento.

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