“Perchè anche i sassi sanno parlare se solo ci credi”. Questa è la frase che direi a qualcuno che volesse leggere Giorni Felici, la nuova graphic novel di Zuzu.

Per essere adulti, per affrontare la vita, bisogna prima vederla con gli occhi di un bambino. E’ questo che mi è stato insegnato da Zuzu con Giorni Felici, la nuova graphic novel edita dalla casa editrice Coconino Press. Ebbene sì, Zuzu dopo aver esordito con Cheese (che se ancora non avete letto, vi consiglio di farlo) ha partorito un bel mattoncino rosso (è davvero così esteticamente) profondo ed emozionante.

La storia gira intorno a Claudia, una ragazza dai capelli rossi fuoco e dalle sembianze animali, quasi mitologiche, con ali, coda e denti aguzzi. Claudia vuole fare l’attrice, è energica, leggera, è movimento. All’inizio viene vista con un ragazzo, Piero, che appare molto diverso da lei ma molto legato. Lui tiene legate le sue emozioni, le contiene, lei le libera, le mostra. Ma si amano, si vogliono bene teneramente.

Claudia deve andare a fare un provino a Roma perciò saluta Piero, prende un autobus e una volta arrivata alla fermata incontra Giorgio, il suo ex fidanzato.

I due freddamente decidono di vedersi per un drink la stessa sera e Claudia inizia a ricordare la storia che ha avuto con Giorgio, una storia importante, pilastro fondamentale del libro, una relazione durata tanto, finita forse per il non indifferente gap di età tra i due che inevitabilmente faceva sentire distanti le loro opinioni e le loro vedute del mondo.

Claudia da molta importanza alle emozioni, ha una sensibilità cosi importante che si lascia sopraffare a volte e ciò non è concepito da Giorgio, che appare schematico e congelato, forse a causa della sua età adulta. Ed è per questo motivo che i due si lasciano, non vedendosi più fino a quella sera.

Dopo vari drink, Claudia esagera e si ubriaca molto, al punto da non riuscire a stare in piedi e viene portata da Giorgio a casa sua. Qui la parte fondamentale del libro (che non vi racconterò, dovete leggerlo no?)

Da questo punto in poi parte un viaggio, un volo sopra il mondo, sopra le vite delle persone, un viaggio alla riscoperta di quel lato animalesco, allo stato brado, che tutti noi abbiamo in fondo. Un viaggio che viene vissuto da Claudia, da Piero, ma soprattutto dal lettore stesso.

Il libro è interamente disegnato e colorato a matita, ricorda gli scarabocchi che si facevano quando si era piccoli, senza costrizioni ma liberi e spontanei. Non troverete più i bianchi e neri del suo libro precedente, ma un carosello di colori vivi e accesi, che quasi fanno male agli occhi, a mio parere meravigliosi.

La storia è profonda e fa riflettere molto, personalmente mi sono ritrovata molto in Claudia, mi è sembrato quasi di rivedermi nei gesti, nei pensieri, nelle parole, in quella figura eternamente bambina ed espressiva. Parla di amore, ma non quello che puoi provare per altre persone ma quello che provi per te stessə, un amore che deve crescere, che si deve trovare e maturare.

Parla di affrontare i propri mostri, di ammazzarli, di sfidarli, e di quanto ci si possa sentire liberi e leggeri come l’aria, una volta fatto. Giustamente, ci vuole tempo, ci vuole tanto impegno e la parte più importante prima di cancellarli, è accettarli.

“I momenti felici quando passano sono quelli che fanno più male”.

Ho pensato a lungo dopo aver letto questo libro, forse per crescere bisogna per forza preservare quel lato bambino che hai ancora nascosto dentro, perchè senza di quello la vita pare un po’ troppo fredda e pesante. L’ho letto più volte e ogni volta trovavo qualcosa che mi faceva vedere me stessa.

Consiglio questa graphic novel a chi ha tanta voglia di amare o a chi ha perso quella voglia e vuole tornare ad averla. Spero vi piaccia e mi raccomando, guardate il mondo con gli occhi di un bambino qualche volta!

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